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Domenica, 02 Aprile 2023 22:25

PARCO GIOCHI PINETA

PARCO GIOCHI PINETA E LAGHETTI DI FORNI DI SOPRA:

Il parco giochi "Pineta" è uno dei punti più amati dai bambini: comprende un'ampia area alberata, tre laghetti e moltissimi giochi in legno.

laghetti pineta parco giochi Forni di Sopra

Si compone di un suggestivo boschetto di conifere che fa da contorno da una serie di laghetti dall'acqua sempre fresca e limpida. Il parco "pineta" è un luogo di ritrovo per persone di tutte le età fin dagli anni sessanta. Qui i bambini possono trovare divertimento sulle attrezzature, mentre mamme e nonni possono godersi in po' di relax sotto pini, abeti e larici del parco. L'area attrezzata é situata nella pineta (da cui prende il nome) lungo la sponda destra del fiume Tagliamento, a sud della zona sportiva (complesso piscina e palestra).


Il parco "Pineta" è di proprietà del Comune di Forni di Sopra, l'accesso al pubblico è gratuito. L'area dispone di numerose attività dedicate non solo ai bambini, ma anche alle persone adulte: 

  • 26 attrezzature per il gioco dei bambini da 2 a 14 anni. Le attrezzature vengono sottoposte a controlli di sicurezza periodici.
  • Un campo di sfogo per il gioco del calcio, accesso libero.
  • Un impianto per il benessere fisico delle persone adulte denominato "Argentovivo".
  • A sud dell'area giochi, distante pochi passi, si trova una serie di quattro suggestivi laghetti alpini, intervallati da prati e zone d'ombra in cui passare piacevoli momenti di relax.
  • Dall'altro lato (verso nord) sorge invece uno dei centri sportivi più grandi della regione.

laghetti Forni di Sopra

Venerdì, 30 Novembre 2018 20:55

Webcam Varmost 360 gradi

WEBCAM FORNI DI SOPRA VARMOST

Webcam Malga Varmost

Webcam multifunzione installata nel novembre 2018 alla quota di 1750 M. in Malga Varmost a Forni di Sopra. La Webcam è dotata di dispositivo che consente agli utenti di ruotarla a 360° in tutte le direzioni e di zoomare a piacimento. La webcam offre una vista sulle piste di sci (pascoli d'estate), sulla malga Varmost e sulla stazione di arrivo della seggiovia Varmost 2. Molto suggestive sono le viste sulle montagne circostanti: proprio di fronte alla postazione si vedono le Dolomiti Friulane che da questo punto di osservazione offrono la loro vista migliore, ricca di forcelle e guglie affilatissime. Sulla destra sono ben visibili i monti Bivera e Clap Savon mentre, a destra, svetta il re delle Dolomiti: il Monte Antelao. Questa nuova Webcam di Forni di Sopra può essere comandata con il mouse per visualizzare gli scorci a piacere ed offre anche le funzioni di Timelapse, archivio, registrazione della temperatura, condivisione ed altro.
 
 
 

 

 
 
 

 

Webcam Forni di Sopra  |  Webcam Ski Area Varmost  |  Webcam Dolomiti Friulane

 

 

Lunedì, 22 Ottobre 2018 05:37

Cacciatori di Guglie - Dolomiti Friulane

CACCIATORI DI GUGLIE

Un filo conduttore sembra collegare il destino di Guglie e Pinnacoli Dolomitici a quello del nostro pianeta: tutti in equilibrio, ma anche in pericolo sotto l'insidia delle mutazioni climatiche.

Questo cortometraggio racconta in sintesi l'attività di ricerca dei più suggestivi pinnacoli delle Dolomiti Friulane (o Dolomiti d'oltre Piave).

Cacciatori di Guglie cortometraggio di 12 minuti

 

La ricerca dei pinnacoli ha rivelato la presenza di infinite forme e figure affascinanti: volti, figure, animali, alcuni di essi hanno avuto un ruolo importante nella toponomastica delle nostre valli dando il nome a creste, forcelle e cime. Il video, realizzato interamente con riprese dinamiche aeree con drone aeromodello comandato "a vista", vuole condividere con gli spettatori le fantastiche emozioni di salire e sorvolare per qualche istante le antiche guglie delle Dolomiti.
 

Lunedì, 14 Gennaio 2019 16:16

SCIARE A FORNI DI SOPRA

Sciare Forni di Sopra

Nel cuore delle Dolomiti Friulane, Forni di Sopra è un’incantevole località circondata da un paesaggio fiabesco. Sia d'estate che d'inverno questo paesino dell’Alta Val Tagliamento è la meta ideale per una vacanza sulla neve, con tante offerte per il divertimento e il relax.

 

SKI MAP:

mappa invernale PER SITO WEB

 

Le Dolomiti che circondano la valle di Forni di Sopra offrono piste che soddisfano ogni genere di sciatore. Le due ski area presenti (Varmost e Davost collegate tra loro con gatto-bus) comprendono percorsi più facili, destinati ai principianti e discese dedicate agli sciatori più esperti.

 

VARMOST SKI

Le piste da sci di fondovalle, in località Davost, ospitano il Campo Scuola sci, dove i neofiti possono imparare le tecniche di base seguiti dai maestri della Scuola Italiana Sci. Nel comprensorio del Varmost sono tracciate le piste rosse e una pista nera (le più alte della regione Friuli Venezia Giulia) sulle quali gli sciatori più esperti troveranno sicuramente le sensazioni adrenaliniche che cercano. Da non perdere la pista che parte dalla cima del Crusicalas, a oltre 2000 mt di altitudine, la pista di sci più lunga di tutto il Friuli Venezia Giulia: 6 km di emozioni, attraverso la bellezza incontaminata dei paesaggi dolomitici. La nuova pista "Plan dai Pos" aperta nel 2021 offre una spettacolare vista panoramica sulle Dolomiti: Tre cime di lavaredo, Antelao, Pelmo, Civetta e le guglie delle Dolomiti Friulane.

Le piste sono ben collegate tra loro da un efficiente servizio di SKI bus gratuito, mentre gli impianti di risalita constano di 4 seggiovie (a tre o quattro posti), 3 tappeti mobili e una sciovia. Un efficiente sistema di innevamento artificiale assicura la presenza di neve su tutto il comprensorio fino a primavera inoltrata, per una stagione turistica da gustare fino in fondo.

SCI DI DISCESA A FORNI DI SOPRA: GUARDA I VIDEO

 

 

 

 

 

Vacanze a Forni di Sopra: sci e avventura per tutta la famiglia

Forni di Sopra è un polo turistico montano che sorge sulle rive del fiume Tagliamento, il territorio spazia dai 900 ai 2500 metri di quota. Qui si vive in un ambiente con le vere Dolomiti, quelle riconosciute dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità, in un’atmosfera magica e sempre accogliente

In una località attrezzata come questa, non poteva certo mancare un centro di attrazione dedicato al divertimento di tutta la famiglia. Il Fantasy Snow Park di Forni di Sopra è il parco divertimenti che renderà esaltanti le vacanze dei vostri bambini, regalando momenti di svago anche ai genitori.

fantasy snow park forni di sopra

Tra spericolati slittini e morbidi gommoni, lasciarsi scivolare sul manto innevato sarà ancora più divertente. La giornata al Fantasy Snow Park trascorre in allegria, tra quattro salti sui gonfiabili e mille altri giochi, come bob, tunnel e trampolini. Fantasy Snow Park si trova a valle, accanto al borgo in località Davost, appena attraversato il fiume Tagliamento. La struttura è ben collegata con le piste del Campo Scuola, grazie a uno dei tappeti mobili presenti nel complesso.

banner ski varmost

Sport e relax: le tue vacanze sulla neve in Friuli Venezia Giulia

Forni di Sopra vi offre tutte le emozioni che sognate, dall’arrampicata sportiva al pattinaggio su ghiaccio. L’area da pattinaggio all’aperto è illuminata e funzionante anche alla sera, mentre nel palazzetto polifunzionale trovano posto campi da sport di squadra, piscina e area fitness. Due pareti da arrampicata vi regaleranno il brivido di questa spettacolare disciplina, che potrete imparare e praticare in tutta sicurezza, grazie all’attrezzatura professionale e alla presenza di istruttori qualificati.

centro sportivo fornidisopra palestra

E dopo una faticosa seduta di palestra, niente di meglio che un po’ di sano relax. Nella moderna area wellness troverete tutto ciò che desiderate e anche di più: sauna da 10 posti, vasca idromassaggio, bagnoturco, percorsi Kneipp e docce emozionali: il massimo per una rilassante fuga di coppia in montagna.

centro sportivo fornidisopra piscina

Turismo in Friuli: vacanze inverno a Forni di Sopra

Ma i servizi disponibili nel comprensorio non finiscono certo qui, perché una vacanza in Friuli sulla neve vuol dire anche buona tavola. Ed ecco che per voi, Forni di Sopra svela il suo lato più goloso, con un’offerta di ristoranti e taverne che comprende non solo i locali del centro storico, ma anche gli esclusivi ristoranti in quota, dove godere dei panorami più indimenticabili, gustando le specialità delle cucina locale.

Da dicembre, Forni di Sopra vi aspetta con la sua straordinaria proposta turistica per le vostre prossime, imperdibili vacanze sulla neve in Friuli!


INFOPOINT TURISMO FORNI DI SOPRA

PromoTurismo
Via Cadore, 1
I - 33024 Forni di Sopra (UD)
tel. +39 0433 886767
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Domenica, 25 Agosto 2024 00:00

Programma Festa dei Funghi 2024

FESTA DEI FUNGHI 7-8 settembre 2024 a Forni di Sopra

Un fine settimana nelle Dolomiti Friulane dedicato  ai funghi con mercatini, escursioni micologiche, musica dal vivo, animazioni e tanta gastronomia.

Per la tradizionale Festa dei Funghi a Forni di Sopra, organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con Rete di Imprese e Comune, vengono programmate escursioni con guide micologiche e passeggiate naturalistiche alla scoperta dei sapori del bosco. Sarà possibile acquistare funghi nei numerosi mercatini micologici e molti altri interessantissimi prodotti tra le bancarelle posizionate lungo le vie del paese. E, naturalmente, tantissimi funghi a tavola, all'insegna dei piatti tipici proposti dalla gastronomia fornese nei ristoranti ed alberghi del paese.

 

festa dei funghi forni di sopra
 

PROGRAMMA FESTA DI FUNGHI 2024 a Forni di Sopra:

Mercatini, chioschi gastronomici, musica dal vivo e animazione faranno da cornice all’evento e quest’anno il tutto sarà arricchito con piacevoli escursioni micologiche guidate alla scoperta dei sapori del bosco. Tantissimi funghi a tavola all’insegna dei piatti tipici proposti dalla gastronomia fornese nei ristoranti ed alberghi del paese. Quest’anno è prevista una “MOSTRA A CIELO APERTO” presso l’orto botanico dalle 14.30 alle 16.30 Domenica 8 settembre con Elvia che parlerà di funghi in un contesto di territorio e di gastronomia.

Sabato 7 settembre 2024

Ore 08.00 NORDIC WALKING NELLE DOLOMITI FRIULANE attività mattutina di nordic walking ai piedi delle Dolomiti Friulane. Durata 2 ore. Ritrovo ore 08.00 al Parcheggio di fronte seggiovie Varmost. Costo € 15,00; noleggio bastoncini extra. Per ogni adulto pagante: sconto 50% per 1 ragazzo da 12 a 17 anni oppure gratis per 1 bambino fino a 11 anni. Sconto 50% con FVGcard
Info e prenotazione obbligatoria: PromoTurismoFVG, 0433 886767 –
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Ore 10.30 PARLARE DI FUNGHI CON ELVIA - Mostra a cielo aperto 
Ritrovo ore 10.30 presso Orto Botanico 
Informazioni: Infopoint Forni di Sopra 0433 886767 
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Ore 15:00 Forest Bathing e Fito-cosmesi
 
Domenica 8 settembre 2024
Ore 09.00 FERRATA VARMOST – Durata: 4 ore. Età minima: 14 anni. Ritrovo: Infopoint ore 9.00. Costo € 30,00 +noleggio kit ferrata € 10,00. Per ogni adulto pagante: sconto 50% per 1 ragazzo da 14 a 17 anni. Sconto 50% con FVGcard
Info e prenotazione obbligatoria: PromoTurismoFVG, 0433 886767 
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Ore 09.30  AMALGAMIAMOCI - IL VALORE DEL BENESSERE – Esperienza per famiglie. Passeggiata a Casera Lavazeit, con vista sulle Tre Cime di Lavaredo. Durata: 3 ore. Ritrovo: ore 09.30 alla Malga Varmost. Difficoltà facile. Costo € 15,00 + biglietto seggiovia extra. Per ogni adulto pagante: 1 bambino fino a 11 anni gratis; sconto 50% per 1 ragazzo da 12 a 17 anni. Sconto 50% con FVGcard o con Family Carnet 
Info e prenotazione obbligatoria: PromoTurismoFVG, 0433 886767 
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Dalle ore 10.00 c/o Piazza Centrale Mercatino artigianale e dell’agroalimentare allietato da intrattenimenti musicali con Alabama Band Country Rock Live
 
Ore 10.30 PARLARE DI FUNGHI CON ELVIA - Mostra a cielo aperto   
Ritrovo ore 10.30 presso Orto Botanico 
Informazioni: Infopoint Forni di Sopra 0433 886767 
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Ore 11.30  c/o Piazza Centrale apertura chiosco con piatti a base di funghi
 
Ore 14.30 c/o Piazza Centrale Rhythm & Blues Band in concerto
 

L'occasione sarà buona anche per visitare il nuovo ECOMUSEO FORNESE percorso a 8 tappe ricco di informazioni e divertimento per tutte le età. 

 

 
festa dei funghi forni di sopra ud porcino

 

INFO PRESSO INFOPOINT
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Via Cadore, 1
FORNI DI SOPRA
TEL: +39 0433886767
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Mercatini dei Funghi a Forni di sopra

festa dei funghi mercato

 

GUARDA IL VIDEO

 
Martedì, 07 Agosto 2018 08:58

SPORT E AVVENTURA A FORNI DI SOPRA

Sport e avventura a Forni di Sopra

Clicca sulla mappa del divertimento nelle Dolomiti Friulane

 

FORNIDISOPRA MAPPA GIOCHI SPORT E AVVENTURA

 

 

Domenica, 22 Luglio 2018 13:00

Wild Life Park - Forni di Sopra

Area faunistica Parulana di Forni di Sopra

Non é uno zoo ma un Wild Life Park

Due piccoli bambi, nati a inizio giugno, che giocano e corrono liberi sui prati. È questa la visione cui è possibile assistere nell’area faunistica Parulana di Forni di Sopra. Quello gestito da quest’anno dalla cooperative Pavees è infatti un wild life park: non uno zoo, ma un’area in cui gli animali vivono liberamente.  “È un modello molto diffuso nel resto dell’arco alpino, ma da noi ancora poco conosciuto – spiega la presidente Ylenia Cristofoli – gli animali non sono in ‘vetrina’, ma vanno cercati nel bosco e nelle radure. È però facile vederli e quando questo succede è una emozione molto gratificante perché sono nel loro ambiente naturale”.

lince forni di sopra

Ecco, quindi, che a occhio nudo o con un cannocchiale è possibile osservare la lince, la volpe, il gufo oppure il cervo. Un’esperienza alla portata di adulti e soprattutto di bambini.
“In primavera – continua Cristofoli – l’area è stata molto frequentata dalle scolaresche, molte delle quali soggiornavano a Forni di Sopra per la classica settimana bianca o verde. Con giugno, poi, sono arrivati in vallata molti turisti da fuori regione, per un semplice week-end o per una settimana intera, che ci hanno fatto visita. Per tutto luglio, inoltre, abbiamo un sacco di prenotazioni da parte di centri estivi, anche dalla pianura, a cui proponiamo attività originali come la visita in modalità orienteering”.

gufo reale forni di sopra

L’area faunistica, aperta nel periodo estivo da martedì a domenica dalle 11 alle 18, è dotata di un punto di ristoro, ma è possibile anche consumare un pic-nic nella zona appositamente attrezzata. Visto il successo dell’iniziativa, nei programmi di Comune e cooperativa c’è già il suo raddoppio. “L’amministrazione locale intende acquisire altri cinque ettari – conclude Cristofoli – portando così l’area a complessivi dieci. Questo ci consentirà di sviluppare nuove attività molto interessanti”.

Da: Il Friuli

 

AREA FAUNISTICA FORNI DI SOPRA - scoprila qui!

 

 

Domenica, 01 Luglio 2018 08:47

FORTUNATO DE SANTA

Monsignor Fortunato De Santa, il fornese più illustre.

Fortunato De Santa nacque a Forni di Sopra il 9 agosto 1862, da Giovan Battista ed Anna Pavoni, modesta ed esemplare famiglia della frazione di Vico.

monsignor fortunato de santa fornidisopra

La storia del Vescovo Fortunato De Santa, tratta da "Forni di Sopra" di Lodovivo Zanini:

Compiuti gli studi elementari in paese, avendo egli espresso il desiderio dì farsi sacerdote, venne avviato al seminario di Udine, dove si fece subito notare, oltre che per intelligenza e profitto, per l'indole aperta e cordiale che gli meritava la simpatia e l'amicizia di tutti. A vent'anni sospese gli studi per il servizio militare, divenne un alpino autentico, stimato e benvoluto dai commilitoni non meno che dai superiori. Ed in capo ad un triennio, tornò al suo banco in seminario. Ordinato sacerdote nel 1888, assumeva l'ufficio di cappellano del suo paese, e poi, nel 1895, quello di parroco. Così, dopo esser stato zelante cooperatore, affrontava la piena responsabilità della sua missione, che svolse con la generosa sollecitudine d'un vero padre dei suoi fedeli. Prime cure di don Fortunato: dar nuovo impulso alle confraternite già esistenti, e promuovere con ogni assiduità la formazione religiosa sia dei fanciulli sia degli adulti, giovandosi in questo d'un suo prezioso dono: la parola facile ed avvincente, piana, ma ansiosa di un bene spirituale che doveva essere luce e conforto anche nelle più comuni vicende. E questo ideale e insieme realistico modo di sentire, lo indusse a preoccuparsi della stessa vita materiale dei suoi parrocchiani, ai quali soleva parlare di forme associative che potevano promettere vantaggi per tutti e per ciascuno. Quindi, se li vide intorno collaboratori già convinti, allorché volle fondare una Cassa Rurale ed una Cooperativa di consumo; due istituzioni che, grazie alla sua competenza di amministratore, contarono in breve tra le meglio avviate della provincia. Del pari ben disposti li trovò anche in seguito, quando propose loro di stringersi in una società di mutuo soccorso, che tutti affratellasse nel concreto esercizio della carità cristiana, e desse modo altresì di istruirsi; i giovani seguendo corsi di arti e mestieri, gli altri presenziando alle serate di un circolo di cultura; due istituzioni cui egli attese con l'innata sua vocazione di educatore. A questo punto, egli dovette chiedersi se al paese poteva donare dell'altro. Si, l'onesta possibilità d'uno svago, opportuna specialmente nelle lunghe invernate. E allora, il provvido e umanissimo parroco non esitò ad accollarsi l'impegno di allevare una compagnia filodrammatica ed un corpo filarmonico: oneroso eppur grato impegno, se a taluni porgeva occasione di imbastir qualche cosa sopra una modesta scena, e ad altri di intronare il prossimo solfeggiando dinanzi a qualche rigo di musica. Tante sono le vie per tirar su un paese; e tante dovettero figurare in un suo antico programma, se per farsi curatore d'anime egli aveva anche meditato su qualche libro di pedagogia teorica e pratica. Nella buona stagione, poi, che purtroppo disperdeva tutti gli artigiani in lavori all'estero, egli poteva concedersi il sollievo delle gite in montagna; ma per andarvi alla ricerca di piante rare e di rocce fossilifere, e riportarne degli esemplari per e sue collezioni, riordinate con la diligenza ed i criteri d'un appassionato di geologia e di botanica. E fu così che professori e naturalisti di grido, capitando a villeggiare a Forni, conobbero il dotto parroco e ne sollecitarono anche la collaborazione. E sappiamo che don Fortunato coltivò relazioni di studio specialmente con Torquato Taramelli, scienziato largamente noto per le sue memorie intorno ai problemi di botanica, di geologia ed idrologia del Friuli. E come sempre, anche in queste ricerche egli colse il destro di giovare ai parrocchiani; a loro infatti destinava un manualetto di nozioni per una più redditiva coltura agricola di montagna; ed un elenco di piante medicinali, di cui annoverava 66 specie, con l'indicazione delle virtù curative e del modo di trattarle per farne medicamenti. Senonché tutto questo fervore di opere egli dovette interrompere nel 1906, quando superiori ed estimatori lo vollero alla direzione del seminario udinese. All'istituto che gli aveva dato il primo avviamento, egli recò il tesoro della sua esperienza, insieme con l'alto e puro concetto della missione alla quale appunto erano destinati i suoi giovani allievi. Quindi, egli impegnò tutte le proprie energie nel promuoverne la formazione spirituale, nel farsi loro guida ed esempio nello studio, nella pietà, nel pratico esercizio del sacro ministero. Per esser brevi diremo con mons. Trinko che Fortunato De Santa fu anche in seminario l'uomo della Provvidenza: tutto per tutti.

mon fortunato de santa forni di sopraNel 1914, Fortunato De Santa venne nominato Vescovo di Sessa Aurunca, missione che accettò con l'abituale suo spirito di umiltà, e soprattutto nel convincimento che quella era la volontà di Dio. Doveva andare incontro ad un mondo affatto nuovo, per costumi ed inveterato modo di pensare ed operare tanto diverso dal nostro. In breve, però, si venne a sapere che fin dal primo ingresso in quella diocesi, la ma parola piena di fervore, e quell'aria di santità che spirava dal suo volto, avevano fatto una grande impressione. Poi, la chiara fermezza dei propositi, l'attività instancabile e, in particolare, il fulgido esempio che dava in pubblico e in privato, avevano fatto il resto; avevano cioè, vinto ogni diffidenza, e indotto clero e popolo a rispondere con sincerità ed anche con entusiasmo alle sue apostoliche premure. In passato egli aveva già steso una scelta di sermoni in cui delineava ben chiaro — nei limiti, nella forma, nello spirito — il programma d'azione che più gli stava a cuore. Riesumò ed anche ampliò tali premesse, fornendo alla stampa un ulteriore contributo di articoli esortativi; il che valse ad apportargli nuovi e più ammirati consensi, e non senza propositi di speciali manifestazioni in suo onore. Allora egli si dette la pena di schivare ogni pubblico attestato ed ogni onorificenza che potesse, come suol dirsi, dare nell'occhio. Ma si trovò egualmente a dover declinare più d'una pressante offerta di sedi più comode, o d'un livello più elevato. Ed ai confidenti che non sapevano rendersi conto di tali dinieghi, rispondeva che, accettando, gli sarebbe parso di venir meno al mandato commessogli dal Santo Padre, che nell'inviarlo a Sesso gli aveva caldamente raccomandata quella diocesi.

 

Dopo cinque lustri di quell'infaticato lavoro, assai di rado interrotto per un breve ritorno alla pace dei suoi monti, egli si trovò esausto ed ammalò. Riavutosi d'improvviso, che parve miracolo, lo colse una ricaduta che lo portò alla fine: il 25 febbraio 1938. Una folla immensa tra cui numerosi vescovi al seguito del Cardinale Arcivescovo di Napoli intervenne alle sue esequie, che ebbero il tono e la solennità d'una glorificazione. E si disse che in quell'ora tutti ebbero la convinzione di trovarsi alla presenza delle venerate spoglie d'un santo.

Si concludeva cosi il lungo e fecondo episcopato, iniziato nel 1914, di questo illustre presule di Forni di Sopra il cui ricordo, a 80 anni dalla morte, è ancora straordinariamente vivo tra quanti ebbero la fortuna di conoscerlo.


Fortunato De Santa scoprì una primula che cresce soltanto a Forni di Sopra e dintorni...

primula wulfer

Nel duomo di Sessa Aurunca una lapide posta all'inizio della navata di destra ricorda il luogo dove riposano le spoglie di monsignor Fortunato De Santa, nato, è scritto sulla lapide, in oppidulo vulgo Forni di Sopra (nella piccola città chiamata Forni di Sopra). Monsignor De Santa, oltre che per le sue virtù di vescovo «santo e dotto», é ricordato in Campania e in Friuli per i suoi numerosi scritti (era collaboratore, tra l'altro, del Corriere del Friuli e ha lasciato numerosi volumi tra cui uno sulle origini della cattedrale di Sessa Aurunca) e per la sua attività di studioso di scienze naturali, in particola re di botanica e geologia.' In questo campo fece studi approfonditi sulle origini e sulle trasformazioni subite nei secoli dal suo paese, Forni di Sopra, e dai paesi vicini.

Nel suo libro Elenco delle piante medicinali che crescono nel territorio di Forni di Sopra (Tipografia del patronato. 1901), De Santa descrive una particolare varietà di primula da lui scoperta, la Primula Wulfeniana Schott, che cresce, unica in Italia, soltanto a Forni e dintorni. Per i suoi studi di botanica, l'umile Prè Natu (cosi i parrocchiani di Forni chiamavano affettuosamente il futuro vescovo) fu insignito della croce di cavaliere.

Sabato, 06 Maggio 2017 21:26

LE CHIESE DI FORNI DI SOPRA

Le Chiese di Forni di Sopra, monumenti storici nelle Dolomiti Friulane

 

CHIESA PARROCCHIALE SANTA MARIA ASSUNTA, frazione Cella a Forni di Sopra

chiesa parrocchiale s maria assunta forni di sopra

A Forni di Sopra, in corrispondenza d’una strettoia nell’abitato di Cella (quota m.901) sorge la Chiesa Parrocchiale.
La prima notizia d’una chiesa in questo sito risale al 1205, quando gli archivi registrano le dispute tra i due Forni per stabilire la preminenza d’una delle due parrocchie. Ad averla vinta fu Forni di Sotto, dalla cui Parrocchia Forni di Sopra si staccò definitivamente solo nel 1445, quando già l’edificio originario era stato completamente rifatto. Il grande edificio attuale è del 1835-41, il campanile (che è il più alto della Carnia) fu iniziato nel 1776 e terminato nel 1860.
Questa chiesa è interessante, più che non per se stessa, per quanto contiene, e cioè tre bellissimi altari lignei dei Comuzzi.
Il più pregevole, il primo a sinistra (1646), racchiude un’ancora di Domenico da Tolmezzo (circa 1500). Quest’ultima non è firmata ma l’attribuzione a Domenico è ormai accettata da tutti gli studiosi.
E’ a dieci scomparti, su due piani. In mezzo, sopra il Cristo morto tra i Santi Gregorio Magno, Lorenzo, Vito e Maurizio a mezza figura. Sotto, i Santi Sebastiano, Giovanni Battista, Giacomo Maggiore e San Rocco (o sant’Osvaldo). E’ opera della piena maturità di Domenico, ormai libero dal gotico e capace di esprimersi in modo essenziale e vivace. Al centro, dove forse c’era un Cristo flagellato, c’è una Madonna dello stesso Comuzzi, scultore dell’altare: è firmata e datata. E’ opera sobria e rigorosa: la Madre severa e imponente, ma dal panneggio aggraziato, il Bambino in atteggiamento vivace e spontaneo.
Il secondo altare, quello del Rosario, è subito dopo, sempre a sinistra. E’ dei Comuzzi e forse in esso si trovava la Madonna ora visibile nel precedente. In questo altare si vedono 15 medaglioni rappresentanti i misteri del Rosario.
Il terzo altare è sulla parete di destra ed è sempre della bottega dei Comuzzi, ma è meno bello dei precedenti. Sotto la mensa dell’altare si trovano le reliquie di San Teodoro, che hanno una curiosa storia. I resti di questo Santo, rinvenuti in una catacomba romana, furono donati dal Pontefice al Sacerdote Giovanni Colman nel 1842, per la Parrocchiale di Forni di Sopra. Qui però non si potè dare subito degna collocazione alle reliquie, che vennero affidate al Convento delle Clarisse di Udine. Passarono quindi di mano in mano, finchè Forni le riottenne con un processo, ponendole infine, opportunamente restaurate, nella Parrocchiale nell’anno 1898. In Sagrestia sono visibili due statuine di legno sempre del Comuzzi, San Domenico e Santa Teresa, che probabilmente si trovavano ai lati della Madonna sull’altare del S.Rosario. Sulla parete a sinistra, Crocifisso di legno del sec.XV. L’attuale altare maggiore è del 1900 ed è opera dell’architetto Elia D’Aronco, le statue sono di Pochero Celestino.
L’organo, di Beniamino Zanin di Codroipo, fu messo in sede nel 1895. Gli affreschi del coro, infine, salvo quelli del catino dell’abside, sono opera giovanile di Fred Pittino. Il piazzale conteneva l’antico cimitero; da esso si ammira lo stupendo scenario (da sinistra) della Val di Suola, del M. Cimacuta, incombente sulla valle del Tagliamento, dei Monfalconi di Forni e del Cridola (m.2581).


SANTUARIO MADONNA DELLA SALUTE, frazione Vico a Forni di Sopra

santuario madonna della salute forni di sopra

Nell'Anno del Signore 1511 un pellegrino transitò per Forni di Sopra, avendo come meta la locale Chiesa di San Floriano Martire ed il Santuario di Sant'Osvaldo Re e Martire di Sauris di Sotto. Egli portò l'annuncio della peste che infieriva su vastissime zone al di qua e al di la dell'Arco Alpino nonché in vaste aree d’Europa, decimando le popolazioni. I Fornesi, terrorizzati, si appellarono alla protezione Divina mediante l'intercessione della Beata Vergine Maria promettendole, come voto qualora fossero stati preservati dalla pestilenza, di dedicarle una Cappella. Ottenuto il sospirato beneficio, fedeli alla loro promessa onorarono riconoscenti il voto fatto. Nell'Anno Domini 1515, tra l'attuale Santuario della Madonna della Salute ed il Torrente Tollina costruirono un “Oratorio Campestre”, da subito chiamato “al Capitèl dala Madona dala Salût”, dove raffigurarono la Madonna della Salute con ai lati i Martiri Rocco e Sebastiano. La notizia del voto e del modesto Oratorio si sparse velocemente nelle vicine zone di Cadore, Carnia e Val Tramontina e questo divenne oggetto di numerosi pellegrini per una preghiera, un'invocazione, per chiedere una grazia. La costruzione, pur trovandosi vicino al Torrente Tollina venne risparmiata da diverse calamità naturali, anche da quella del 18 agosto 1748 nota ai Fornesi per la “Stua dala Tulìna” che portò grande distruzione.
Verso la metà dell'Ottocento, quando comunque già da tempo le pertinenze della Cappella non riuscivano a contenere le grandi manifestazioni di fede nei confronti della Madonna della Salute, il Parroco dell'epoca Don Niccolò Sala, concorde con la sua Comunità Parrocchiale, inviò all'Arcivescovo di Udine Monsignor Zaccaria Bricito la richiesta volta ad ottenere l'autorizzazione per costruire un Santuario capiente. Era il 22 Gennaio del 1849. Il 31 dello stesso mese l'Arcivescovo autorizzò la costruzione dell’edificio e diede a Don Niccolò il permesso di benedire la posa della pietra d'angolo. Alle ore 10:00 del 1° novembre 1849 venne benedetta e posta in opera la prima pietra e negli anni successivi continuarono i lavori di realizzazione. Il 19 dicembre 1851 la Curia Arcivescovile autorizzò il trasferimento del prezioso affresco della Madonna della Salute con i Santi Rocco e Sebastiano dalla Cappella al Santuario in costruzione. La Sacra effigie venne tolta con scrupolo e traslata nella nuova Chiesa il 31 luglio 1852 ma, nonostante le grandi attenzioni, gli affreschi ai lati della Vergine andarono perduti. Di San Rocco, a sinistra è ora visibile solo la mano, mentre a destra si notano ora solo un ginocchio e parte di due frecce di San Sebastiano. Il 03 Agosto 1852 la Curia autorizzò il Parroco a benedire il nuovo Santuario: il 24 Ottobre dello stesso anno l'edificio di culto venne inaugurato e si celebrò la prima Messa Solenne.
Nel corso del Novecento sono state realizzate le altre pitture presenti nella Chiesa, come anche qualche modifica relativa agli arredamenti interni. Per perpetuare i valori della venerazione dei Martiri Rocco e Sebastiano (le cui effigi erano andate perdute), la Parrocchia diede l’incarico ad un pittore, rimasto ignoto, di realizzare un dipinto su tela che li raffigurasse assieme a Maria Vergine col Bambino, tela poi appesa nel nuovo Santuario sopra la porta della sacrestia. I Fornesi, mèmori di un antico voto, imploravano la protezione di San Rocco: il 16 agosto, giorno della sua ricorrenza, Santa Messa Solenne in suo onore e Processione preceduta dal gonfalone bifacciale decorato con le immagini della Madonna della Salute, di San Rocco, Sant’Antonio Abate e di San Floriano. In quel giorno la tela, da sopra l’ingresso della sacrestia veniva posta sopra l’affresco della Madonna della Salute, costituendone la pala dell’altare. Nel corso degli anni, purtroppo, quella devozione al Martire Rocco è venuta meno e, nel 1958, la tela è stata spostata nella Chiesa Parrocchiale dove arredava la cappella dell’ex altare maggiore “di San Piêri e Pauli”. Il 02 Giugno 2015, il dipinto è stato tolto dalla Cappella della Chiesa Parrocchiale dov’era posto ed è stato riportato alle origini, nel Santuario della Madonna della Salute proprio sopra la porta della sacrestia. Il terremoto del 06 Maggio 1976 lasciò evidenti segni del suo passaggio, segni poi cancellati con il necessario totale restauro della Chiesa avvenuto tra la fine del 2008 e l'estate del 2010. La benedizione dello splendido, e caro ai Fornesi, Santuario restaurato è avvenuta l'11 Settembre 2010 con una magnifica cerimonia alla presenza dell'Arcivescovo Monsignor Andrea Bruno Mazzocato e di moltissima gente. Il completo restauro fortemente voluto dal compianto Parroco Padre Renzo Bon e dai suoi Parrocchiani, ha permesso di ridonare all’edificio, nella sua semplicità, lo splendore delle origini. Da tempo immemore il Santo Rosario del mese di Maggio viene recitato davanti l'effigie della Madonna della Salute; da sempre i bambini della Prima Comunione, prima di portarsi in Processione alla Chiesa Parrocchiale, si raccolgono al cospetto del prezioso affresco, come pure l'8 Settembre i pastori rientrati dalle Malghe il giorno precedente si raccoglievano, fino a qualche decennio fa, nello stesso Santuario.


CHIESA DI SAN GIACOMO, frazione Vico a Forni di Sopra

chiesa san giacomo forni di sopra

La chiesa originaria risaliva al sec.XIV, ma essa subì varie trasformazioni e rimaneggiamenti, e di quell ’edificio rimane probabilmente solo una parte della facciata sotto il portico. La chiesa è a pianta rettangolare, con campanile aggiunto (1928) e con sagrestia a sinistra.
La facciata presenta un campaniletto a vela monoforo, del sec.XVI e un portico alquanto inconsueto, perché a unico spiovente; due colonnine e una trave lo appoggiano al muretto, che ha aperture laterali. La parte inferiore della facciata, che è appunto la più antica, ha due finestre con grate molto particolari e un bel portoncino gotico a sesto acuto, che porta un’ iscrizione – “Questa chiesa fu costruita l’ ultimo giorno di maggio del 1461” – e un’ elegante decorazione a bassorilievo con fogliame e spirali; c’è chi dice che tale portale facesse parte d’un preesistente castello della zona. Sempre sotto il portico, residui di affreschi.
L’ interno è privo di testimonianze interessanti, a esclusione d’un volto affrescato emerso sulla parete sinistra.
All’ altare maggiore, una Madonna in trono col Bambino, San Giovanni Nepomuceno (invocato durante le inondazioni) e San Rocco (invocato durante le epidemie); fu dipinta non molto dopo il 1748, anno appunto di un’ alluvione.
Curiosità. Notare la pietra su cui posa il muretto del portico a sinistra. Forse è una roccia affiorante, forse una pietra di costruzione d’ un edificio ancora più antico?
La campana originale, detta “Giacomina” si trova attualmente nella torre del vecchio Municipio. Tale campana, del sec.XV, è una delle poche salvate dalle requisizioni compiute dai tedeschi nel 1918, che avevano bisogno di bronzo per la fabbricazione di cannoni.


CHIESA DI SAN FLORIANO frazione Cella a Forni di Sopra, monumento nazionale.

chiesa san floriano forni di sopra

Questa chiesetta, monumento nazionale, è posta su uno sperone, in vista del corso del Tagliamento (le cui sorgenti sono poco a monte del paese). Si ha notizia di una chiesa in questo sito già relativamente al 1309 ma la costruzione che oggi vediamo è in sostanza della seconda metà del sec.XV. E’ a pianta rettangolare, col presbiterio a pianta quadrata. La facciata, intonacata e con pietre angolari a vista, ha un campaniletto a vela rialzato, a monofora, molto antico. Il tetto é ricoperto da scandole di legno. La costruzione ha orientamento est-ovest, ripetendo quindi quello dell’edificio originario che, in base a ciò, è confermato essere molto antico. L’interno è una festa per gli occhi e lo spirito, grazie agli affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo e alla rara e rutilante pala del Bellunello. Nel soffitto, diviso in quattro grandi losanghe convergenti verso un bottone centrale, ci sono i Dottori della Chiesa: Ambrogio, Agostino, Gerolamo e Gregorio Magno, che sono tra le cose più belle del Maestro per il modellato possente e i colori squillanti. Nei quattro triangoli, otto mezzi busti di giovani valletti reggono lunghissimi filatteri a volùte, che si direbbero però di mano di qualche allievo, per la minore pregnanza costruttiva. In una galleria a portico sono i 12 Apostoli preceduti da San Floriano. Questo Santo, che veniva ritenuto protettore contro gli incendi e le inondazioni, era molto popolare in Carnia e in tutto il Friuli. Nato nel Norico e convertitosi al Cristianesimo, incontrò il martirio mentre si recava a Lorch, nel tentativo di salvare dall’eccidio quaranta correligionari condannati a morte. Fu flagellato e ucciso, e il corpo gettato nel fiume Enns. Le figure di questi affreschi sono possenti, dalle forti caratterizzazioni somatiche e dai colori scuri e precisi. Nel piano superiore c’è un loggiato con Santi a mezzo busto. Nella parete nord: Pantaleone, Giovanni Battista, Sebastiano, Rocco e Vitale. Nella parete interrotta dalla finestra, e che forse è la più bella: Bernardo, Francesco, Gottardo e Nicolò. Nella parete sud: Osvaldo, Lorenzo, Antonio Abate. L’intradosso ci presenta otto Sante, figurette fresche e vivaci. C’è chi ha pensato alla presenza, qui, del Pordenone come aiuto di Gianfrancesco da Tolmezzo.
La pala del Bellunello, ritrovata dopo un furto subito nel 1972, è un polittico a otto scomparti, con elegante cornice dell’epoca. A destra in basso ci sono la firma e la data: 1480. Ci presenta San Floriano vestito da cavaliere, con un modellino di castello in preda alle fiamme nella mano destra. Il fuoco era uno dei grandi flagelli di tutti questi paesi di montagna, a causa delle costruzioni quasi interamente di legno e dei lunghi mesi di freddo che costringevano a tenere il focolare quasi sempre acceso. Ai lati, alcune figure a tre quarti: Sant’Orsola e le compagne, Santa Caterina d’ Alessandria con Santa Barbara e Santa Dorotea.
Nel secondo piano, a mezzo busto, i Santi Nicolò, Antonio Abate a sinistra, San Vilfredo e Sant’Osvaldo a destra. In alto, nelle cuspidi, Cristo risorto con ai lati l’ Arcangelo Gabriele e l’ Annunciata. E’ una delle opere più compiute e meglio conservate del Bellunello. In questa chiesa ci sono celebrazioni solenni il giorno di San Floriano, il 4 di maggio. Curiosità: in uno degli affreschi a destra della porticina d’ ingresso laterale, è rappresentata una chiesa che, a quanto si tramanda, è la raffigurazione della Parrocchiale com’era all’epoca dell’affresco stesso. Nei periodi estivi, al suo interno, vengono allestite delle mostre sacre a cura della parrocchia di Forni di Sopra.


 CHIESA DEI SANTI VITO, MODESTO E CRESCENZA, frazione di Andrazza a Forni di Sopra.

chiesa san vito forni di sopra

Il primo di agosto del 1626 i borghigiani di Andrazza manifestarono alla Comunità il desiderio di avere una loro chiesa da dedicare ai Santi martiri Vito, Modesto e Crescenza. La chiesa sorse vicino alla strada antica, posizionata con l’altare verso il sorgere della vita. Mentre la chiesa prendeva volto lo scultore Gerolamo Comuzzo di Gemona del Friuli creava l’altare, il gioiello che oggi si ammira. Il progetto venne concretizzato in tempi brevi: rettangolare con la piccola sagrestia sul lato destro, intonacato e con il tetto molto spiovente. La facciata mostra l’ingresso, due finestre con gli elementi in pietra scalpellati senza pretese e il campaniletto monoforo. La chiesa venne consacrata nel giugno del 1637. La pennellata di luce che entra dal portone aperto mette in evidenza il pavimento lastricato di pietra nera e rossa; il minuscolo presbitero custodisce l’apprezzabile altare ligneo del Comuzzo e comunica con la sagrestia attraverso una porticina che invita ad un doveroso inchino. Il soffitto della navata, umile e raccolto, mostra la pittura settecentesca raffigurante le Tre Persone Trinitarie. Ogni anno il 15 giugno, festa di San Vito, viene celebrata la Santa Messa solenne serale. Il Santo Vito ebbe da Crescenza il latte e da Modesto l’istruzione. I tre personaggi sono legati da un destino comune, il martirio. Si racconta che Vito ancora giovane subì il carcere in Sicilia nel 294, venne poi liberato dall’ intervento Divino e si stabilì in Lucania assieme alla nutrice ed al maestro. Diocleziano lo conobbe e lo perseguitò per non aver rinnegato la fede.


 Bibliografia: "Le nostre Chiese" di Luciana Pugliese


 

Le fantastiche guglie delle Dolomiti Friulane.

Monti di Tor, gruppo del Cridola a Forni di Sopra. Punta Savorgnana, m. 2360, ascensione partendo dal Rifugio Giaf.

VIDEO DOLOMITI FRIULANE - D'OLTREPIAVE:


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