PARCO AVVENTURA

Dolomiti Adventure Park

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Lunedì, 26 Dicembre 2022 20:14

Solidarietà natalizia per i bambini malati

Natale 2022:

Arriva da Forni di Sopra la solidarietà natalizia per i bambini malati

Gesto carico di umanità per il gruppo Ice-Man Aps di Forni di Sopra e Unarma, associazione sindacale Carabinieri del Friuli Venezia Giulia che hanno preparato dei regali per i piccoli ricoverati all'ospedale Burlo Garofalo di Trieste.

Un Natale triste per tutti i bambini che lo hanno passato in ospedale. Per questo il gruppo Ice-Man Aps di Forni di Sopra e Unarma, associazione sindacale Carabinieri del Friuli Venezia Giulia hanno deciso di fare un gesto di solidarietà e vicinanza. Nella giornata del 23 dicembre hanno consegnato un cospicuo numero di regali all'ospedale Burlo Garofolo di Trieste. Per tutti quei bambini che, purtroppo, devono passare le festività  in uno dei reparti del nosocomio. "I bambini sono il nostro futuro e bisogna fare il possibile per farli crescere al meglio e volergli bene sempre- afferma Gabriele Camilli, in rappresentanza di Iceman e segretario regionale dell'associazione dell'Arma - I regali sono stati consegnati nella giornata del 23 dicembre e sono stai distribuiti grazie alla collaborazione dell'Abc Associazione Bambini Chirurgici del Burlo".

 

regali 5

logo ice man

 

Domenica, 07 Novembre 2021 06:17

PARCO DELLE DOLOMITI FRIULANE

PARCO NATURALE DELLE DOLOMITI FRIULANE, sede di Forni di Sopra

Il Centro Visite del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra si trova in via Vittorio Veneto 1 ed ospita la Mostra "La vegetazione del Parco".

La struttura opera quale laboratorio didattico a carattere botanico, ospitando, tra le altre, mostre temporanee relative a erbe e funghi. Aperta al pubblico tutti i giorni in alta stagione e nei fine settimane in bassa stagione turistica, offre servizi ed informazioni, visite guidate, bookshop, laboratori didattici. La struttura disposta su quattro piani è completamente accessibile grazie ad un ascensore. L'ultimo piano ospita una sala convegni. 

 

Parco dolomiti friulane centro visite forni di sopra

MOSTRA "LA VEGETAZIONE DEL PARCO
Il percorso espositivo conduce il visitatore attraverso i diversi aspetti della vegetazione delle Dolomiti Friulane; si inizia con le informazioni generali relative alla vegetazione degli ambienti montani per arrivare ai complessi ed importanti rapporti storici tra l’uomo e le piante. Sono inoltre presentati anche gli aspetti naturalistici più interessanti come gli adattamenti alle notevoli difficoltà ambientali, gli endemismi e le diverse forme con cui le piante si organizzano in comunità stabili. La struttura opera inoltre quale laboratorio didattico a carattere botanico, ospitando, tra l’altro, mostre temporanee relative ad erbe e funghi. All’ultimo piano della struttura è inoltre presente una sala convegni multimediale. Al Centro visite sono collegati il “Sentiero dei bambini con il percorso sensoriale natura” e “L’orto botanico”, tappe dell'Eco Museo Fornese. L'ingresso è gratuito.

CONTENUTI DELLA MOSTRA

I BIOTOPI FLORISTICI
Un grande mosaico vivente Il paesaggio montano si presenta come un complesso mosaico di comunità viventi differenziati. Ogni comunità occupa uno spazio più o meno ampio che viene detto biotopo. L’insieme dei biotopi floristici determina la fisionomia del paesaggio vegetale.

LA VEGETAZIONE E L’AMBIENTE
È costituita dall’insieme degli organismi vegetali che vivono in un determinato ambiente. In ambiente alpino la vegetazione viene modellata da fattori ambientali come l’altitudine, l’esposizione dei versanti, l’entità delle precipitazioni, la natura delle rocce e così via.

LE FORME DELLA VEGETAZIONE
Le caratteristiche di struttura e di sviluppo degli insiemi vegetali determinano la forma della vegetazione. La vegetazione può essere di tipo erbaceo, arbustivo o arboreo. Nel primo caso prevalgono i prati e i pascoli, nel secondo caso gli insiemi di cespugli e di arbusti, nel terzo caso i boschi e le foreste.

LA VEGETAZIONE NELLE DOLOMITI FRIULANE
Sulle montagne del parco la vegetazione comprende le tre forme strutturali più tipiche: prati e pascoli, arbusteti, boschi e foreste. A queste se ne aggiungono altre dovute alla particolare natura dell’ambiente e all’opera colturale dell’uomo. Nel primo caso si ha, ad esempio, la vegetazione pioniera di tipo rupestre; nel secondo caso si ha invece la vegetazione dei coltivi di fondovalle.

I TIPI DI VEGETAZIONE
Nel Parco delle Dolomiti Friulane prevale la vegetazione forestale. Nel contesto forestale di tipo boschivo più esteso è quello costituito prevalentemente o esclusivamente dal faggio (Fagus sylvatica). Il tipo principale della vegetazione presente è pertanto rappresentato dalla faggeta.

L'ALTITUDINE E LA VEGETAZIONE
Al variare dell’altitudine cambiano i caratteri climatici dell’ambiente. In ambiente alpino ogni 100 m in più di quota corrisponde una variazione climatica di 3 gradi di latitudine. Ne consegue dunque che il clima e la vegetazione delle massime altitudini alpine sono assimilabili al clima e alla vegetazione della tundra artica. La mostra tratta inoltre: la mugheta e il pascolo alpino, la faggeta e il bosco di conifere, il prato falciabile e le pinete.

LE STAGIONI DELLA MONTAGNA
Le stagioni, che nell’ambiente di pianura risultano corrispondenti alla durata fissata dal calendario astronomico, mutano decisamente la durata in relazione all’altitudine. I 250 giorni del periodo vegetativo proprio delle quote inferiori si riducono così a soli 70-100 giorni alle massime altitudini.

LE SUCCESSIONI ECOLOGICHE
I versanti detritici sono oggetto di una incessante opera di colonizzazione da parte delle piante. Le fasi di questo lungo e faticoso processo vengono dette successioni ecologiche. Le fasi sono sostanzialmente tre ed occupano un arco di tempo compreso tra i 20 ed i 50 anni.

GLI ENDEMISMI
Le specie floristiche endemiche vengono suddivise in gruppi geografici (endemismi orientali, endemismi insubrici, endemismi occidentali…). Nel territorio del parco sono presenti numerosi endemismi orientali e, tra questi, anche preziosi endemismi regionali.

GLI ADATTAMENTI
La flora dei ghiaioni
La frugalità che consente alla tenace flora delle pendici detritiche di vivere e perpetuarsi in un ambiente tanto difficile deriva da particolari adattamenti che le varie specie hanno subito nel corso della loro evoluzione. Tra questi la riduzione delle superfici fogliari per limitare la perdita d’acqua per traspirazione, il notevole sviluppo dell’apparato radicale e la capacità di germinare negli strati bui e profondi del brecciaio.
La flora delle rupi
La roccia delle Alpi Meridionali, cui appartengono le Dolomiti Friulane, è di natura calcarea o calcareo-dolomitica. La morfologia delle montagne del parco è caratterizzata da pareti spesso sub-verticali e da rocce più o meno fittamente fratturate da perenni fenomeni di demolizione. L’ambiente rupestre è quindi caratterizzato da forti escursioni termiche, da assenza prolungata d’acqua e da estrema scarsità di substrato fertile.

LE PIANTE D’USO ALIMENTARE E MEDICINALE
L’impiego delle piante per la cura di avversità che affliggono la salute dell’uomo prende il nome di fitoterapia. Si tratta di una pratica antica quanto l’uomo, cresciuta con la cultura umana e profondamente radicata in essa. Le piante cosiddette officinali risultano descritte in trattati o raccolte in erbari da almeno 5000 anni. Anche la cultura popolare propria delle Dolomiti Friulane tramanda conoscenze che riguardano l’uso delle piante selvatiche.

 

LEGGI DI PIÙ SULLE DOLOMITI FRIULANE

 

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Centro Visite del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra
Mostra "La Vegetazione del Parco"
Via Vittorio Veneto 1
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Sabato, 05 Ottobre 2019 20:13

VIGILI DEL FUOCO

LOGO VIGILI DEL FUOCO

 

Distaccamento Vigili del Fuoco Volontari, Forni di Sopra

Il distaccamento ha sede in via Nazionale 123 a Forni di Sopra. 

Responsabile: Emiliano Maresia
Tel: 333.2394245

Giovedì, 05 Novembre 2020 19:31

CORO SCHOLA CANTORUM

LOGO SCHOLA CANTORUM CORO 

Schola Cantorum Fortunato De Santa, Forni di Sopra.

Il Coro Parrocchiale Schola Cantorum è nato nel 1984 raccogliendo una lunga tradizione corale di Forni di Sopra. 

Così scriveva il direttore del coro Vito Maresia a Pasqua 1984: "La passione per il canto, rimasta sopita per troppi anni, rifà capolino a Forni di Sopra e, sembra, con notevole successo. L'iniziativa di alcuni appassionati è stata raccolta da don Marco Visintini, neo Parroco di Forni di Sopra, entusiasta e valente musicista, il quale si è impegnato a fondo nelle prove allo scopo di realizzare qualche opera da presentare all'attento uditorio fornese. Una trentina di coristi, tra uomini e donne formano un gruppo abbastanza omogeneo e frequentano le lezioni ogni sera per tre o quattro volte a settimana. Alcuni provengono dalla vecchia cantoria, altri, più giovani si sono aggiunti al gruppo e, tutti assieme, formano un complesso di appassionati degno di lode. Per ora hanno limitato il program ma, rispolverando due bellissime messe cantate in latino, la prima del maestro Haller, già presentata nel la solennità del S. Natale, e la seconda, in fase di preparazione, del maestro Mitterer, che sarà eseguita alle ore 10.30 nella Chiesa parroc chiale il giorno di Pasqua.
Due esecuzioni che i meno giovani certamente ricorderanno, perché nelle grandi ricorrenze sacre veniva no cantate dalla vecchia cantoria che era formata dalle belle voci di Angelo Leone De Santa «Mene», Mario Conzis «Pek», Lino Comis «Pek», Sebastiano Schiaulini «Bastian», GioBatta Maresia «Sclanfar», Giulio Schiaulini «Gita», Ciro Clerici «Patriarca», Tiziano Cella «Ticiu», Ferruccio Cella «Ucio», Germano Cella «Mano», Romeo Cella «Meo», Giannino Perissutti «Sissar», Mario Perissutti «Mante», Ugo Antoniacomi «Menele», Gianni Perissutti «Geco», Urelio ed Erminio Pavoni «Mio», Nicolino Antoniacomi «Tromba», Pietro Perissutti «Pieri» e tanti altri ancora, diretti dal maestro Luigi Pavoni «Crous» e organista il maestro Sergio De Donà. Gli spartiti di queste due messe furono portati a Forni di Sopra dal la Germania dove trascorse un lun go periodo di prigionia, dopo la prima guerra mondiale, dal «Nane», il signor Angelo-Leone De Santa. Fautori del canto corale, sia per quanto riguarda brani di musica sa cra che profana, villotte friulane e canti alpini in genere, sono stati i sacerdoti che si sono succeduti nel nostro paese, quali i Parroci don Antonio Cescutti, don Angelo D'Ambrosio, don Riccardo Talotti, don Ermanno e don Plos Cappellani e la signora Piniiccia Fabris-De Santa, coadiuvati, sul podio, quali direttori, dai signori Luigi Pavoni, Luigino De Santa e, infine, da Vito Maresia.
Corre l'obbligo per chi scrive, ricordare quella grande figura di uomo e sacerdote, lustro perenne per tutti i fornesi, Monsignor Fortunato De Santa il quale oltre ad aver creato notevoli istituzioni sociali a Forni di Sopra, ha composto alcuni brani, forse inediti, di musica sacra, di mostrando una volta di più la sua grande cultura e intelligenza."

Negli anni successivi ad oggi il coro ha visto decine di cantori avvicendarsi, mantenendo sempre attiva l'attività. Nella direzione del coro Schola Cantorum si sono avvicendati Anna Clerici "Danta", Lorenzo Cappellari "Saco", Valentino D'Andrea "Bizâr" e, l'attuale direttore Simone Cecchini.

In occasione del Santo Natale 2021 i cantori, diretti dal maestro Simone Cecchini, sono convenuti sul fatto che, mancando di un nome proprio al coro, questo dovesse essere intitolato a mons. Fortunato De Santa, parroco di Forni di Sopra e poi vescovo di Sessa Aurunca (CE). Illustre figura per il paese e l'intera Arcidiocesi udinese, mons. De Santa, musicista e compositore amatoriale, si prodigò per la costruzione dell'organo Zanin (restaurato nel 2019) della Chiesa Parrocchiale e per l'istruzione dei cantori formanti la "Cantoria". Compito principale della formazione corale è quello dell'accompagnamento musicale nelle principali solennità dell'anno liturgico, ma diverse volte la "Schola cantorum" si è esibita anche in concerti affiancando sovente il soprano Elizaveta Martyrosian e alcune formazioni orchestrali. Dal 13 ottobre 2019, inoltre, alcuni elementi della nostra Schola Cantorum, guidano l'assemblea nel canto della "Mesa Granda" domenicale (Messa parrocchiale) delle 10.30, e dei Vespri solenni.

Schola Cantorum Fortunato De Santa
Direttore: Simone Cecchini
Tel: 327.5350003

Responsabile: Lorenzo D'andrea
Tel: 320.3428437

coro forni di sopra - Schola Cantorum Fortunato de Santa

Sabato, 05 Novembre 2016 17:45

FAT A AMAN

LOGO FAT A MAN

 

Fat a man, gruppo nato a Forni di Sopra per promuovere e valorizzare i lavori fatti a mano: ricamo, tessitura, lavori a maglia, lavori col legno, pittura, e ogni altra produzione frutto della fantasia e dell'attività manuale.

Referente Sig.ra Maria Ghidina

Domenica, 04 Novembre 2018 20:20

PROTEZIONE CIVILE

Protezione Civile FVG

Gruppo volontari Protezione Civile, comune di Forni di Sopra

Il volontariato regionale di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia è nato in uno dei momenti più tragici della storia della nostra regione: il terremoto del 6 maggio del 1976, in seguito al quale la voglia di fare e di dare una mano di migliaia di persone ha permesso di mettere in moto quella “macchina” della solidarietà, su cui si è fondata la ricostruzione del Friuli. 

L’esperienza del Sisma del Friuli ha messo in evidenza l'importanza delle persone che volontariamente e gratuitamente si mettono a servizio della società nel momento dell’emergenza e del bisogno. Il ruolo cruciale svolto dal volontariato in questa situazione ha spinto la Regione a valorizzare questa forza, pensando ad un volontariato di protezione civile non più improvvisato sulla base di spinte emozionali, ma strutturato ed inserito in un Sistema regionale integrato costituito da soggetti operativi non solo in emergenza ma anche in tempo di “pace”. La legge Regionale 64 del 31 dicembre 1986, prima in Italia, ha previsto infatti l’istituzione di un Sistema regionale di protezione civile composto da una struttura regionale dedicata alle attività di protezione civile e al coordinamento, dall’ente locale Comune con il ruolo di primo ente di protezione civile più prossimo ai cittadini e dal volontariato riconosciuto come risorsa essenziale del Sistema.

Il gruppo di Forni di Sopra conta una ventina di volontari.

Referente Sig. Lorenzo Antoniutti

Delegato: Elio Antoniacomi
Tel: 329 2226061

Mercoledì, 04 Novembre 2015 19:57

PESPORT

PESPORT FORNI DI SOPRA

Pesport Dolomiti, società pescatori sportivi, Forni di Sopra

L'associazione è attiva nella gestione ittica e nella pesca sportiva nei fiumi e nei laghetti della pineta di Forni di Sopra. Organizza corsi di avvicinamento alla pesca sportiva e gare a cui possono partecipare anche i non tesserati. 

Referente, Sig. Elio Antoniacomi
Tel: 329 2226061

Mercoledì, 03 Novembre 2021 20:19

FORNI SECONDA CASA

LOGO SECONDE CASE

Forni la mia seconda casa

L'associazione è stata fondata dai proprietari delle seconde case a Forni di Sopra. Famiglie storicamente legate alla vita sociale del paese, parte attiva nelle associazioni e nella condivisione della promozione. Si propone di avanzare proposte e idee costruttive per la valle. 

Referente, Sig. Roberto Pittini
Tel: 3467885400
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Lunedì, 01 Novembre 2021 18:06

Club Alpino Italiano

LOGO CAI web

Club Alpino Italiano, sezione di Forni di Sopra 

La sezione C.A.I. di Forni di Sopra, dopo essere stata sottosezione della S.A.F. (Società Alpina Friulana) dal 1961, é nata il 1 gennaio 1982.

Storia: Come per attraversare mari serve spirito d'avventura e qualcosa per stare a galla, così per salire crode e pareti non deve mancare il coraggio e qualche attrezzo. Questo paragone tra due mondi infiniti per ricordare che le montagne di cui stiamo parlando sono un prodotto degli oceani più antichi. Al pari delle onde del mare anche i profili di queste Dolomiti non si possono contare o ricordare: ignoto il numero di torri e guglie, inesauribili le pareti, eternamente inesplorati innumerevoli canaloni e forcelle. Un mondo a sé che l'uomo, grazie ai progressi della tecnica, cominciò lentamente a "colonizzare", portandolo a scoprire nuovi passaggi, raggiungere inviolate vette, salire strapiombanti pareti: un'avventura che mai avrà fine.

Le Alpi dunque come culla di tutte le esplorazioni. Con le debite diversità etniche e culturali, e gli imposti limiti degli orizzonti, i popoli alpini hanno avuto un omogeneo approccio con i loro monti. Nei Forni Savorgnani é accaduto lo stesso. La medesima curiosità, la medesima necessità. Antiche tracce che si perdono nella neve dell'ultima grande glaciazione. I primi salitori delle montagne fornesi legavano la loro presenza ai bisogni alimentari e territoriali. Il fine era utilitaristico non certo escursionistico; interessavano i pascoli, la caccia, il bosco, i confini. E nei luoghi impervi, sulle crode, tra canaloni percorsi da vento e "galùpa" dominava il mito. Anche se, per la verità, già dal XIII secolo si hanno notizie di liti confinarie, compravendite e affitti di pascoli e boschi d'alta quota: quindi con frequentazioni se non di vetta (ma chi lo sa?) certo di verticali "palons" e impervie forcelle.

I documenti storici riguardanti le confinazioni catastali, le escursioni scientifiche e l'alpinismo risalgono alla seconda metà del '700. Le prime testimonianze riguardano l'appartenenza di queste terre all'Impero Asburgico, con ricognizioni e cartografie militari, oppure le indagini geologiche del Clapsavon, frequentato da studiosi dei fossili dell'università di Vienna sin dai primi decenni del '800. Praticata era pure la vistosa Forcella Giaf chiamata ai primi dell'ottocento "Fursiela dai Franseis", forse per il passaggio in quell'agevole valico di una pattuglia napoleonica.

Nel contempo boscaioli e pastori fornesi continuavano la millenaria opera di utilizzo pioniero delle risorse silvo-pastorali, risalendo i ripidi costoni dell'alta valle del Tagliamento. Venivano aperte cave, i boschi diventavano prati, si costruivano stavoli in luoghi incredibili, rustici "casons" diventavano malghe, un fitto reticolo di sentieri univa il fondovalle all'alta quota. Tutto ciò nella incessante ricerca di un equilibrio tra le necessità umane e le severe regole della natura.

Questa continua e diffusa presenza sul territorio oltre che permettere ai montanari una profonda conoscenza dell'infinito mondo della montagna, agevolò studiosi e appassionati nei loro primi contatti con questi inesplorati ambienti vergini. Ed ebbe inizio l'epopea alpinistica di questo estremo lembo delle Dolomiti.

L'esplorazione e le salite dei fantastici gruppi di quelle che Berti, Casara e Herberg chiameranno "Dolomiti d'oltre Piave", costituiscono un'avventura umana eccezionale che coinvolge l'intero mondo alpinistico europeo, dalla seconda metà dell'800 fino alla prima del '900. Dai pionieri inglesi ai friulani, dai triestini ai tedeschi il richiamo di quel "fantastico regno" tra Piave e Tagliamento é così potente che molti alpinisti, tra i più forti del momento, ne vengono attratti.

E' sufficiente scorrere i nomi legati a queste cime per capire che da qui, scrivendo e scalando, é passata la storia dell'alpinismo. Prima dell'asburgico Kugy gli inglesi (Gilbert e Churchill nel 1862, seguiti in Pra di Toro da Tuckett e dall'irlandese Ball), poi i friulani Marinelli, Pitacco, D'Agostini, Feruglio, Mantica, accomunati ai bavaresi Steinitzer e Reschreiter (ottimo pittore), quindi agli austro/tedeschi Koegel e Patera (veterinario a Vienna), Hubel e Both; e poi Schuster, Bleier, Schroffenegger, Volkmar, Uhland e su su fino alla "Squadra Volante" triestina di Cozzi e Zanutti e all'incredibile "Gilde zum grossen Kletterschuh" di von Glanvell, von Saar, Domènigg e Koenig seguiti dallo straordinario alpinista-pittore E.T.Compton. Senza dimenticare i Fanton, Piaz, Trier, Comici, Del Torso, Solleder, Gilberti, Castiglioni, Casara, Herberg, le guide fornesi "Tita Barbe" e "Gino Bianchi", altri che troveremo citati nel descrivere le cime che hanno raggiunto e naturalmente Antonio Berti il cantore di queste meraviglie.

Insomma un periodo eroico a cavallo tra otto e novecento che ancora ci emoziona; scalatori che sono entrati nel grande libro dell'alpinismo dolomitico, rimasti per sempre legati a queste montagne, che portano i loro nomi e ne conservano il ricordo. Ma la storia continua ...
Le storiche Guide Alpine fornesi sono: De Santa G.B. "Barbe" (1855-1946), il pastore di Valemenon che K.G. von Saar dice essere "il più esperto fra gli uomini di montagna delle Alpi Clautane che abbiamo conosciuto"; un Antoniacomi di cui non si hanno notizie; Coradazzi Igino "Bianchi"(1894-1952) e il figlio Coradazzi Ugo "Bianchi"(1920-1971). Cui si aggiungono il portatore Coradazzi Lino "Bianchi" e le attuali Guide Mario e Luca Cedolin.
Gli alpinisti fornesi, tra 1930 e 1960, di cui si conserva chiara memoria, peraltro citati nella guida del CAI, sono: Antoniacomi G.B.Alfonso "Nela" (1911-1957), Clerici Ciro "Patriarca" (1921-2003), Coradazzi Gioacchino "Ièie" (1920-1995), Corisello Agostino "Curisel" (1918-1997), Ferigo Angelo "Bic" (1918-1984), Schiaulini Giulio "Bastian" (1917-1964). Altri assidui escursionisti di quel periodo sono stati Antoniacomi Egildo "Canova" (1897-1976), Antoniacomi Ferdinando "Carona" (1893-1973) e il maestro Perissutti Anselmo "Cùsina" (1899-1970). Gli ultimi testimoni di quella appassionante stagione alpinistica, dai quali abbiamo tratto molte di queste notizie, sono Cella Dino "Talamin" (1928), il portatore Coradazzi Lino figlio di Igino "Bianchi" (1933) e Maresia Sergio "Bortaloni" (1935).
Fino agli anni '40 gli alpinisti fornesi, non molti per la verità, erano iscritti alla Società Alpina Friulana; dai primi anni '50 aderivano alla sottosezione "Carnica" sempre della Saf.

La sezione del Cai di Forni di Sopra, dopo essere stata sottosezione della Saf dal 1961, é nata il 1° gennaio 1982 ed i presidenti che si sono via via succeduti sono: don Riccardo Talotti, Antoniacomi Elvio, Ferigo Marco, Pavoni Roberto, Dorigo Eddy, Coradazzi Armando, Polo Fabio, Pavoni Renzo, De Santa Nicolino, Emo Chinese ed ancora De Santa Nicolino.

Contatto Sezione CAI Forni di Sopra
Nicolino De Santa
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Venerdì, 03 Novembre 2017 11:55

DONATORI DI SANGUE

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Associazione Friulana Donatori di Sangue (A.F.D.S.) Sezione di Forni di Sopra

La Sezione di Forni di Sopra dei Donatori di Sangue è stata fondata l'8 gennaio 1967  con la benedizione del Labaro ed il saluto delle autorità ai primi 70 donatori fornesi. Da allora, l'associazione è sempre rimasta attiva sia nella raccolta delle donazioni che nel supporto alle manifestazioni del paese. 

Contatto Presidente
Michele Clerici Tel: 3339419577
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