Vacanze a Forni di Sopra

Dolomiti Friulane

TREKKING - ANELLO DELLE DOLOMITI FRIULANE

5 giorni e 4 notti, date a calendario

Un itinerario trekking ad anello da rifugio a rifugio nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, dal 2009 patrimonio mondiale dell’Unesco. Lontano dalle Dolomiti affollate, un vero e proprio raid escursionistico che in 4 giorni tocca i rifugi Flaiban-Pacherini, Pordenone, Padova e Giaf, attraversando in quota le meravigliose e selvagge vallate degli sconosciuti gruppi del Pramaggiore, dei Monfalconi, degli Spalti di Toro e del Cridola, con numerose possibilità di varianti con difficoltà e impegno diversi e di salite anche alpinistiche alle vette.

 

Si può partire da uno qualunque dei Rifugi indicati, noi consigliamo di effettuare la traversata in senso orario. Il Trekking proposto, prevede la prima tappa al Rifugio Giaf, con la prima parte della giornata dedicata alla visita della Diga del Vajont ed il Lago di Barcis da effettuare autonomamente.

 mappa anello dolomiti friulane

Programma:

1° giorno :  Lago di Barcis - ponte tibetano - Diga del vajont RIFUGIO GIAF

Al mattino arrivo individuale al Lago di Barcis situato nel cuore della Valcellina a due passi dalla Riserva naturale forra del Cellina e dalla Foresta del Prescudin. Tempo per la passeggiata sulla strada vecchia e attraversamento del ponte Tibetano (facoltativo). Primo pomeriggio, Visita GUIDATA alla Diga del Vajont.  Costruita tra il 1957 e il 1960 nel territorio del comune di Erto e Casso è tristemente famosa per il disastro del 9 ottobre 1963, quando una frana del monte Toc precipitò nel bacino, facendolo traboccare e inondando il paese di Longarone, in provincia di Belluno, causando oltre 1900 vittime. Al termine della visita, trasferimento a Forni di Sopra. Lasciati i propri mezzi, si raggiunge a piedi in 45 minuti il Rifugio Giaf. Cena e Pernottamento

 2° giorno : Dal Rifugio Giaf al Rifugio Flaiban-Pacherini   
Durata 6:00 h 
Dislivello 1000 m 
Lunghezza 12 km

La traversata al Rif. Flaiban-Pacherini si svolge lungo l'incantevole Truoi dai sclops, il cosiddetto sentiero delle genzianelle, che in un continuo succedersi di ambienti e colpi d'occhio oltrepassa la forcella Urtisiel, l'ampio pianoro con la casera Valmenon, il Canpuròs (la fiabesca prateria alpina che la fioritura estiva rende un luogo di sosta da sogno), le forcelle Brica e dell'Inferno, scendendo infine nell'alta val di Suola. Dislivello in salita 1000 metri, ore 6, difficoltà E. Segnavia CAI n. 361 (fino a Valmenon), 369 (fino al Passo del Mus), 362. Pernottamento al rifugio Flaiban-Pacherini

3° giorno :  Dal Rifugio Flaiban-Pacherini al Rifugio Pordenone
Durata 4:00 h 
Dislivello 500 m 
Lunghezza 8 km

Dal Rifugio si sale al Passo di Suola, si valica la forcella Rua Alta, la forcella Pramaggiore (possibile salita alla vetta del monte Pramaggiore m. 2478, la più alta e panoramica del gruppo), quindi in discesa per la bucolica val dell’Inferno e la val Postegae al rif. Pordenone. Dislivello in salita 800 metri, ore 5-6, difficoltà EE (per la cima del Pramaggiore brevi passaggi di I grado). Segnavia CAI 363, 366 e 362. In alternativa è possibile la salita al passo del Mus e la discesa diretta al rif. Pordenone per la val di Guerra e la val Postegae. Dislivello in salita 500 metri, ore 4, difficoltà E. Segnavia CAI 362. Dal passo del Mus per gli esperti possibile digressione al Torrione Comici per l’ardita ferrata Cassiopea (necessario set da ferrata, calcolare altre 2 ore). Pernottamento al Rifugio Pordenone.

4° giorno: Dal Rifugio Pordenone al Rifugio Padova
Durata 5:00 h 
Dislivello 1100 m 
Lunghezza 10 km

La traversata al rifugio Padova si effettua lungo la celebre val Montanaia per la forcella Montanaia, passando ai piedi dello straordinario Campanile di Val Montanaia, il "grido di pietra" conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Percorso piuttosto faticoso ma in ambiente grandioso. Oltrepassata la Forcella Montanaia si scende per la val d'Arade sino alla grande radura prativa del Rifugio Padova. Dislivello in salita 1100 metri, ore 5, difficoltà EE. Segnavia CAI 353 fino in val d'Arade, poi 342 e 346. 

Per evitare la ripida discesa da Forcella Montanaia il percorso alternativo è la salita per la valle Monfalcon di Cimoliana e la discesa in Val d'Arade per la Forcella Monfalcon di Forni, rinunciando però a vedere da vicino il Campanile. Segnavia CAI 349. Pernottamento al rifugio Padova.

5° giorno Dal Rifugio Padova al Rifugio Giaf 
Durata 4:00 h 
Dislivello 700 m 
Lunghezza 8 km

Dal rifugio Padova si entra nel cuore dei Monfalconi con la spettacolare traversata di due alte forcelle, la forcella Monfalcon di Forni e la forcella del Cason, superando quel magico anfiteatro roccioso in cui sorge, in totale solitudine, la rossa struttura metallica del Bivacco Marchi-Granzotto. Dislivello in salita 1100 metri, 6 ore, difficoltà EE. Segnavia CAI 342. 

Come alternativa (o per chi fosse già transitato nel giorno precedente dalla forcella Monfalcon di Forni) si può più comodamente salire alla forcella Scodavacca in un bel paesaggio dolomitico e da qui scendere in breve al rifugio Giaf, lungo il sentiero diretto e quindi si raggiunge la Località di Forni di Sopra.

Quota per persona € 310,00 

La quota comprende:

  • 4 notti in Rifugio in camerata e/o cameretta con servizi in comune;
  • trattamento di mezza pensione (CENA E COLAZIONE bevande escluse) 
  • visita guidata al coronamento della Diga del Vajont a Erto e Casso (PN) 
  • assicurazione medico - bagaglio 

La quota non comprende:

  • accompagnamento di Guida Alpina per tutta la durata del trekking 
  • ticket del ponte tibetano
  • ticket ingresso alla strada Vecchia 
  • pasti non indicati in programma
  • mance ed extra di carattere personale e tutto quanto non specificato nella quota

Facoltativo:

Possibilità di aggiungere un pernottamento a Forni di Sopra la notte antecedente e post trekking 

NOTE: 

DA PORTARSI SACCO LENZUOLO o SACCO A PELO – FEDERA e CIABATTE

Per questo trekking da rifugio a rifugio è bene possedere una buona resistenza per superare in un solo giorno dislivelli di mille metri portando lo zaino in spalla. Effettuando l'anello come proposto non è necessaria attrezzatura da alpinismo né da ferrata, è sufficiente una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti e poco agevoli (sono comunque possibili varianti più facili). 

 

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