Venerdì, 28 Ottobre 2022 19:38

Ancora un premio per il vino bianco delle Dolomiti Friulane

primo vino roberto baldovinPremio di eccellenza al vino bianco "PriMo annata 2021" con le uve "Solaris" di Roberto Baldovin.

Anche quest’anno il PriMo di Roberto Baldovin ha ricevuto la medaglia d’argento ad uno dei più grossi, importanti e seri concorsi europei sui vini prodotti da varietà resistenti, il “PIWI Wine Adward International”, tenutosi in Germania.

 

primo vino baldovin

 

Ottobre 2022, Frasdorf Germania. “Siamo orgogliosi del risultato ottenuto, nonostante fossimo consapevoli che il vino era ancora giovane (imbottigliato a giugno); la giuria si è espressa molto positivamente sulla qualità e sulla longevità del prodotto. I giudizi formulati ci hanno consegnato una valutazione di un vino che, grazie all’ottima struttura e all’acidità elevata, può essere conservato per lungo tempo. Siamo altresì entusiasti per la sinergia che si sta creando tra territorio, varietà e uomo”. Così si è espresso Roberto Baldovin, viticultore delle Dolomiti Friulane, alla consegna del premio.
 
 

La varietà, il Solaris, si sta indubbiamente dimostrando una delle poche cultivar capaci di dare il meglio di sé coi nostri terreni, i nostri climi, le nostre piogge, i nostri freddi e le nostre insolazioni. L’argento di quest’anno ha un valore molto alto ed indica che questa è la strada giusta per ottenere prodotti di qualità in modo costante e in zone dove la viticoltura è ancora una scoperta, per non dire una invenzione o, addirittura, una creazione.

roberto baldovin solaris

Il riconoscimento arriva, dopo la medaglia d'oro già conquistata nell'annata 2020, dal più importante concorso enologico sulle varietà resistenti al mondo. In una degustazione alla cieca, il PriMo si è confrontato con le cantine non solo del Friuli e dall’Italia, ma di tutta l’Europa. Il merito è del viticoltore Roberto Baldovin, fornese di 45 anni e laureato in scienze ambientali, che ha creduto nel suo sogno e cercato con l’aiuto di enologi ed esperti un’uva capace di resistere nell’ambiente severo delle Dolomiti. 

 

solaris uva baldo

«Questo risultato giunge dopo otto anni di duro lavoro sperimentale tra i comuni di Forni di Sotto e di Forni di Sopra – spiega orgoglioso Roberto – in cui sono state testate diverse possibili varietà di uve da vino adatte ai climi montani. Abbiamo considerato delle uve che resistessero al freddo invernale, che germogliassero tardivamente e maturassero precocemente. Il Solaris è una di queste. A questo progetto sperimentale, che si concluderà nel 2024, stanno partecipando l’enologo Paolo Valdesolo e Nicola Macrì. Grazie a Flavio De Santa, Andrea Braida, Giulio Sala, Michele Bona, Marioantonio Zamolo, Filiberto Fantin, Federico Fantin e Fabrizio Totis. Merito al sindaco Claudio Coradazzi e a tutto lo staff del Comune di Forni di Sotto per essersi prodigato per lo sviluppo dell’iniziativa».

roberto baldovin solaris

«Incorso tre progetti – aggiunge il viticoltore fornese-, tappe d’obbligo per la commercializzazione del prodotto. Con il “Progetto Solaris” dal 2015, a 865 metri di altitudine, studiamo l’adattamento di alcune varietà di uve da vino in alta quota (Solaris, Sauvignon Kretos, Soreli, Nermantis, Termantis, Merlot Kanthus, Cabernet Cortis e Julius) e l’incidenza delle malattie (peronospora, botrite, oidio, Black Rot). Con il “Progetto Johanniter”, stiamo provando a Forni di Sotto l’adattabilità di questa varietà ai nostri climi. Il “Progetto Biovitis”, testerà su quattro vigneti esistenti (a Forni di Sotto, Malborghetto Valbruna e in Carinzia) la presenza di rame sulle uve, sul mosto e sul vino, la quantità di acido gluconico e la vitalità dei lieviti.

«Con questo risultato – conclude Baldovin – vorremmo promuovere la grande opportunità di sviluppo in ambito agricolo che ha il nostro territorio. Possiamo affermare che per la montagna friulana il futuro è da scoprire, un futuro più che roseo, anzi rosé, nonostante per ora sia solo bianco, ma che bianco!». 

 


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