Rinasce il bivacco Vaccari: essenziale, sostenibile e fedele allo spirito della montagna
Foto: Emilio Fabbro
Il bivacco Vaccari, costruito nel 1978 e deteriorato dopo oltre quarant’anni di intemperie, ha trovato nuova vita grazie a un progetto congiunto delle sezioni CAI di Lorenzago e Montebelluna, iniziato nel 2021 e conclusosi nel 2025. Il nuovo rifugio, ispirato al bivacco Lomasti, conserva lo spirito originario ma con un design moderno e sostenibile.
La struttura, a forma di botte, è stata progettata e realizzata dall'azienda Legnolandia in legno di larice, scelto per la sua eccezionale resistenza agli agenti atmosferici. Il larice è una delle essenze più durevoli e adatte alle costruzioni in quota: la sua fibra, caratterizzata da venature sottili, lo rende altamente resistente a umidità, gelo e attacchi di insetti, senza necessità di trattamenti chimici aggiuntivi. Al suo interno, otto posti letto in legno, un piccolo tavolo, scaffali e una zona separata per scarponi e attrezzatura. È presente anche un pannello fotovoltaico per alimentare una lampada LED e due prese USB.
I lavori, svolti in autunno per non disturbare gli escursionisti estivi, si sono conclusi in due settimane. Ogni dettaglio è stato condiviso con soci ed escursionisti in un percorso partecipato. La filosofia del nuovo bivacco è chiara: sobrietà, rispetto dell’ambiente e ritorno all’essenzialità. Per questo motivo, il progetto non è stato pubblicizzato, per evitare il rischio di sovraffollamento e turismo inconsapevole.
«Non vogliamo cambiare chi cerca la montagna come un luogo di comfort, ma lanciare un messaggio: salire in quota richiede consapevolezza e rispetto», spiega Emilio Fabbro del CAI di Lorenzago. Il nuovo Vaccari è anche un simbolo di passaggio generazionale: chi lo costruì ieri ha tracciato i sentieri, oggi spetta ai giovani continuarne la cura.
L’inaugurazione ufficiale si terrà domenica 20 luglio, alle ore 11 è prevista una messa celebrata dal vescovo Renato Marangoni della diocesi di Belluno-Feltre.
VIE DI ACCESSO AL BIVACCO VACCARI:
Dal Rifugio Giaf - Forni di Sopra: Si sale lungo il sentiero 340 che porta al "Boschet" a quota 1707 mt. Dal pianoro si continua in direzione Ovest inoltrandosi nell'alta valle del torrente Fossiana, tagliando le ghiaie il sentiero sale verso il "Valò". Giunti sui prati (quota 1874 mt), sotto la imponente mole del "Valonut" saliamo sempre verso destra fino a inoltrarci nella fessura della "Mescala" (mestone) che ci porta nel piccolo catino terminale del "Valonut" da dove in breve si raggiunge la Forcella Cridola a mt. 2176 . Da qui per tracce di sentiero si scende rapidi al Bivacco che si intravede in basso. Il dislivello in salita é di mt. 776 dal Rifugio Giaf (1171 dal parcheggio ) più mt.126 di discesa. Tempo in tutto ore 3.30 dal Rifugio ( 4.30 dal Parcheggio ). Il rientro si consiglia dalla stessa parte in circa ore 3.00.
Da Lorenzago: Dalla Strada nazionale 52 località fienili "Borbe" segnavia 326 (mt.1058), oppure loc. "Campo" sentiero 340 (mt.987), prima su strada bianca poi per comodi sentieri, ci si inoltra nell'ampia valle del Cridola, che si risale superando la copiosa sorgente fino alle ghiaie delle incombenti pareti. In direzione della "Forcella di Tacca" prendiamo a sinistra e in breve siamo alla meta. Ore 3.30
Dal Passo della Mauria:Dal parcheggio (mt.1298) si prende immediatamente a destra su segnavia 348, abbandonando la mulattuera verso Giaf (n°341) e salendo il costone boscato che ben presto lascia posto a mughi e ghiaioni. Superati alcuni tratti esposti si raggiunge l'ampio "Valò dei Cadorini" da dove tenendosi a sinistra si risalgono i disagevoli ghiaioni fino a raggiungere la soprastante forcella "Mescala" (mt.1967), da dove risalendo il costone andiamo a incrociare il sentiero 340 (vedi descrizione) e quindi dalla Forca del Cridola al bivacco. Ore 4.00
E' possibile raggiungere il bivacco Vaccari anche attraverso il Sentiero attrezzato "Olivato" una suggestivo percorso attraverso cengie e canali, con tratti in via ferrata. Itineraio che parte dai pressi del Ricovero"Miaron" e che richiede una buona tecnica e preparazione fisica.