Scopri il nostro patrimonio all’insegna della sostenibilità!
Il turismo sostenibile promuove il legame profondo con il territorio e con le comunità che lo abitano ed è caratterizzato da attenzione e sostenibilità nelle proprie scelte. Essere un “turista sostenibile” significa sapere che il modo più autentico di scoprire i luoghi è viverli in maniera lenta e rispettosa di alcune semplici accortezze.
✔ Assicurati di partire per le tue escursioni con l’attrezzatura adatta, chiedi consiglio alle guide tramile l’Ufficio Turistico.
✔ Porta i tuoi rifiuti a valle. In montagna non ci sono cestini e siamo responsabili di quello che lasciamo.
✔ Non raccogliere piante, fiori, pietre. La bellezza è lì presente anche per chi passa dopo di te.
✔ Gli amici a quattro zampe vanno tenuti al guinzaglio e i loro escrementi vanno raccolti, soprattutto nel centro abitato e nelle zone limitrofe.
✔ Immergiti nella realtà locale, entra in contatto con gli abitanti e visita le varie frazioni dell’abitato: troverai piacevoli sorprese.
✔ Consulta il meteo prima di partire per un’escursione, tenendo in considerazione che in montagna il tempo può cambiare repentinamente.
✔ Avverti sempre chi ti ospita su dove andrai a fare trekking, essere previdenti è buona cosa.
✔ Informati bene presso l’Ufficio Turistico e pianifica per poter usufruire al massimo dei servizi e delle tue vacanze.
✔ Osserva gli animali da lontano e rispetta i loro spazi, non puoi mai sapere come si comporteranno.
✔ Rispetta il silenzio in natura e in paese, ascolta i paesaggi sonori della realtà in cui ti trovi.
✔ Assapora le delizie locali che rispettano la stagionalità dei prodotti e la qualità delle materie prime.
✔ Spostati a piedi, con mezzi pubblici o non inquinanti, potrai godere il paesaggio senza preoccupazioni e minimizzare il tuo impatto sull’ambiente.
✔ Visita i musei del territorio, scrigni preziosi di cultura e identità; avrai la possibilità di acquisire nuove conoscenze e ampliare il tuo sguardo.
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Sustainable tourism
Discover our natural heritage under the banner of sustainability!
Sustainable tourism promotes a deep connection with the territory and the communities that inhabit it and is characterised by care and sustainability in its choices. Being a 'sustainable tourist' means knowing that the most authentic way to discover places is to experience them in a slow and respectful way with a few simple precautions.
Sustainable tourism promotes a deep connection with the territory and the communities that inhabit it and is characterised by care and sustainability in its choices. Being a 'sustainable tourist' means knowing that the most authentic way to discover places is to experience them in a slow and respectful way with a few simple precautions. ✔ Make sure you leave for your excursions with the right equipment, ask the guides for advice via the tourist office. ✔ Take your rubbish down to the valley. There are no waste bins in the mountains and we are responsible for what we leave behind. ✔ Do not pick up plants, flowers, stones. The beauty is there for those who pass by after you. ✔ Four-legged friends should be kept on a leash and their droppings should be picked up, especially in and around the town centre. ✔ Immerse yourself in the local reality, get in touch with the inhabitants and visit the various hamlets of the settlement: you will find pleasant surprises. ✔ Consult the weather forecast before setting off on an excursion, bearing in mind that the weather can change suddenly in the mountains. ✔ Always warn your host about where you are going to go hiking; being prepared is a good thing. ✔ Inform yourself well at the tourist office and plan to make the most of your holiday. ✔ Watch animals from a distance and respect their space, you never know how they will behave. ✔ Respect the silence in nature and in the country, listen to the soundscapes of the reality in which you find yourself. ✔ Savour local delicacies that respect the seasonality of products and the quality of locally sourced ingredients. ✔ Move around on foot, by public transport or by non-polluting means, like that you can enjoy the landscape without worries and minimise your impact on the environment. ✔ Visit the area's museums, precious treasures of culture and identity; you will have the opportunity to acquire new knowledge and broaden your view.
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Nachhaltiger Tourismus
Entdecke unser Weltnaturerbe im Sinne der Nachhaltigkeit
Nachhaltiger Tourismus fördert eine tiefe Verbundenheit mit der Region und den Menschen die sie bewohnen, und zeichnet sich durch Sorgfalt und Nachhaltigkeit in den Entscheidungen aus. Ein "nachhaltiger Tourist" zu sein, bedeutet zu wissen, dass die authentischste Art, Orte zu entdecken, darin besteht, sie auf eine auf eine langsame und respektvolle Weise mit ein paar einfachen Vorsichtsmaßnahmen zu genießen. ✔ Vergewissern Sie sich, dass Sie mit der richtigen Ausrüstung zu Ihren Ausflügen aufbrechen, lassen Sie sich im Touristenbüro beraten. ✔ Nehmen Sie Ihre Abfälle mit ins Tal. In den Bergen gibt es keine Mülltonnen und wir sind für das verantwortlich, was wir hinterlassen. ✔ Sammeln Sie keine Pflanzen, Blumen oder Steine auf. Die Schönheit ist auch für diejenigen da, die nach euch vorbeikommen. ✔ Vierbeiner sollten an der Leine geführt und ihre Hinterlassenschaften aufgesammelt werden, insbesondere im und um das Stadtzentrum. ✔ Tauchen Sie in die lokale Realität ein, kommen Sie mit den Einwohnern in Kontakt und besuchen Sie die verschiedenen Siedlung: Sie werden angenehme Überraschungen erleben. ✔ Informieren Sie sich vor einem Ausflug über die Wettervorhersage, denn in den Bergen kann das Wetter plötzlich umschlagen. ✔ Informieren Sie Ihren Gastgeber immer darüber, wo Sie wandern werden; es ist gut, vorbereitet zu sein. ✔ Informieren Sie sich gut im Touristenbüro und planen Sie Ihren Urlaub so gut wie möglich. ✔ Beobachten Sie Tiere aus der Ferne und respektieren Sie ihren Freiraum, man weiß nie, wie sie sich verhalten werden. ✔ Respektieren Sie die Stille in der Natur und auf dem Land, hören Sie auf die Geräuschkulisse der Realität, in der Sie sich befinden. ✔ Genießen Sie lokale Köstlichkeiten, die die Saisonalität und die Qualität der lokalen Lebensmittel respektieren. ✔ Bewegen Sie sich zu Fuß, mit öffentlichen Verkehrsmitteln oder mit umweltfreundlichen Verkehrsmitteln, um die Landschaft unbeschwert zu genießen und die Umwelt so wenig wie möglich zu belasten. ✔ Besuchen Sie die Museen der Region, wertvolle Schätze der Kultur und der Identität; Sie werden die Gelegenheit haben, neues Wissen zu erwerben und Ihre Perspektive zu erweitern.
Il Fiume Tagliamento scorre selvaggio dalle Dolomiti al mar Adriatico.
Il fiume Tagliamento è considerato come uno degli ultimi fiumi davvero naturali in Europa e per molti è uno dei fiumi più belli al mondo.
Foto sopra: il Fiume Tagliamento a Forni di Sopra nei pressi del Dolomiti Adventure Park
Nasce poco a nord ovest dell'abitato di Forni di Sopra (Udine) l'ultimo grande fiume dell’Europa centrale che ancora scorre liberamente. Il suo greto ghiaioso può essere visto addirittura dal satellite, a disegnare un vero e proprio corridoio per le specie in migrazione. Il fiume Tagliamento scorre per 178 chilometri dalle Dolomiti Friulane al Mare Adriatico, la sua sorgente si trova vicino al passo della Mauria. Per l’elevata qualità idromorfologica e l’unicità del suo ecosistema fluviale è definito “il re dei fiumi alpini”. È un corridoio ecologico che raccorda la regione alpina con il litorale friulano e veneto.
Il Comitato Scientifico della Società Alpina Friulana ha raccolto la preziosa collaborazione delle sezioni CAI rivierasche (San Vito al Tagliamento, Codroipo, Spilimbergo, San Daniele del Friuli, Gemona del Friuli, Tolmezzo e Forni di Sopra) per promuovere un percorso di conoscenza, studio e sensibilizzazione intorno al fiume. Il progetto “I segreti del Tagliamento”, partito nel mese di aprile, proseguirà fino a ottobre 2021con conferenze ed escursioni naturalistico-culturali, guidate dagli esperti di ciascuna sezione nelle aree di loro competenza. I partecipanti scoprirannop così le caratteristiche del paesaggio, la storia naturale che lo ha formato e plasmato, le trasformazioni prodotte dall’uomo, le storie e le leggende che hanno intessuto le sue acque. Ci racconteranno del rapporto esistente tra gli elementi naturali e umani, che rendono il fiume Tagliamento un ambiente dinamico, vivo e vitale, in continua evoluzione.
Nella valle di Forni di Sopra, la prima che il fiume Tagliamento incontra lungo il suo corso è possibile ammirarlo in tutta la sua bellezza selvaggia. In periodi di poca portata diventa un richiamo per bambini ed adulti che si rinfrescano nelle fredde acque (temperatura inferiore ai 10 gradi anche d'estate). La rete dei sentieri, i percorsi di Mountain Bike, le gite a cavallo e la pista invernale per lo sci di Fondo si sviluppano lungo l'alveo del Tagliamento offrendo, oltre allo sport, anche dei suggestivi scorso naturalistici e paesaggistici.
Foto sopra: il Fiume Tagliamento all'altezza di Forni di Sopra - Dolomiti Friulane
Il Fiume tagliamento richiama studiosi da tutto il mondo:
In Friuli giungono professori e gruppi di studio da università europee, soprattutto alpine, ma anche dalle Montagne Rocciose degli Stati Uniti, per vedere com’è fatto e per avere una forma di confronto ed ispirazione per riportare allo stato naturale fiumi ormai compromessi in altre parti del mondo.
Alcune università, come quella di Erfurt, organizzano ogni anno delle settimane di studio per gli studenti e per far incontrare sul Tagliamento esperti europei durante quelle che chiamano ‘Alpine Rivers Conferences’.
Il fiume Tagliamento à uno degli ultimi fiumi europei a conservare il suo corso originario. Si può ammirare il suo corso sinuoso con le acque limpide e chiare circondate da un ampio letto di ghiaie.
Nasce lungo la strada che porta al Passo della Mauria, a 1.195 m di altitudine, poco a nord di Forni di Sopra nelle Dolomiti Friulane o d'Oltre Piave. Il punto preciso della sorgente si trova in Comune di Lorenzago di Cadore (regione Veneto). Lungo il suo scorrere attraversa prima la valle di Forni di Sopra per proseguire attraverso la Carnia e tutta la provincia di Udine diventando per molti tratti il confine naturale con la provincia di Pordenone. Nel tratto medio-basso del suo percorso, il fiume Tagliamento determina il confine tra la regione Friuli Venezia Giulia e Veneto, sfociando nel mar Adriatico, precisamente nel Golfo di Venezia tra Lignano Sabbiadoro (UD) e Bibione (VE).
A monte, lungo la valle di Forni di Sopra, la portata d'acqua è ovviamente ridotta vista la vicinanza della sorgente. I primi affluenti sono il torrenti: Tòr, Fossiana, Giaf, Tollina e numerosi altri rivoli dall'acqua limpida e pulita.
Lungo lo scorrere nella bassa friulana, il punto più stretto dell'alveo raggiunge i circa 150 m di larghezza alla stretta di Pinzano, dove il fiume ha scavato il suo passaggio fra le rocce. Il letto è costituito da diverse rocce calcaree, dolomia ma anche arenaria ed elementi di origine vulcanica. Essendo questa ghiaia molto permeabile, assorbe facilmente le acque, che pertanto diminuiscono sensibilmente di portata lungo tutto il corso dell’alta pianura.
Il fiume Tagliamento viene ritenuto un ecosistema estremamente prezioso ed interessante, essendo considerato l’ultimo corridoio fluviale morfologicamente intatto delle Alpi. Infatti per buona parte del corso, ed in particolare nel medio tratto fino a Pinzano, l’intervento invasivo dell’uomo è stato pressoché nullo e le dinamiche fluviali presentano un grado di naturalità unico in Europa. Grazie a questa sua caratteristica, il Tagliamento viene studiato da università ed istituti di ricerca di tutto il mondo, ed è stato preso a modello per interventi di ri-naturalizzazione fluviale.
Fauna ittica del Tagliamento: Nelle acque del Tagliamento si trova un'importante varietà di pesci, che comprende varie specie come la Trota Fario, la Trota Marmorata, la Lasca, il Varione, lo Scazzone e la Lampreda Padana.
Affluenti: I principali affluenti del Tagliamento sono: il torrente Tolina, il torrente Lumiei con la diga di Sauris; il torrente Degano;il torrente But; il fiume Fella; il torrente Leale; il torrente Arzino, il torrente Cosa; il torrente Ledra; il fiume Varmo.
Dal punto di vista morfologico, il Fiume Tagliamento si caratterizza per la sua dinamica a canali intrecciati: numerosi navigli d’acqua si intrecciano su di un letto ghiaioso molto ampio. La varietà di specie vegetali presenti nel Tagliamento è notevole: la maggior ricchezza si ha nella parte di medio corso compresa tra Amaro e Cornino, nei cui pressi c’è un’importante riserva naturale. L’alveo del fiume si comporta come un corridoio naturale sia longitudinale che latitudinale, che mette in comunicazione gli habitat tipicamente montani con quelli della pianura.
Il regime del Fiume Tagliamento è assai irregolare e per questo motivo viene classificato fra i fiumi a carattere torrentizio.
La Regione Friuli Venezia Giulia sostiene la candidatura del bacino del Tagliamento a “Riserva della biosfera dell’Unesco", avanzata dal WWF european alpine programme (Ealps), attraverso la stipula di un protocollo d’intesa con il Veneto, i Comuni, i Gruppi di azione locale (Gal), le associazioni ambientaliste e altri soggetti portatori di interesse.
Il Fiume Tagliamento nei pressi di San Michele al Tagliamento, l'ansa è sul confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto.
All'inizio del 2021 è nato un Comitato Pro Tagliamento Unesco con sede a Ragogna.
L’associazione persegue per il bene comune finalità di interesse generale sia paesaggistico-ambientale sia storico-culturali in relazione al Medio Corso del Fiume Tagliamento, nel perseguimento dell’iscrizione al Patrimonio dell’Umanità UNESCO quale sito misto sia naturale sia culturale. I soci fondatori sono dieci persone delle più varie estrazioni sociali e anche professionali, residenti su entrambe le sponde del principale fiume, sia nel Friuli Centrale sia in quello Occidentale, e tengono molto sia all’ambiente e al paesaggio sia alla storia e alla cultura del Friuli e del suo popolo.
L'area faunistica è chiusa per manutenzioni straordinarie a seguito dei danni causati dalla tempesta Vaia e dalle straordinarie nevicate dell'inverno 2021
L'area faunistica Parulana di Forni di Sopra è una parentesi di habitat in cui osservare gli animali diviene possibile per tutti.
L'area faunistica di Forni di Sopra é immersa nella natura all'interno del Parco delle Dolomiti Friulane ed offre l possibilità ai visitatori di osservare nel loro ambiente naturale esemplari di lince, volpe, cervo e gufo.
«L’area faunistica Parulana – spiega Ylenia Cristofoli, presidente della Cooperativa Pavees, gestore dell'area – è un habitat all’interno del quale tutti possono osservare gli animali. Elemento indispensabile, durante la visita, è il rispetto per la fauna. Solo garantendo un comportamento idoneo, silenzioso e rispettoso, l’incontro tra uomo e animale può diventare davvero memorabile. L’osservazione non è scontata e può richiedere tempo e pazienza». L’area è stata progettata per permettere ai visitatori di osservare alcune specie faunistiche che, in natura, contano un numero esiguo di esemplari o che spesso hanno abitudini di vita notturne. Le zone dedicate agli animali hanno dimensioni adeguate e sono state realizzare per garantire un alto grado di naturalità e la possibilità, per gli animali, di ripararsi in alcuni luoghi lontani da fonti di disturbo. «Il visitatore – aggiunge Luca Sicuro - dovrà impegnarsi nella ricerca degli animali (meglio munirsi di un binocolo), con la consapevolezza che sarà certamente gratificato dalla possibilità di osservarli in un ambiente naturale. Sarà possibile portarsi a casa incredibili emozioni, immagini che resteranno impresse nella mente e bellissime fotografie».
Due sono i percorsi didattico/educativi:
il primo (durata circa 1 ora e 30) consiste in una passeggiata “slow” all’interno dell’area mentre il secondo (durata 2 ore e 30) approfondisce gli aspetti legati alla straordinaria biodiversità del sito. L’area faunistica Parulana, di proprietà del Comune di Forni di Sopra, oggi si sviluppa su una superficie di 5 ettari all’interno del Parco delle Dolomiti Friulane, dove possono essere osservati esemplari di lince, volpe, cervo e gufo. Sono tanti i progetti di ampliamento e sviluppo, che prevedono la realizzazione di nuove zone.
L'area faunistica "Parulana" a Forni di Sopra, non è uno zoo! ma una parentesi di habitat in cui osservare gli animali diviene possibile per tutti. Nell'ambito della progettazione, è stato considerato pertanto che alla offerta materiale di animali e ambienti, si accompagni anche un'offerta didattica, che spinga a capire le specie e il loro ruolo nell'ecosistema, ma che spinga anche al rispetto per la fauna e alla consapevolezza che solo attraverso un comportamento idoneo, silenzioso e rispettoso, l'incontro tra uomo e animale diviene possibile e memorabile. Volendo educare alla natura, anche nei nostri recinti l'osservazione degli animali non è scontata, può richiedere tempo e pazienza. Si è voluto che anche nei recinti, l'animale avesse un habitat naturale che gli conservasse la libertà di non mostrarsi; una libertà che dovrebbe insegnare all'utente che l'animale non è una merce in esposizione, ma un regalo della natura. (Dr. Antonio Borgo, esperto faunista).
L'area faunistica di Forni di Sopra è stata progettata con due finalità principali. La prima è quella di far osservare al visitatore alcune specie faunistiche che, in natura, sono presenti con un numero esiguo di esemplari o che hanno abitudini di vita, spesso notturne, che non sempre si conciliano con gli orari preferiti dalla gran parte degli escursionisti. La seconda è quella di avviare dei progetti di studio di specie a rischio, anche per la reintroduzione in natura di esemplari nati in cattività.
A questo scopo i recinti che ospitano gli animali hanno dimensioni adeguate a garantire agli “ospiti” un alto grado di naturalità e la possibilità di isolarsi in aree non raggiunte da fonti di disturbo. Il visitatore quindi dovrà impegnarsi nella ricerca degli animali (meglio quindi munirsi di un binocolo), sapendo però che sarà certamente gratificato dalla possibilità di osservare un animale in un ambiente naturale e dal fatto che potrà portarsi a casa, oltre ad immagini impresse nella mente, anche delle bellissime fotografie.
Lungo i percorsi pedonali che corrono paralleli ai vari recinti sono posizionate delle bacheche didattiche dove vengono illustrate la biologia dei vari animali, le loro abitudini ed alcune curiosità che li riguardano. Naturalmente è possibile chiedere di essere accompagnati nella visita da personale preparato sia per guidare bambini e ragazzi in età scolare sia per fornire maggiori informazioni a persone adulte che volessero approfondire le loro conoscenze.
L’area faunistica “Parulana” si sviluppa oggi su una superficie di 5 ettari nel comune di Forni di Sopra, dove trovano collocazione i recinti degli animali: circa 0,5 ettari per le volpi, circa 2 ettari per i cervi, circa 1 ettaro per la lince oltre ad una voliera per i gufi reali.
Tutti i recinti sono attraversati da un ruscello naturale che garantisce l’acqua fresca corrente a tutti gli animali. Particolarità di questo ruscello sono la portata costante durante tutto l’arco dell’anno e la purezza dell’acqua certificata dalla presenza del gambero di fiume (da qui il nome “Riù dai Giambars”).
cell. 3473232130 ( Ylenia Cristofoli, Presidente Pavees Soc Coop)
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PAVEES SOC. COOP.
Codice Fiscale/ Partita I.V.A. 01988640304 via Sandro Pertini, 1 - 33010 Bordano (UD) -Italy
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POSIZIONE DELL'AREA FAUNISTICA "PARULANA"
L'area è situata in località "Stinsans" a Forni di Sopra (all'inizio del paese per chi proviene da Tolmezzo - Udine). L'accesso all'area avviene attraverso l’edificio biglietteria, centro visite, dove è possibile ricevere informazioni relative principalmente all’area faunistica ma anche a tutte le altre strutture presenti sul territorio comunale e al Parco Naturale Dolomiti Friulane.
STORIA DELL'AREA FAUNISTICA "PARULANA":
Forni di Sopra fa parte dei Comuni che hanno aderito al Parco Naturale Dolomiti Friulane (prima si chiamava Parco Naturale Prealpi Carniche). Il Parco ha cominciato ad operare come associazione di Comuni mentre è stato istituito in maniera formale con la Legge Regionale 30 settembre 1996, n. 42. Complessivamente l’area protetta ha un’estensione di 37.000 ettari circa dei quali 4.000 circa risultano di proprietà del Comune di Forni di Sopra (area destra Tagliamento) ed è riconosciuta anche come S.I.C. – Siti di Importanza Comunitaria IT 3310001 – Dolomiti Friulane.
Il Piano di Conservazione e Sviluppo del Parco delle Dolomiti Friulane, approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 0583 del 16 novembre 1990, ha previsto la realizzazione dell'area faunistica in località Parulana, e come tale è individuata dal vigente Piano Regolatore Comunale di Forni di Sopra.
Il progetto del’Area faunistica ha come scopo l’ampliamento in maniera “qualitativa” l’offerta turistico/ricreativa e didattica proposta da Forni di Sopra, mediante un percorso naturalistico in mezzo ad alcuni degli animali presenti sull’arco alpino : cervo, lince, volpe, rapaci diurni e notturni, tetraonidi, orso.
La scelta del sito deriva da una lunga indagine che i tecnici faunistici dott. Franco Perco e dott. Fabio Perco hanno condotto in sede di redazione del Piano di Conservazione e Sviluppo del Parco. Tale scelta è derivata sostanzialmente dalle caratteristiche proprie dell’area (morfologia, esposizione, copertura boscata, presenza di acqua, ecc.) unite alla sua estensione (oltre 10 ettari) e alla sua vicinanza alla viabilità principale (S.S. n. 52 “Carnica”): l’intento era quello di assicurare strutture idonee ad una permanenza “di qualità” per gli animali ospitati e una grande “visibilità” del complesso verso la potenziale utenza.
PROGETTO DELL'AREA:
L’area faunistica “Parulana”, struttura di preparco prevista dal P.C.S. del Parco Naturale Dolomiti Friulane, è stata realizzata nel periodo 2013/2015 attingendo a fondi europei della misura “POR FESR 2007-2013- 2.1.a - Valorizzazione patrimonio naturale” integrati da fondi propri di bilancio del Comune di Forni di Sopra.
L’area faunistica comprende una viabilità interna sia lungo il perimetro esterno sia lungo il perimetro di ogni singolo recinto. Tale viabilità, dotata di punti di osservazione e di riposo, è utilizzata sia dell’utenza, durante l’orario di apertura della struttura al pubblico, sia dagli addetti alla gestione, per il controllo e la manutenzione dei recinti, per l’alimentazione degli animali, per la vigilanza. Tutta l’area è opportunamente attrezzata con cartellonistica esplicativa realizzata con strutture in legno e pannelli illustrativi in tre lingue (italiano - inglese - tedesco). Le aree destinate agli animali sono integrate di strutture in legno adibite a mangiatoie, pedane di stazionamento e ricoveri notturni. L’area comprende un un edificio per servizi (ingresso/biglietteria, bar, servizi igienici, ecc.) avente le caratteristiche tipiche dell’edilizia locale: struttura in legno, copertura in scandole di legno, serramenti in legno. Questa bio-costruzione è stata costruita con il coinvolgimento della “Filiera corta dell’Abete Bianco”, è indipendente dal punto di vista energetico grazie ad una elevata qualità dell’isolamento termico, una caldaia a biomassa ed un impianto fotovoltaico grazie al quale sarà possibile alimentare anche la rete di illuminazione pubblica del parcheggio attiguo all’area.
PROGETTO FAUNISTICO: Dr. Antonio Borgo
L'area faunistica Parulana è vista, e viene proposta, non come un giardino zoologico, del quale non ha le finalità, ma come una parentesi di habitat in cui osservare gli animali diviene possibile per tutti. Nell'ambito della progettazione, è stato considerato pertanto che alla offerta materiale di animali e ambienti, si accompagni anche un'offerta didattica, che spinga a capire le specie e il loro ruolo nell'ecosistema, ma che spinga anche al rispetto per la fauna e alla consapevolezza che solo attraverso un comportamento idoneo, silenzioso e rispettoso, l'incontro tra uomo e animale diviene possibile e memorabile. Volendo educare alla natura, anche nei nostri recinti l'osservazione degli animali non è scontata, può richiedere tempo e pazienza. Si è voluto che anche nei recinti, l'animale avesse un habitat naturale che gli conservasse la libertà di non mostrarsi; una libertà che dovrebbe insegnare all'utente che l'animale non è una merce in esposizione, ma un regalo della natura.
PROGETTO FUILIERA CORDA DELL'ABETE BIANCO
All'area Faunistica di Forni di Sopra si accede attraverso il fabbricato adibito a ingresso/biglietteria, bar, servizi igienici. L'edificio è stato costruito dall'azienda Legnolandia secondo le caratteristiche tipiche dell’edilizia locale: struttura in legno, copertura in scandole di legno, serramenti in legno. Questa bio-costruzione è stata costruita con il coinvolgimento della "Filiera Corta per la valorizzazione dell'Abete Bianco certificato PEFC", è indipendente dal punto di vista energetico grazie ad una elevata qualità dell’isolamento termico, una caldaia a biomassa ed un impianto fotovoltaico grazie al quale sarà possibile alimentare anche la rete di illuminazione pubblica del parcheggio attiguo all’area. Il legname utilizzato è stato ricavato a km. "zero" da foreste a prelievo controllato un valore aggiunto per l'ambiente.
Guarda il video per tutti i dettagli del progetto:
Le Dolomiti Friulane sono senza dubbio le montagne più selvagge tra le catene Dolomitiche. Situate lontano da strade, strutture ed impianti, sono poco frequentate ed offrono paesaggi davvero unici. Anche per questo sono state insignite del prestigioso titolo di Patrimonio Naturale dell'UNESCO.
Se cerchi un luogo in cui vivere le Dolomiti nel silenzio assoluto, le Dolomiti Friulane sono il posto giusto per te! Le guglie, i pinnacoli, le praterie alpine più selvagge non si raggiungono in macchina o con la telecabina ma bensì a piedi, percorrendo i sentieri del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, sempre ben segnalati. Rifugi e bivacchi offrono ristoro e pernottamento al cospetto delle creste e forcelle dei "monti pallidi" come vengono chiamate le Dolomiti.
Le Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave si presentano come un gruppo montuoso unitario e compatto, una suggestiva successione di picchi e cime che regala panorami mozzafiato e scenari selvaggi ed inaspettati.
Le Dolomiti Friulane si contraddistinguono per un elevato grado di wilderness. Qui, più che in altri luoghi, è possibile ammirare tutta la potenza della natura con modesti segni di antropizzazione.
Ma dove si trovano le Dolomiti?
Le Dolomiti si trovano nel nord-est dell’Italia, nello specifico nelle provincie di Udine, Pordenone, Belluno, Bolzano e Trento. l'UNESCO che ha deciso di inserire le Dolomiti fra i siti naturali patrimonio dell'umanità, per le loro particolarità geologiche e paesaggistiche, uniche al mondo.
In questa mappa è possibile vedere dove sono dislocati tutti i sistemi dolomitici UNESCO
Il sistema Dolomiticonumero 4 (Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave) si estende nelle province di Udine e Pordenone e per un breve tratto anche in quella di Belluno. Ha una superficie di 21.461 ettari ed è racchiuso tra il Piave, l’alto corso del Tagliamento, la Val Tramontina e la Val Cellina.
Una delle viste più spettacolari delle Dolomiti Friulane si può avere anche dalla finestra di casa o dell'albergo! La Perla Alpina di Forni di Sopra (UD) consente di godersi un'alba o un tramonto spettacolare sulle Dolomiti Friulane anche dalla piazza centrale del paese. Le pareti nord-est delle Dolomiti Friulane, che sovrastano il paesino di Forni di Sopra, sono le prime ad essere illuminate dal sole di mattina. Il momento in cui il primo sole illumina le Dolomiti è uno straordinario dono della natura. Il fenomeno è chiamato Enrosadira e si ripete ad ogni alba ed ogni tramonto col bel tempo: la roccia chiara delle Dolomiti assume uno spattacolare colore tra il rosa e l'arancione con sfumature diverse a seconda delle condizioni meteo.
La grande Forcella Scodavacca, assieme al Campanile di Val Montanaia è uno dei simboli delle Dolomiti Friulane. La forcella è facilmente raggiungibile dal Rifugio Giaf a Forni di Sopra.
Quali sono le cime principali delle Dolomiti Friulane?
Da nord a sud ecco il Cridola (2.581 m), i Monfalconi (Cima Monfalcon 2.548 m) – al cui interno si trova lo spettacolare Campanile di Val Montanaia (2.173 m) – gli Spalti di Toro (Cadin di Toro 2.386 m) e il gruppo Duranno (2.652 m)-Cima Preti (2.706 m).
Il Parco naturale delle Dolomiti Friulane
L’emozione vi coglie al primo contatto, bastano pochi passi e vi troverete subito in un paradiso naturale incontaminato. Estese vallate, prive di viabilità principale e di centri abitati, si addentrano tra vette dolomitiche elevando il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane al grado di “wilderness”, ideale per escursioni di tipo naturalistico ed il trekking. Lontano dalla confusione cittadina e dal logorio della vita moderna, ci si trova in una quiete silenziosa, fattore importante per migliorare la qualità della vita. Camminate contemplative, scalate su roccia; osservare la natura o semplicemente rilassarsi in un dolce far niente.
Chi sono i protagonisti del parco delle Dolomiti Friulane?
Voler volare, è il primo desiderio che vi prende quando osservate in silenzio il maestoso volo dell’aquila reale, unica vera regina di ogni valle. Oppure la voglia di saltare come il branco di stambecchi che potreste incontrare lungo i ripidi sentieri. Tutto il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane pullula di vita, è facile incontrare, sul vostro cammino, gruppi di caprioli, camosci e cervi e lei, l'aquila, la regina delle Alpi. Vedere galli forcelli o galli cedroni fuggire al vostro passaggio. Osservare giovani marmotte rincorrersi. Momenti indimenticabili!
In volo sulle guglie delle dolomiti friulane
Video delle Dolomiti Friulane: un filo conduttore collega il destino di guglie e pinnacoli dolomitici a quello del nostro pianeta: tutti in equilibrio, ma anche in pericolo a causa delle mutazioni climatiche. Il video "Cacciatori di Guglie" racconta in sintesi l'attività di ricerca dei più suggestivi pinnacoli delle Dolomiti Friulane
Circondato dalle guglie dei Monfalconi, che si stagliano verso il cielo al centro di un catino glaciale, ecco che si innalza, solitario e stupefacente, il Campanile di Val Montanaia, simbolo universale delle guglie dolomitiche. Il campanile di Val Montanaia si può raggiungere anche da Forni di Sopra seguendo l'itinerario: Rifugio Giaf, Forcella Cason, Bivacco Marchi Granzotto, Forcella del Leone, Forcella Cimoliana (impegnativa). La Val di Suola e la Valle di Giaf sono l'ingresso verso le maestose pareti dei Monfalconi, del Cridola e del Pramaggiore, circondati da guglie infinite.
Nella foto qui sotto la vista sulle Dolomiti Friulane dalla malga Varmost a Forni di Sopra quota 1780 m.
Malga Varmost, un luogo speciale per osservare le Dolomiti:
Esiste un luogo unico che consente una vista straordinaria sulle Dolomiti Friulane: La malga Varmost, situata a quota 1800 metri é una vera e propria finestra sulle Dolomiti. Da qui tutti possono ammirare l'intera catena montuosa delle Dolomiti Friulane, dal monte Pramaggiore ai Monfalconi, al gruppo del Cridola e poco più in la, le Tre cime di Lavaredo, la Croda dei Toni ed i grandiosi Antelao, Cristallo, Sorapiss, Pelmo, Civetta, Marmolada. La malga Varmost è facilmente reggiungibile con le omonime seggiovie, d'invermo per sciare e d'estate per le escursioni lungo il sentiero delle malghe ed il panoramico Monte Simon.
L’inverno tra neve e ghiaccio nelle Dolomiti Friulane
D’inverno invece, il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane brilla di una luce particolare ed il paesaggio diventa fiabesco. Passeggiate con sci da fondo o con racchette da neve, sci alpinismo per luoghi silenziosi e pieni di magia, si organizzano corsi di arrampicata su cascate ghiacciate che rappresentano le attrazioni da brivido che potete provare nei mesi invernali. Riscoprite il lato positivo del sottozero!
L’estate tra profumi e colori delle Dolomiti Friulane
Immaginatevi un cielo blu intenso, valli verde brillante, montagne rosse per il tramonto, sentire il gorgoglio dei limpidi ruscelli: ecco, voi siete nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. 37.000 ettari di colori e profumi. Rimarrete incantati davanti alla bianca e delicatissima Arenaria di Huter o dalla Genziana di Froelich dall’azzurro intenso, mentre il profumo della natura infonde una sensazione di benssere immediata. Ovunque si respira freschezza, odori forti come il pino mugo, oppure delicati come quello dell’orchidea selvatica.
Escursioni nelle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra
Partendo da Forni di Sopra, le escursioni nelle Dolomiti Friulane beneficiano del supporto logistico dei rifugi alpini dislocati nel territorio. I sentieri sono ben segnalati e curati dall'Ente Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Questi sono i rincipali itinerari estivi:
Escursioni: RIFUGIO GIAF (mt.1400) RIFUGIO FLAIBAN PACHERINI (mt.1587) CASERA VALMENON o Valbinon (mt. 1778) ANELLO DI BIANCHI, sentiero panoramico nelle Dolomiti Friulane FORCELLA SCODAVACCA (O DI GIAF) mt. 2043 CIMA URTISIEL EST (mt. 2120) BIVACCO "MARCHI - GRANZOTTO" (mt. 2170) PASSO DEL MUS e FORCELLA DELL’INFERNO (mt.2175) MONTE CIMACUTA (mt. 2060) TRUOI DAI SCLOPS, sentiero delle Genziane MONTE PRAMAGGIORE (mt. 2479) TACCA DEL CRIDOLA (mt. 2290) VIA FERRATA CASSIOPEA, Val di Suola, Dolomiti Friulane
TREKKING di Più giorni: ANELLO DELLE DOLOMITI FRIULANE, spettacolare Trekking nelle Dolomiti più selvagge. ALTA VIA DI FORNI Spettacolare Trekking tra le Dolomiti e le Alpi Carniche, attorno a Forni di Sopra. VIA ALPINA, tappe B15 e B16 GEOTRAIL DELLE DOLOMITI, tappe n. 22bis-23-24-25
Il Centro Visite del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra si trova in via Vittorio Veneto 1 ed ospita la Mostra "La vegetazione del Parco". La struttura opera quale laboratorio didattico a carattere botanico, ospitando, tra le altre, mostre temporanee relative a erbe e funghi.