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Giovedì, 11 Maggio 2017 04:59

DOLOMITI FRIULANE

LE DOLOMITI FRIULANE

Le Dolomiti Friulane sono senza dubbio le montagne più selvagge tra le catene Dolomitiche. Situate lontano da strade, strutture ed impianti, sono poco frequentate ed offrono paesaggi davvero unici. Anche per questo sono state insignite del prestigioso titolo di Patrimonio Naturale dell'UNESCO.

Se cerchi un luogo in cui vivere le Dolomiti nel silenzio assoluto, le Dolomiti Friulane sono il posto giusto per te! Le guglie, i pinnacoli, le praterie alpine più selvagge non si raggiungono in macchina o con la telecabina ma bensì a piedi, percorrendo i sentieri del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, sempre ben segnalati. Rifugi e bivacchi offrono ristoro e pernottamento al cospetto delle creste e forcelle dei "monti pallidi" come vengono chiamate le Dolomiti.

Le Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave si presentano come un gruppo montuoso unitario e compatto, una suggestiva successione di picchi e cime che regala panorami mozzafiato e scenari selvaggi ed inaspettati.

 

Qui puoi scaricare la mappa delle Dolomiti Friulane...

DOLOMITI FRIULANE UNESCO

Le Dolomiti Friulane si contraddistinguono per un elevato grado di wilderness. Qui, più che in altri luoghi, è possibile ammirare tutta la potenza della natura con modesti segni di antropizzazione.

Ma dove si trovano le Dolomiti?

Le Dolomiti si trovano nel nord-est dell’Italia, nello specifico nelle provincie di Udine, Pordenone, Belluno, Bolzano e Trento. l'UNESCO che ha deciso di inserire le Dolomiti fra i siti naturali patrimonio dell'umanità, per le loro particolarità geologiche e paesaggistiche, uniche al mondo.

In questa mappa è possibile vedere dove sono dislocati tutti i sistemi dolomitici UNESCO 

mappa sistemi dolomitici unesco dolomites

Clicca sulle mappe cartine delle Dolomiti per ingrandire

mappa dolomiti friulane unesco

LA MAPPA DELLE DOLOMITI FRIULANE

Il sistema Dolomitico numero 4 (Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave) si estende nelle province di Udine e Pordenone e per un breve tratto anche in quella di Belluno. Ha una superficie di 21.461 ettari ed è racchiuso tra il Piave, l’alto corso del Tagliamento, la Val Tramontina e la Val Cellina.

 

Una delle viste più spettacolari delle Dolomiti Friulane si può avere anche dalla finestra di casa o dell'albergo! La Perla Alpina di Forni di Sopra (UD) consente di godersi un'alba o un tramonto spettacolare sulle Dolomiti Friulane anche dalla piazza centrale del paese. Le pareti nord-est delle Dolomiti Friulane, che sovrastano il paesino di Forni di Sopra, sono le prime ad essere illuminate dal sole di mattina. Il momento in cui il primo sole illumina le Dolomiti è uno straordinario dono della natura. Il fenomeno è chiamato Enrosadira e si ripete ad ogni alba ed ogni tramonto col bel tempo:  la roccia chiara delle Dolomiti assume uno spattacolare colore tra il rosa e l'arancione con sfumature diverse a seconda delle condizioni meteo.

 

dolomiti friulane enrosadira fornidisopra

La grande Forcella Scodavacca, assieme al Campanile di Val Montanaia è uno dei simboli delle Dolomiti Friulane. La forcella è facilmente raggiungibile dal Rifugio Giaf a Forni di Sopra.

 

Quali sono le cime principali delle Dolomiti Friulane?

Da nord a sud ecco il Cridola (2.581 m), i Monfalconi (Cima Monfalcon 2.548 m) – al cui interno si trova lo spettacolare Campanile di Val Montanaia (2.173 m) – gli Spalti di Toro (Cadin di Toro 2.386 m) e il gruppo Duranno (2.652 m)-Cima Preti (2.706 m).

 

Il Parco naturale delle Dolomiti Friulane

L’emozione vi coglie al primo contatto, bastano pochi passi e vi troverete subito in un paradiso naturale incontaminato. Estese vallate, prive di viabilità principale e di centri abitati, si addentrano tra vette dolomitiche elevando il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane al grado di “wilderness”, ideale per escursioni di tipo naturalistico ed il trekking. Lontano dalla confusione cittadina e dal logorio della vita moderna, ci si trova in una quiete silenziosa, fattore importante per migliorare la qualità della vita. Camminate contemplative, scalate su roccia; osservare la natura o semplicemente rilassarsi in un dolce far niente.
 

Chi sono i protagonisti del parco delle Dolomiti Friulane? 

Voler volare, è il primo desiderio che vi prende quando osservate in silenzio il maestoso volo dell’aquila reale, unica vera regina di ogni valle. Oppure la voglia di saltare come il branco di stambecchi che potreste incontrare lungo i ripidi sentieri. Tutto il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane pullula di vita, è facile incontrare, sul vostro cammino, gruppi di caprioli, camosci e cervi e lei, l'aquila, la regina delle Alpi. Vedere galli forcelli o galli cedroni fuggire al vostro passaggio. Osservare giovani marmotte rincorrersi. Momenti indimenticabili! 
 
 

In volo sulle guglie delle dolomiti friulane

Video delle Dolomiti Friulane: un filo conduttore collega il destino di guglie e pinnacoli dolomitici a quello del nostro pianeta: tutti in equilibrio, ma anche in pericolo a causa delle mutazioni climatiche. Il video "Cacciatori di Guglie" racconta in sintesi l'attività di ricerca dei più suggestivi pinnacoli delle Dolomiti Friulane

Circondato dalle guglie dei Monfalconi, che si stagliano verso il cielo al centro di un catino glaciale, ecco che si innalza, solitario e stupefacente, il Campanile di Val Montanaia, simbolo universale delle guglie dolomitiche. Il campanile di Val Montanaia si può raggiungere anche da Forni di Sopra seguendo l'itinerario: Rifugio Giaf, Forcella Cason, Bivacco Marchi Granzotto, Forcella del Leone, Forcella Cimoliana (impegnativa). La Val di Suola e la Valle di Giaf  sono l'ingresso verso le maestose pareti dei Monfalconi, del Cridola e del Pramaggiore, circondati da guglie infinite. 
 

escursionismo Campanile di Val Montanaia

 

Nella foto qui sotto la vista sulle Dolomiti Friulane dalla malga Varmost a Forni di Sopra quota 1780 m. 

VARMOST VISTA SULLE DOLOMITI FRIULANE

dolomiti friulane forni di sopra

 

Malga Varmost, un luogo speciale per osservare le Dolomiti:

Esiste un luogo unico che consente una vista straordinaria sulle Dolomiti Friulane: La malga Varmost, situata a quota 1800 metri é una vera e propria finestra sulle Dolomiti. Da qui tutti possono ammirare l'intera catena montuosa delle Dolomiti Friulane, dal monte Pramaggiore ai Monfalconi, al gruppo del Cridola e poco più in la, le Tre cime di Lavaredo, la Croda dei Toni ed i grandiosi Antelao, Cristallo, Sorapiss, Pelmo, Civetta, Marmolada. La malga Varmost è facilmente reggiungibile con le omonime seggiovie, d'invermo per sciare e d'estate per le escursioni lungo il sentiero delle malghe ed il panoramico Monte Simon.

dolomiti friulane forni di sopra varmost

 

L’inverno tra neve e ghiaccio nelle Dolomiti Friulane

D’inverno invece, il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane brilla di una luce particolare ed il paesaggio diventa fiabesco. Passeggiate con sci da fondo o con racchette da neve, sci alpinismo per luoghi silenziosi e pieni di magia, si organizzano corsi di arrampicata su cascate ghiacciate che rappresentano le attrazioni da brivido che potete provare nei mesi invernali. Riscoprite il lato positivo del sottozero!

L’estate tra profumi e colori delle Dolomiti Friulane

Immaginatevi un cielo blu intenso, valli verde brillante, montagne rosse per il tramonto, sentire il gorgoglio dei limpidi ruscelli: ecco, voi siete nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. 37.000 ettari di colori e profumi. Rimarrete incantati davanti alla bianca e delicatissima Arenaria di Huter o dalla Genziana di Froelich dall’azzurro intenso, mentre il profumo della natura infonde una sensazione di benssere immediata. Ovunque si respira freschezza, odori forti come il pino mugo, oppure delicati come quello dell’orchidea selvatica.
 

Escursioni nelle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra

Partendo da Forni di Sopra, le escursioni nelle Dolomiti Friulane beneficiano del supporto logistico dei rifugi alpini dislocati nel territorio. I sentieri sono ben segnalati e curati dall'Ente Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Questi sono i rincipali itinerari estivi:

Escursioni:
RIFUGIO GIAF (mt.1400)
RIFUGIO FLAIBAN PACHERINI (mt.1587)
CASERA VALMENON o Valbinon (mt. 1778)
ANELLO DI BIANCHI, sentiero panoramico nelle Dolomiti Friulane
FORCELLA SCODAVACCA (O DI GIAF) mt. 2043
CIMA URTISIEL EST (mt. 2120)
BIVACCO "MARCHI - GRANZOTTO" (mt. 2170)
PASSO DEL MUS e FORCELLA DELL’INFERNO (mt.2175)
MONTE CIMACUTA (mt. 2060)
TRUOI DAI SCLOPS, sentiero delle Genziane
MONTE PRAMAGGIORE (mt. 2479)
TACCA DEL CRIDOLA (mt. 2290)
VIA FERRATA CASSIOPEA, Val di Suola, Dolomiti Friulane

TREKKING di Più giorni:
ANELLO DELLE DOLOMITI FRIULANE, spettacolare Trekking nelle Dolomiti più selvagge.
ALTA VIA DI FORNI Spettacolare Trekking tra le Dolomiti e le Alpi Carniche, attorno a Forni di Sopra.
VIA ALPINA, tappe B15 e B16
GEOTRAIL DELLE DOLOMITI, tappe n. 22bis-23-24-25

 Leggi di più sulle escursioni nelle Dolomiti Friulane

 
dolomiti friulane viste da varmost
 

 

CENTRO VISITE DEL PARCO

Il Centro Visite del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra si trova in via Vittorio Veneto 1 ed ospita la Mostra "La vegetazione del Parco". La struttura opera quale laboratorio didattico a carattere botanico, ospitando, tra le altre, mostre temporanee relative a erbe e funghi. 

Leggi di più sul Centro Visite del Parco

 

parco dolomiti friulane

Parco Naturale delle Dolomiti Friulane
Via Vittorio Veneto 1 - Forni di Sopra
Ingresso gratuito
 
logo promoturismo fvg 2021
 
Informazioni Turistiche Forni di Sopra e Dolomiti Friulane
Promoturismo FVG Forni di Sopra:
TEL: +39.0433.886767
EMAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Sabato, 06 Gennaio 2018 05:38

AREA FAUNISTICA PARULANA

Area Faunistica "Parulana" a Forni di Sopra

Orari di apertura e visita:

L'area faunistica è chiusa per manutenzioni straordinarie a seguito dei danni causati dalla tempesta Vaia e dalle straordinarie nevicate dell'inverno 2021

 

L'area faunistica Parulana di Forni di Sopra  è una parentesi di habitat in cui osservare gli animali diviene possibile per tutti.

 

AREA faunistica fornidisopra dolomiti friulane

L'area faunistica di Forni di Sopra é immersa nella natura all'interno del Parco delle Dolomiti Friulane ed offre l possibilità ai visitatori di osservare nel loro ambiente naturale esemplari di lince, volpe, cervo e gufo.

«L’area faunistica Parulana – spiega Ylenia Cristofoli, presidente della Cooperativa Pavees, gestore dell'area – è un habitat all’interno del quale tutti possono osservare gli animali. Elemento indispensabile, durante la visita, è il rispetto per la fauna. Solo garantendo un comportamento idoneo, silenzioso e rispettoso, l’incontro tra uomo e animale può diventare davvero memorabile. L’osservazione non è scontata e può richiedere tempo e pazienza». L’area è stata progettata per permettere ai visitatori di osservare alcune specie faunistiche che, in natura, contano un numero esiguo di esemplari o che spesso hanno abitudini di vita notturne. Le zone dedicate agli animali hanno dimensioni adeguate e sono state realizzare per garantire un alto grado di naturalità e la possibilità, per gli animali, di ripararsi in alcuni luoghi lontani da fonti di disturbo. «Il visitatore – aggiunge  Luca  Sicuro  -  dovrà  impegnarsi  nella  ricerca  degli  animali  (meglio  munirsi  di  un binocolo), con la consapevolezza che sarà certamente gratificato dalla possibilità di osservarli in un ambiente naturale. Sarà possibile portarsi a casa incredibili emozioni, immagini che resteranno impresse nella mente e bellissime fotografie».

Due sono i percorsi didattico/educativi:

il primo (durata circa 1 ora e 30) consiste in una passeggiata “slow” all’interno dell’area mentre il secondo (durata 2 ore e 30) approfondisce gli aspetti legati alla straordinaria biodiversità del sito. L’area faunistica Parulana, di proprietà del Comune di Forni di Sopra, oggi si sviluppa su una superficie di 5 ettari all’interno del Parco delle Dolomiti Friulane, dove possono essere osservati esemplari di lince, volpe, cervo e gufo. Sono tanti i progetti di ampliamento e sviluppo, che prevedono la realizzazione di nuove zone.

L'area faunistica "Parulana" a Forni di Sopra, non è uno zoo! ma una parentesi di habitat in cui osservare gli animali diviene possibile per tutti. Nell'ambito della progettazione, è stato considerato pertanto che alla offerta materiale di animali e ambienti, si accompagni anche un'offerta didattica, che spinga a capire le specie e il loro ruolo nell'ecosistema, ma che spinga anche al rispetto per la fauna e alla consapevolezza che solo attraverso un comportamento idoneo, silenzioso e rispettoso, l'incontro tra uomo e animale diviene possibile e memorabile. Volendo educare alla natura, anche nei nostri recinti l'osservazione degli animali non è scontata, può richiedere tempo e pazienza. Si è voluto che anche nei recinti, l'animale avesse un habitat naturale che gli conservasse la libertà di non mostrarsi; una libertà che dovrebbe insegnare all'utente che l'animale non è una merce in esposizione, ma un regalo della natura. (Dr. Antonio Borgo, esperto faunista).

L'area faunistica di Forni di Sopra è stata progettata con due finalità principali. La prima è quella di far osservare al visitatore alcune specie faunistiche che, in natura, sono presenti con un numero esiguo di esemplari o che hanno abitudini di vita, spesso notturne, che non sempre si conciliano con gli orari preferiti dalla gran parte degli escursionisti. La seconda è quella di avviare dei progetti di studio di specie a rischio, anche per la reintroduzione in natura di esemplari nati in cattività.

Lince lynx lynx fornidisopra dk 33

A questo scopo i recinti che ospitano gli animali hanno dimensioni adeguate a garantire agli “ospiti” un alto grado di naturalità e la possibilità di isolarsi in aree non raggiunte da fonti di disturbo. Il visitatore quindi dovrà impegnarsi nella ricerca degli animali (meglio quindi munirsi di un binocolo), sapendo però che sarà certamente gratificato dalla possibilità di osservare un animale in un ambiente naturale e dal fatto che potrà portarsi a casa, oltre ad immagini impresse nella mente, anche delle bellissime fotografie.

Lungo i percorsi pedonali che corrono paralleli ai vari recinti sono posizionate delle bacheche didattiche dove vengono illustrate la biologia dei vari animali, le loro abitudini ed alcune curiosità che li riguardano. Naturalmente è possibile chiedere di essere accompagnati nella visita da personale preparato sia per guidare bambini e ragazzi in età scolare sia per fornire maggiori informazioni a persone adulte che volessero approfondire le loro conoscenze.

occhi del gufo reale fornidisopra

L’area faunistica “Parulana” si sviluppa oggi su una superficie di 5 ettari nel comune di Forni di Sopra, dove trovano collocazione i recinti degli animali: circa 0,5 ettari per le volpi, circa 2 ettari per i cervi, circa 1 ettaro per la lince oltre ad una voliera per i gufi reali.

Tutti i recinti sono attraversati da un ruscello naturale che garantisce l’acqua fresca corrente a tutti gli animali. Particolarità di questo ruscello sono la portata costante durante tutto l’arco dell’anno e la purezza dell’acqua certificata dalla presenza del gambero di fiume (da qui il nome “Riù dai Giambars”).

 

LEGGI DI PIÙ SUL SITO DEL GESTORE...

 Recapiti Area Faunistica di Forni di Sopra:

tel. 0433 096296 (centro visite)
cell. 3473232130 ( Ylenia Cristofoli, Presidente Pavees Soc Coop)
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PAVEES SOC. COOP.
Codice Fiscale/ Partita I.V.A. 01988640304
via Sandro Pertini, 1 - 33010 Bordano (UD) -Italy

 


PHOTO GALLERY:

 

POSIZIONE DELL'AREA FAUNISTICA "PARULANA"

L'area è situata in località "Stinsans" a Forni di Sopra (all'inizio del paese per chi proviene da Tolmezzo - Udine). L'accesso all'area avviene attraverso l’edificio biglietteria, centro visite, dove è possibile ricevere informazioni relative principalmente all’area faunistica ma anche a tutte le altre strutture presenti sul territorio comunale e al Parco Naturale Dolomiti Friulane.

panoramica area faunistica Parulana

 

STORIA DELL'AREA FAUNISTICA "PARULANA":

Forni di Sopra fa parte dei Comuni che hanno aderito al Parco Naturale Dolomiti Friulane (prima si chiamava Parco Naturale Prealpi Carniche). Il Parco ha cominciato ad operare come associazione di Comuni mentre è stato istituito in maniera formale con la Legge Regionale 30 settembre 1996, n. 42. Complessivamente l’area protetta ha un’estensione di 37.000 ettari circa dei quali 4.000 circa risultano di proprietà del Comune di Forni di Sopra (area destra Tagliamento) ed è riconosciuta anche come S.I.C. – Siti di Importanza Comunitaria IT 3310001 – Dolomiti Friulane.

 

Carta tecnica area faunistica

 

Il Piano di Conservazione e Sviluppo del Parco delle Dolomiti Friulane, approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 0583 del 16 novembre 1990, ha previsto la realizzazione dell'area faunistica in località Parulana, e come tale è individuata dal vigente Piano Regolatore Comunale di Forni di Sopra.

Il progetto del’Area faunistica ha come scopo l’ampliamento in maniera “qualitativa” l’offerta turistico/ricreativa e didattica proposta da Forni di Sopra, mediante un percorso naturalistico in mezzo ad alcuni degli animali presenti sull’arco alpino : cervo, lince, volpe, rapaci diurni e notturni, tetraonidi, orso.

La scelta del sito deriva da una lunga indagine che i tecnici faunistici dott. Franco Perco e dott. Fabio Perco hanno condotto in sede di redazione del Piano di Conservazione e Sviluppo del Parco. Tale scelta è derivata sostanzialmente dalle caratteristiche proprie dell’area (morfologia, esposizione, copertura boscata, presenza di acqua, ecc.) unite alla sua estensione (oltre 10 ettari) e alla sua vicinanza alla viabilità principale (S.S. n. 52 “Carnica”): l’intento era quello di assicurare strutture idonee ad una permanenza “di qualità” per gli animali ospitati e una grande “visibilità” del complesso verso la potenziale utenza.

 

area faunistica percorsi
 

PROGETTO DELL'AREA:

L’area faunistica “Parulana”, struttura di preparco prevista dal P.C.S. del Parco Naturale Dolomiti Friulane, è stata realizzata nel periodo 2013/2015 attingendo a fondi europei della misura “POR FESR 2007-2013- 2.1.a - Valorizzazione patrimonio naturale” integrati da fondi propri di bilancio del Comune di Forni di Sopra.

L’area faunistica comprende una viabilità interna sia lungo il perimetro esterno sia lungo il perimetro di ogni singolo recinto. Tale viabilità, dotata di punti di osservazione e di riposo, è utilizzata sia dell’utenza, durante l’orario di apertura della struttura al pubblico, sia dagli addetti alla gestione, per il controllo e la manutenzione dei recinti, per l’alimentazione degli animali, per la vigilanza. Tutta l’area è opportunamente attrezzata con cartellonistica esplicativa realizzata con strutture in legno e pannelli illustrativi in tre lingue (italiano - inglese - tedesco). Le aree destinate agli animali sono integrate di strutture in legno adibite a mangiatoie, pedane di stazionamento e ricoveri notturni.
L’area comprende un  un edificio per servizi (ingresso/biglietteria, bar, servizi igienici, ecc.) avente le caratteristiche tipiche dell’edilizia locale: struttura in legno, copertura in scandole di legno, serramenti in legno. Questa bio-costruzione è stata costruita con il coinvolgimento della “Filiera corta dell’Abete Bianco”, è indipendente dal punto di vista energetico grazie ad una elevata qualità dell’isolamento termico, una caldaia a biomassa ed un impianto fotovoltaico grazie al quale sarà possibile alimentare anche la rete di illuminazione pubblica del parcheggio attiguo all’area.

 

area faunistica fabbricato

 

PROGETTO FAUNISTICO: Dr. Antonio Borgo

L'area faunistica Parulana è vista, e viene proposta, non come un giardino zoologico, del quale non ha le finalità, ma come una parentesi di habitat in cui osservare gli animali diviene possibile per tutti. Nell'ambito della progettazione, è stato considerato pertanto che alla offerta materiale di animali e ambienti, si accompagni anche un'offerta didattica, che spinga a capire le specie e il loro ruolo nell'ecosistema, ma che spinga anche al rispetto per la fauna e alla consapevolezza che solo attraverso un comportamento idoneo, silenzioso e rispettoso, l'incontro tra uomo e animale diviene possibile e memorabile. Volendo educare alla natura, anche nei nostri recinti l'osservazione degli animali non è scontata, può richiedere tempo e pazienza. Si è voluto che anche nei recinti, l'animale avesse un habitat naturale che gli conservasse la libertà di non mostrarsi; una libertà che dovrebbe insegnare all'utente che l'animale non è una merce in esposizione, ma un regalo della natura.

 

mimetismo della lince

 

All'area Faunistica di Forni di Sopra si accede attraverso il fabbricato adibito a ingresso/biglietteria, bar, servizi igienici. L'edificio è stato costruito dall'azienda Legnolandia secondo le caratteristiche tipiche dell’edilizia locale: struttura in legno, copertura in scandole di legno, serramenti in legno. Questa bio-costruzione è stata costruita con il coinvolgimento della "Filiera Corta per la valorizzazione dell'Abete Bianco certificato PEFC", è indipendente dal punto di vista energetico grazie ad una elevata qualità dell’isolamento termico, una caldaia a biomassa ed un impianto fotovoltaico grazie al quale sarà possibile alimentare anche la rete di illuminazione pubblica del parcheggio attiguo all’area. Il legname utilizzato è stato ricavato a km. "zero" da foreste a prelievo controllato un valore aggiunto per l'ambiente.

 

progetto filiera legno fvg

Guarda il video per tutti i dettagli del progetto:

Martedì, 07 Maggio 2019 18:36

CASTELLO DI SACUIDIC

Castello di Sacuidic

Vista al sito archeologico, Forni di Sopra

castello di sacuidic

I  resti  del  castello  di  Sacuidic,  sito  nel  territorio  comunale  di  Forni  di  Sopra,  in  provincia  di Udine, sorgono in prossimità dell'antica strada e guado sul fiume Tagliamento che per molti secoli hanno permesso il passaggio di truppe, carovane di merci e pellegrini dall'Adriatico verso i Paesi del Nord Europa attraverso il passo della Mauria.


La  visita  al  castello,  con  il  racconto  storico  delle  gesta  e  dei  segreti  dei  suoi  fondatori,  é un'esperienza  avventurosa  ed  emozionante  per  grandi  e  piccoli  e  rappresenta  la  meta  ideale  per trascorrere una giornata estiva culturalmente impegnata e divertente.
Il  castello  è  una  meta  amata  da  scuole  e  visitatori  di  ogni  tipo ed è facilmente raggiungibile dal centro di Forni di Sopra attraverso una piacevole passeggiata.

Un sistema di cartelli informativi spiega al visitatore la portata degli scavi, le varie fasi dell'insediamento del castello, come si viveva a quel tempo e le varie operazioni che sono state effettuate per il recupero del sito. Dopo un primo intervento, effettuato con sistemi dell'epoca, oggi arcaici, di  che scavò la zona nel 1891, oggi le vestigia del castello hanno rivisto la luce.


STORIA DEL CASTELLO DI SACUIDIC:

Il castello è stato datato attorno alla fine del XII secolo, quando fu stato distrutto da un violento incendio. Un atto voluto probabilmente dai Savorgnani, che nel 1326 acquisirono la proprietà dei Forni Savorgnani (attualmente Forni di Sopra e Forni di Sotto), per porre fine ad una attività clandestina. Fra i reperti salvatisi dall'incendio sono state rilevati diversi lingotti e cerchi di metallo utilizzati per coniare monete false. Con la distruzione della zecca clandestina, si è conclusa pure la vita del maniero. Fra i resti però sono stati trovati alcuni reperti, bicchieri di vetro, rari all'epoca, punte di frecce da guerra e venatorie, una corazza ed altri oggetti di valore, che inducono a pensare ad una precipitosa fuga da parte dei falsificatori che abitavano il castello stesso.

Sacuidic ai suoi tempi doveva indurre terrore nella gente locale: dovrebbe significare, dallo sloveno “Za Hulicu”, luogo del diavolo (Cià dal diaul in fornese), oppure più semplicemente luogo di vedetta (dal latino “sacculus vidi”) in quanto si trova su uno sperone roccioso che sovrasta il fiume Tagliamento all’imbocco del torrente Ruodia.


RECUPERI ARCHEOLOGICI:

Nel 1891 Alexander Wolf esplorò e scavò nei ruderi del castello medievale recuperando parecchi reperti. Sebbene definita sommaria, l'esplorazione del Wolf ha permesso di recuperare il maniero, che nel frattempo aveva continuato a deteriorarsi.
Nel 1999, il Comune di Forni di Sopra ha inserito la località di Sacuidic come "Sito di interesse archeologico".
Nel 2002 si è realizzata di una pista forestale per raggiungere il sito.
Nel 2004 tutti i proprietari hanno favorito l'acquisto dei terreni a completamento dell'iter burocratico e si è ottenuta la prima concessione per gli scavi archeologici.
Nel 2005 si è ottenuta la seconda concessione e sono così iniziate le campagne scavi curate dall’università di Venezia sotto la direzione dell’Architetto Fabio Piuzzi con il duplice obiettivo della ricerca e del consolidamento dei reperti murari già messi in luce. Le campagne scavi si sono protratte per alcuni anni. Nei lavori sono stati coinvolti gli studenti universitari ed i volontari fornesi di del gruppo “For da Difiendi” diretti da Alfio Anziutti, per la disponibilità e l’entusiasmo di tutti e per l’ormai rara competenza artigianale di alcuni nel lavorare, con la perizia e la manualità della tradizione fornese, la pietra locale.

sacuidic fotogruppo

recupero castello di sacuidic

Un recupero di un centro archeologico, ma che oltre ad avere valenze storiche (si tratta di un castello distrutto da un incendio probabilmente appiccato dai soldati del Savorgnan che nel 1336 presero possesso dei Forni Savorgnani), si trova in un contesto di visite che aumentano la qualità e la quantità dell'offerta turistica del centro dolomitico carnico. Dopo 4 anni di scavi, recuperato al 75% (mancano le parti che sicuramente erano edificate in legno, ma di cui non si hanno notizie certe) manca ancora un'ultima opera: mettere in un quaderno quanto rilevato: lavoro che si effettuerà per il prossimo anno, ora l'antico maniero, "unico castello feudale della Carnia" in quanto non successivamente modificato, afferma il direttore degli scavi, l'architetto Fabio Piuzzi, si erge maestoso su uno sperone roccioso sito a 865 metri di quota a sud est della frazione di Andrazza, su rilievi prospicienti al fiume Tagliamento. Si presume che Saquidic fosse un castello che poteva ospitare una ventina di persone: cinque, sei di origine nobile, feudatari o capitani dei signori di Nonta di Socchieve, e una quindicina di armigeri o servi, eretto fra il XII e XIV secolo, dove, negli ultimi tempi, si svolgeva anche una lucrosa attività di zecca clandestina. Fra i reperti venuti alla luce, conservati dopo essere stati sottoposti ad opera di restauro, alcuni lingotti di rame e tondelli monetali senza conio, che servivano appunto per battere moneta falsa.

Nel 2008 è stato pubblicato il libro: "SACQUIDICH PRESSO FORNI SUPERIORE" degli autori Autore: Sauro Gelichi, Fabio Piuzzi, Alessandra Cianciosi.
Il volume costituisce la prima pubblicazione relativa ad un progetto di ricerca sull’archeologia dell’alta valle del Tagliamento. I dati emersi dallo scavo hanno evidenziato la breve durata dell’arco di vita del castello (fine XII?-terzo quarto del XIII secolo) e la sua caratteristica di struttura inizialmente militare e successivamente militare/residenziale. Nella fase finale del sito è stata riscontrata la presenza di una attività di contraffazione monetaria cessata con l’incendio, forse doloso, che decretò la fine del castello.

La presenza di resti archeologici del castello di Sacuidic, rappresenta una risorsa, un'occasione per lo sviluppo del turismo culturale, un'offerta in più agli ospiti di Forni, che possono godere di una felice sintesi di bellezze ambientali e reperti archeologici.

Informazioni sulle visite castello di Sacuidic

 

Promo Turismo

INFOPOINT 

Via Cadore, 1
I - 33024 Forni di Sopra (UD)
tel. +39 0433 886767
fax +39 0433 886686
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Domenica, 01 Maggio 2022 16:26

LE ORIGINI DI FORNI DI SOPRA

Forni di Sopra, dalle origini ad oggi

Poco si sa delle origini più antiche di Forni, un’area probabilmente frequentata già in epoca preistorica da popolazioni nomadi, i Carno-Celti provenienti dalle pianure tra il Reno e il Danubio, mentre il dato certo è la presenza romana, attestata dal nome del villaggio capoluogo, Vico, che proviene dal latino vicus, oltre che dal ritrovamento di numerose monete risalenti a quel periodo.
Il primo nome che il Medioevo ci ha imposto è quello di “Forno”, di Sotto e di Sopra. Due villaggi che Tassilone, duca di Carlo Magno, dona all’abazia di Sesto al Reghena nel 778. La valle dell’Alto Tagliamento, il cui grande fiume corre da Ovest a Est per poi precipitare verso Lignano, protetta dai valichi di Cima Corso e Passo Mauria, era già conosciuta dai Romani che avevano edificato il loro castrum in Cuol di Ciastiel (un altro a Forni di Sotto), e poi dai Longobardi (notevoli i resti della loro necropoli in Andrazza).
Un altro castello, (restaurato e visitabile, leggi qui...), è quello di Sacuìdic risalente al 4° secolo. La sua strana posizione defilata e lontana dal centro abitato lo rende misterioso, se non altro perché serviva da zecca clandestina. 
Caduto l’Impero romano, la vallata subisce le incursioni delle popolazioni barbare, tra cui un ruolo di primo piano svolgono i Longobardi. Un primo documento scritto che testimonia l’esistenza di un paese risale al 778, con la donazione del duca bavarese Tassilone di Forni e delle sue pertinenze all’abbazia di Sesto al Reghena. Nei quattro secoli successivi non si hanno notizie del villaggio, che probabilmente viveva di una magra economia legata all’agricoltura e all’allevamento, oltre che allo sfruttamento della risorsa forestale.
Quasi sicuramente Forni passa poi, nel 967, sotto il controllo del Patriarca d’Aquileia Rodoaldo, ma per avere un altro documento ufficiale che attesti la presenza di un villaggio nell’alta Valle del Tagliamento, bisogna aspettare il 1224, quando viene fissato il confine tra Forni di Sotto e Claut. Lontano dalle rotte commerciali e di scarso interesse economico, la gestione del territorio veniva lasciata a feudatari e signorotti locali, obbligati soltanto a essere fedeli e pagare dei tributi al patriarca; per il resto, erano questi personaggi a decidere, per mezzo della figura del gastaldo, delle sorti degli abitanti, creando a volte non pochi malumori.
Passano i secoli, la storia fa il suo corso, ma qui tutto sembra rimanere immutato, un angolo quasi dimenticato dove i signori locali controllano un territorio buono solo a ricevere qualche tributo, lasciando la poca popolazione a soffrire di fame, a morire di peste e malattie, a doversi arrangiare per sfamare la famiglia. È un periodo di cui si sa poco, secoli in cui la Carnia viene “scossa” solo dalle liti tra paesi vicini, dal cambio del signore locale, da questioni legate a dazi e possedimenti. Un guizzo di “notorietà” arriva solo nel XVI secolo, quando l’imperatore Massimiliano scende dalla Germania ed entra in conflitto con la Repubblica di Venezia, che aveva allora esteso il suo controllo su quasi tutta l’area del Friuli e del Veneto. È proprio uno dei signori di Forni, Girolamo Savorgnan, a opporsi con audacia all’invasore, sconfiggendolo in Cadore dopo aver valicato il Passo della Mauria in pieno inverno. In questa e nelle battaglie che seguirono, presero parte anche alcuni valorosi abitanti di “Forno”, tanto da essere lodati pubblicamente.
Passata la guerra, e “sconfitta” la peste del 1511, la vita per gli abitanti di Forni riprende uguale, ossia duro lavoro, liti continue con i villaggi vicini, fame.
Proprio nell'Anno 1511 un pellegrino transitò per Forni di Sopra, avendo come meta la locale Chiesa di San Floriano Martire ed il Santuario di Sant'Osvaldo Re e Martire di Sauris di Sotto. Egli portò l'annuncio della peste che infieriva su vastissime zone al di qua e al di la dell'Arco Alpino nonché in vaste aree d’Europa, decimando le popolazioni. I Fornesi, terrorizzati, si appellarono alla protezione Divina mediante l’intercessione della Beata Vergine Maria promettendole, come voto qualora fossero stati preservati dalla pestilenza, di dedicarle una Cappella. Ottenuto il sospirato beneficio, fedeli alla loro promessa onorarono riconoscenti il voto fatto. Nell'Anno Domini 1515, tra l'attuale Santuario della Madonna della Salute ed il Torrente Tollina costruirono un “Oratorio Campestre”, da subito chiamato “al Capitèl dala Madona dala Salût”, dove raffigurarono la Madonna della Salute con ai lati i Martiri Rocco e Sebastiano. La notizia del voto e del modesto Oratorio si sparse velocemente nelle vicine zone di Cadore, Carnia e Val Tramontina e questo divenne oggetto di numerosi pellegrini per una preghiera, un'invocazione, per chiedere una grazia.
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MADONNA DELLA SALUTE 500 2015 chiesa affresco SANTUARIO 1716


È solo con l’inizio del XVII secolo che la vita inizia a migliorare, quando nascono le prime industrie l’agricoltura migliora e diventa più redditizia, nonostante alcune devastanti inondazioni. Caduta nel 1797 la Serenissima, il paese di Forni viene incorporato al Cadore dai francesi, che opprimo la popolazione con continui saccheggi e requisizioni, riportando gli abitanti a uno stato di grande povertà. Che per fortuna termina nel 1815 con l’annessione all’Impero austro-ungarico, che vede Forni rinconquistare una certa autonomia e ricostituirsi quel tessuto di agricoltori e piccola industria che era stato quasi annientato dal dominio francese. Dopo un cinquantennio di relativa calma, Forni e la Carnia tutta passano sotto il Regno d’Italia, migliorano le infrastrutture, e inizia una prima forma di frequentazione turistica.

La foto più antica di forni di sopra 1800

Mentre la secolare emigrazione stagionale della Carnia si basava sui Cramârs, dai “Forni Savorgnani” ogni inverno scavalcando la Mauria sciamavano per l’Europa i Tessitori. Rientravano d’estate a raccogliere i prodotti di quest’arte: lino e canapa uniti poi alla lana. Tramontata nell’Ottocento questa epopea crebbero i mestieri legati alle cave e al bosco, esercitati sempre nell’emigrazione e messi in pratica nelle case del paese. Costruite con pietra squadrata che non teme terremoti e travi di conifere che reggono metri di neve. Grandi costruzioni abbellite da pregevoli portali di color nero e rosato, opera degli esperti scalpellini fornesi; caseggiati riempiti dai prodotti della terra, da famiglie allargate che vivevano a diretto contatto con fienili e stalle, fianco a fianco con l’animale principe della comunità, la mucca.
FOTO VECCHIA FORNI CENTRO VICO
 
Da questo fecondo rapporto nacquero malghe e latterie sociali, salvando il Forni dalla miseria e facendo della montagna un eroico laborioso giardino di vita e ricercati orizzonti. Fu così che all’economia agricola e alle medievali locande (Alla Speranza, Alla Salute, Sacuidic) si affiancarono i primi ottocenteschi alberghi (Alla Rosa, All’Ancora).
Il Novecento sancì lo sviluppo di quella cooperazione, divenendo economia portante non solo agricola ma in tutti i settori del paese. Furono così fondate la Cooperativa di Consumo, la Cassa Rurale, due Cooperative di Lavoro, e la Cooperativa Idroelettrica (solo quest'ultima è sopravvissuta fino ai giorni nostri).

andrazza forni di sopra foto vecchia

Sconvolta dagli eventi della Grande Guerra, con il fronte che passa a breve distanza sul confine con l’Austria, la Valle del Tagliamento viene invasa dalle truppe imperiali austriache dopo la disfatta di Caporetto, vivendo quasi un anno di grande miseria. Sono 70 gli eroi fornesi caduti sul fronte della prima Guerra Mondiale, molti sono i Decorati al Valor Militare per le loro gesta eroiche. La seconda Guerra Mondiale è passata quasi indenne nel comune di Forni di Sopra, le uniche violenze sulla popolazione e fatti d'armi sul territorio comunale sono stati generati da azioni partigiane. Per i valorosi fornesi che hanno combattuto sui fronti bellici invece, il tributo è stato pesante con molti caduti e dispersi. A questi eroi è dedicato il Parco delle Rimembranze eretto con 48 cippi commemorativi di fronte al cimitero di Forni di Sopra.
Terminate le ostilità, la vita a Forni di Sopra riprende con i ritmi di un tempo, con il turismo che torna ad affacciarsi su una vallata ancora incontaminata e dalla natura rigogliosa. Ma al contrario di altri luoghi sulle Alpi, qui lo sviluppo turistico non è immediato e caotico, ma si è preferito puntare sulla lentezza, sulla valorizzazione delle risorse e della cultura locale.
Nel 1954 nacque la prima Azienda di Soggiorno regionale della montagna (a Grado quella per il mare). Si affermarono vecchi e nuovi alberghi, venne asfaltata la Statale 52 “Carnica” (1956), videro la luce il cinema, il Camping, Taverna e Tavernetta, locali che hanno fatto la storia. Si costruirono “villaggi Tintai e Stinsans". L'agricoltura ha lasciato il posto al turismo.
La disastrosa alluvione del novembre 1966  causò morti, distruzione e profonde ferite al paese. Il grande terremonto del Friuli (1976) non causò danni al paese ma tanta paura e, purtoppo, la morte di Tullio D'Andrea, Alpino in servizio di leva a Gemona.
Alla fine degli anni '70 turismo è divenuto la stella polare di Forni di Sopra Dalle prime sciovie si passò alle seggiovie, si affermò il Varmost, si realizzarono campi da gioco, la piscina-palestra, la pista di pattinaggio, ora coperta, l’anello e lo stadio dello sci da fondo, pratica dove Forni gode di una consolidata tradizione.
Nel 1973 nascono i primi semi del futuro Parco naturale delle Dolomiti Friulane, che vedrà concretizzarsi l’area protetta nel 1990 con il Parco delle Prealpi Carniche, mentre l’istituzione ufficiale del Parco delle Dolomiti Friulane è del 1996. Un parco vissuto come un’opportunità, come fonte di reddito – economico, ma anche sociale – dagli abitanti dei paesi. Oggi Forni di Sopra e tutta l’alta Valle del Tagliamento si presentano con un territorio ricco di possibilità per un turismo attivo, dove tradizioni, natura, paesaggi e gastronomia si sposano in un felice connubio.
Negli anni 2000 il paese risponde alle nuove tendenze di un turismo della natura, del cibo tradizionale, della cultura, puntando a differenziare l’offerta, aiutando il comparto agricolo, creatore di paesaggi e pregiati prodotti locali (casere come agriturismo), riconoscendo il valore di aziende di qualità ormai affermate in campo nazionale come “Legnolandia” capofila nella filiera del legno friulano, la birra artigianale di "Foglie d’Erba" e altre che si spera crescano nel campo dell’arte e della gastronomia.
Sono sorte e consolidate realtà che valorizzino l’autenticità di ciò che esiste e di ciò che è stato. Con uno straordinario lavoro di appassionati volontari sono stati allestiti il Museo Rurale Fornese nella grande ex Latteria di Vico ed il Museo etnografico Filo dei Ricordi a Cella nella sala congressi chiamata “Ciasa dai Forness”, e la riscoperta e la promozione del fornese più conosciuto nel mondo: il grande costruttore di oboi, flauti e fagotti Giovanni Maria Anciuti.
Dal 29 giugno 2009, data della proclamazione delle  Dolomiti Patrimonio dell'Umanità UNESCO, le frastagliate creste che sovrastano il paese sono diventate un patrimonio da gustare e condividere ogni giorno con gli ospiti della valle.

 FORNI DI SOPRA PANORAMICA NEVE DK

 

Documento storico:

Le origini di Forni di Sopra secondo gli scritti di Monsignor Fortunato De Santa

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Monsignor Fortunato De Santa, il fornese più illustre della storia, nacque a Forni di Sopra il 9 agosto 1862, da Giovan Battista ed Anna Pavoni, modesta ed esemplare famiglia della frazione di Vico.

Studioso ed autore di molte importanti pubblicazioni: cronistoria dei Forni Savorgnani, molti manuali per le scuole e le famiglie, elenco delle piante medicinali di Forni di Sopra, illustrazione storico artistica della Chiesa Monumentale di San Floriano e molti testi teologigi. Leggi chi era Fortunato De Santa...

Affatto ignote ci sono le origini dei due Forni Savorgnani: ma dalle toponomastiche induzioni e dalle monete qua e là scavate, si può con fondata probabilità farle risalire all’era romana. Basterebbe a comprovarlo l’etimologia di Vico, da vicus - villaggio capoluogo del comune di Forni di Sopra, e una delle frazioni di Forni di Sotto, oltre il nome di varie località che si potrebbero addurre, tutti derivati dal latino, ed in fatto di monete basta ricordare fra le altre, una recente dell’imperator Gordiano (sec. III) ritrovata nelle vicinanze di Andrazza. 
Caduto l’impero romano (476 d.C.) anche questa vallata subì le varie incursioni dei barbari, che con i Longobardi, lasciarono le loro tracce in parecchi sarcofaghi che qui si rinvennero, contenenti fra le molte ossa, delle fibule, degli spilli e degli altri ornamenti caratteristici di quei popoli. 
Il primo documento per che irrefragabilmente ci attesta l’esistenza di uno dei due paesi,l’abbiamo in una donazione fatta l’anno 778 dal duca Tassilone (1) all’abbazia di Sesto. Questo Tassilone era Duca di Baviera, discendente dalla stirpe degli Agilulfi, il quale ad istigazione della propria moglie Luitberga figlia di Desiderio, essendosi ribellato a Carlo Magno, fu da questi deposto e rinchiuso in un chiostro. Con quest’atto di donazione il Duca cede all’abbazia di Sesto, a suffragio dell’anima del suo Re, il villaggio di Forni con sue pertinenze: 
«Nel nome del Signore Iddio e Salvator Nostro Gesù Cristo, felicemente regnante 1’Eccellentissimo Signor Nostro Re Carlo l’anno secondo dacchè occupò l’Austria, nel mese di Gennaio, Indizione prima: e della Signora Nostra, da me con timore e tremore a nominarsi, Beata Santa Maria Genitrice del Signor Nostro Gesù Cristo, Io Masselione per l’aiuto della Misericordia del Signore Duca, se lo merito, vostro donatore ed offerente; do, dono ed offro alla predetta Santa Chiesa situata nella località di Sesto, ossia a voi Beato Abbate e Monaci quivi dimoranti, ad utilità del Pio Signor Nostro Re Carlo e suffragio dell’anima sua; un villaggio situato fra i monti che si chiama Forni con tutte le sue adiacenze o pertinenze quali sono le terre, i casali, i prati, i pascoli, i boschi, i pomiferi, i monti, le acque,gli stavoli, le case, i cortili, il ferro ed il rame col più grande e più piccolo peculio, coi mobili ed immobili alle stesse case appartenenti, o che nostri uomini conoscono avere in loro mani; come appartenevano alla regia corte a noi commessa; ad utilità dell’anima mia, ed a splendore stabilità ed incremento del Regno del Signor Nostro Carlo; stante che, come abbiamo sopra stabilito, si fa lecito a questo Santo e Venerabile luogo da oggi in poi di tenere e possedere la predetta donazione, senza che alcuno possa inquietarlo e contradirlo, e se qualcuno ardirà turbare la donazione predetta soggiaccia di sborsare venti Marchi (Mancoseos) d’oro al Signor Re che sarà in quel tempo, e tuttavia la donazione rimanga valida e ferma.
       Io Orso Notaio comandato da Masselione, per aiuto di Dio Duca, scrissi, sottoscrissi, e rilessi in sua presenza e completai seguente pagina di donazione e di offerta; come nei nostri e nei futuri tempi a Voi Beato Abbate o successori vostri sia lecito tranquillamente possedere, nella qual pagina di donazione ci facciamo di mano propria il segno della santa Croce». 
Da quest’atto di donazione emerge anzitutto che un villaggio dei Forni fu giurisdizionalmente soggetto all’abbazia di Sesto, e fra due propenderei a ritenere essere il villaggio di Forni di Sopra, perché appunto nel suo territorio vi ha una località ancor oggidì chiamata Badia, e Cella chiamasi pur oggi una sua frazione. In secondo luogo risulta dall’atto stesso, che in quel tempo vi erano nel territorio delle miniere di ferro e di rame, il che verrebbe pur confermato dal nome stesso di Forni. Tali miniere però vennero forse del tutto esaurite per modo che oggi non si può decifrare il luogo di loro antica esistenza. 
Pel corso di oltre quattro secoli non si trovano altri documenti che accennino ai Forni Savorgnani, ad eccezione del castello di Forno più volte ricordato prima ancora del secolo X. Veramente, furono ben tre i castelli nei Forni Savorgnani; uno situato a nord-ovest di Forni di Sotto in una prominenza denominata tuttora Çiastelàt, l’altro in Forni di Sopra in una collina fra le frazioni di Cella ed Andrazza denominata tuttora Cuol di Çiastiel, ed un terzo situato a sud-est di Andrazza sopra una prominenza denominata Sacuidic. Quest’ultimo sembra essere stato un semplice castello di vedetta ivi costruito per sorvegliare la strada sottostante che era posta in riva al Tagliamento. Essendo poi desso stato distrutto per incendio, e non essendosi ritrovato negli scavi che alcuni piccoli aquileiesi (2) non si può con sicurezza decifrare l’epoca di fondazione; ma si hanno però dei dati che ci fan credere che non risalga oltre il secolo XII. Un altro adunque deve essere il castello di Forno, ricordato, come dissi, prima ancora del secolo X; ma quale fosse fra gli altri due, non si hanno dati per poter con certezza definire.  

castello di sacuidic

Gli attuali resti del castello medievale di Sacuidic (in alcuni scritti è indicato come Saquidic ed anche Sacquidic)


Sebbene però, come sopra accennai, non si posseggano documenti riguardanti il paese nei susseguenti quattro secoli, è nullameno fondato il supporre che il paese abbia seguito le vicende dell’abbazia a cui era soggetto; e perciò fra i ventidue villaggi compresi nella concessione fatta l’anno 967 da Ottone I al Patriarca d’Aquileia Rodoaldo, si può arguire essere stato altresì compreso il villaggio di Forni. Ad ogni modo egli è certo che al cominciare del secolo XIII i due comuni stavano già sotto il dominio Patriarcale; e nel 1224, nel qual anno si fissarono i confini tra Forni di Sotto ed il comune di Claut, figura già un gastaldo del Patriarca Bertoldo fra i testimoni. I Patriarchi però tenevano in se solo l’alto dominio, ed investivano della giurisdizione del paese dei feudatari o signorotti, che loro si vincolavano in tempo di guerra, pagavano il landemio ed un annuo tributo. Fra i feudatari dei Forni troviamo ricordati: nel 1277 un Diopoldo, un Francesco, un Raimondo ed un Verna; e più tardi un Mainardo ed un Arnoldo. Ci vengono pure ricordati un Sturido, un Bartolomeo e Zuffone, un Paolo, ed un Raimondino. Ci si presentano poi investiti dai Patriarchi di masserie speciali nel territorio di Forni fra il 1253 ed il 1255 un Guarnieri di Artegna, certo Stefano di Zegliacco, certo Enrico di Mels ed un Rogerino da Milano. Nel 1300 troviamo investito della Signoria di Forni certo Francesco di Socchieve che si obbliga solennemente cogli abitanti dei due comuni di mantenerli nell’esercizio di tutti i loro diritti e delle consuetudini che suo padre Leonardo ed Arnoldo quondam Mainardo aveano antecedentemente rispettato (3). 
Morto questo Francesco, fu dal Patriarca investito della giurisdizione di Forni certo Gualtiero quondam Ermano di Nonta contro del quale reclamarono al Patriarca gli abitanti ed insieme ad essi i figli del predetto Francesco. Si lamentavano che egli fosse venale nelle cause, e che nelle sentenze a lui sfavorevoli, dal meriga si appellasse agli stessi suoi vassali. Dicevano che non voleva mai mandare ad effetto una sentenza, già pronunciata, e che molte controversie le decideva a proprio arbitrio. Il Patriarca fece esaminare i loro reclami da frate Giovanni abbate di Rosazzo, che udite le parti, sentenziò che Gualtiero non potesse a suo arbitrio molestare gli abitanti di Forni; ma udire e difendere le ragioni di ognuno, e pronunciar sentenza giusta gli statuti locali, ed una volta pronunciata mandarla ad effetto, salvo sempre il diritto d’appello vicendevole fra i due comuni, od in III istanza dal Patriarca, come era stato sempre anticamente praticato. Tal sentenza fu pronunciata in Gemona l’anno 1320. Sei anni dopo questo Gualtiero vendette per 150 marchi doppi di moneta aquileiese i castelli e la giurisdizione di Forni ad Ettore Savorgnano, che da quel punto serbò per quasi cinque secoli nella propria stirpe il dominio; donde ne venne ai due comuni l’appellativo di Forni Savorgnani. 
Questi feudatari dipendevano, come dissi più sopra, dai Patriarchi dai quali dovevano ripetere l’investitura ad ogni mutamento di dominio. Essi pero non risiedevano nei paesi, ma tenevano nei due comuni un gastaldo che veniva eletto dalla vicinia e confermato dal Signore a cui prestava giuramento «di far le cose utili, lecite e necessarie al comune e di tenere le ragioni dei loro patroni e dei loro legittimi rappresentanti». Unitamente al meriga che allo stesso modo veniva eletto e confermato dal Signore ed ai giurati decideva le liti in prima istanza. L’appello (II istanza) si faceva a vicenda fra i due comuni; e i delitti di sangue e le decisioni in ultimo appello, (III istanza) erano riservati al feudatario. Se poi fosse insorta lite con altri comuni, o si avessero dei reclami contro lo stesso feudatario, era riservata la decisione al Patriarca, e cessato il dominio patriarcale al Luogotenente della Repubblica; i quali fungevano, anche nelle altre cause, da Corte Suprema. 
Il meriga era tenuto a dar subita partecipazione di ogni delitto al Signore, ad eccezione delle semplici offese personali per le quali prima di denunciarle dovea lasciar passare le 24 ore, onde le parti potessero, meglio pensando ai loro casi, rappacificarsi. Se poi trattavasi di fatti di sangue doveano essere denunciati anche se casuali e non imputabili all’autore. E siccome non di rado avveniva che tali fatti fossero celati dal meriga per evitare le noie ed i dispendi di quei lunghi processi; fin dal 1560 si incominciò a consegnare ai gastaldi dei due paesi due libri numerati e segnati carta per carta col bollo Savorgnano in cui doveano essere registrati tutti i fatti accaduti e le denuncie fatte con le relative date e testimoni sotto pena di L. 100 ad ogni ommissione. Nei casi di morte violenta o di ferita con pericolo dovea curare che il ferito od il cadavere fesse visitato da un chirurgo assistito da un notaio che di mano propria vi scrivesse il suo giudizio. Tali libri poi venivano ogni anno visitati dal Capitano di Osoppo nella visita che faceva a nome dei Savorgnani ai due comuni. Nei giudizi oltre al rispetto ai pubblici ufficiali, si esigeva il massimo rispetto a Dio onnipotente come anco alla Vergine et ai Santi, e chi avesse ardito pronunciar contro di essi una bestemmia cadeva irremissibilmente nella pena di Marca una etiam ad arbitrio del Giudice secondo la qualità della bestemmia.  
Così formava materia di giudizio la violazione del precetti della Chiesa. Se, a mo d’esempio, qualcuno, salvo i casi di necessità avesse ardito di lavorare la festa cadeva nella pena di L. 2.00 (del 1640). 
Oltre gli affari giudiziari, il meriga presiedeva altresì agl’interessi amministrativi del comune. Tali interessi venivano trattati in vicinia che era costituita dalla riunione e dal voto di tutti i capifamiglia del paese, e si riuniva in Forni di Sopra sulla piazza della fontana ed in Forni di Sotto sul colle di S. Martino. In queste vicinie, oltre il meriga ed il gastaldo, venivano eletti tutti gli altri pubblici ufficiali; ed eventualmente venivano pure eletti dei procuratori speciali nelle loro liti, ed in tempi di caristie, degli incaricati speciali per la provvista in comune dei generi alimentari. Deliberavano inoltre in queste vicinie sul buon governo dei boschi, sul godimento dei pascoli e delle malghe, sugl’interessi delle Chiese, sull’assestamento delle strade, sullo sgombro delle nevi e sugli acquisti o vendite d’interesse comune. In vicinia si prescrivevano pure certe formalità giuridiche o si proscrivevano degli abusi invalsi nel foro.  
Se ci facciamo poi a considerare l’andamento economico dei due paesi, sebbene tre secoli or sono contassero unitamente appena 1200 abitanti, ci si presenta un quadro di desolante miseria. Salvo i pochi artisti indispensabili al conviver sociale e qualche tessitore che si portava a lavorare nelle vicine città, vediamo l’industria quasi affatto trascurata. I prodotti dei campi fino al secolo passato coltivati puramente ad orzo, a segale ed a fava, davano loro il vitto per due mesi appena, ed i frutti della pastorizia doveano supplire al restante. E per di più vi erano mille gravami, mille livelli da pagare. Vi erano dei livelli col monastero di Gemona (1376-1253), ve ne erano naturalmente coi feudatari ai quali, almeno nei tre ultimi secoli, ogni paese pagava. L. 98.00 per la sola decima, vi erano dei livelli per le Chiese e fin dal 1449 si facevano dei molti generali alle Chiese di San Giacomo e S. Floriano in. Forni di Sopra, come si continuano tuttora. E poi vi erano i dazii di muda nel trasporto delle derrate, i dazii di beccaria, la tassa della macina, del campatico e andate dicendo. Dippiù stava a loro carico il mantenimento delle proprie cernide in tempo di guerra, stava a loro carico il riatto e la manutenzione delle strade, lo sgombro delle nevi, e la somministrazione dei cariaggi pei pubblici servigi a norma dei bisogni. E quasi tutto questo non bastasse, si aggiungevano le spese delle frequentissime ed interminabili liti che sostenevano coi paesi limitrofi e bene spesso fra i due medesimi comuni di Forni.
 
Nel secolo XIII oltre le questioni di giurisdizione ecclesiastica fra i due comuni che fu portata fino al Pontefice Innocenzo III; vi fu la questione per confini tra Forni di Sotto ed il comune di Claut, questione che fu risolta nel 1224. Nel secolo seguente oltre la collisione, già ricordata, con Gualtiero di Nonta, nel 1320, e la recrudescenza della questione ecclesiastica fra i due comuni che si agitò nel 1347; vi fu col Codore la famosa questione pel monte Mauria. Pagan Savorgnano vantava la giurisdizione, e Forni di Sopra il dominio di esso monte, dominio e giurisdizione che loro veniva contestata dal popolo Cadorino. Il Patriarca delegò giudice in tal controversia il nobiluomo Signor Giacomo Marnet Marchese d’Istria, ma non potendo egli pei molteplici suoi affari assumersi tale incarico; il Patriarca incaricò a far sentenze in questione il Capitano del Codore certo Alessandro Brugno. Egli assunse dieci uomini cadorini dei più anziani e disinteressati in questione, e convocò sopraluogo il Savorgnano con dieci uomini integerrimi di Forni di Sopra, ed udite le ragioni di parte; decretò che il Rio Stabio ed il torrente Torre segnassero i confini fra i due paesi. L’atto di terminazione fu scritto sopra luogo, e precisamente sulle sorgenti del Tagliamento il 6 giugno 1353. Tale questione però rincrudì venti anni dopo sotto il Patriarca Marquardo che commise di riedifinire tal lite a Rinaldo della Porta; e di nuovo si agitò nel seguente secolo dal 1435 al 1441 pel riatto della strada, e nel 1484 in causa dei pascoli e finalmente nel 1609 pel taglio di un bosco sul Mauria stesso. Anzi avendo in allora quei di Forni tentato di opporsi al taglio; nell’Aprile di detto anno, uscì tosto una gran moltitudine di Cadorini armati di tutto punto e sterminarono detto bosco. Là colsero fra gli altri un povero fabbro di Forni, e caricatolo di percosse, lo rinchiusero tutto malconcio per ben tre mesi in prigione, finché dal Capitano e dai Savorgnani fu di comune accordo definitivamente appianata ogni questione. 
Nel tempo stesso che, ritornando al secolo XIII, Forni di Sopra si agitava per la questione del Mauria; gemeva pure sotto gli orrori della fame. Scoppiata nel 1348 l’orribile pestilenza che desolò l’intera provincia e spopolò dei villaggi nella Carnia; tennero dietro alcuni anni di orribile carestia, ed era ancor recente la memoria dei due flagelli che sopravennero pei poveri abitanti le angarie del terzo flagello: la guerra. 
Morto il Patriarca Marquardo veniva eletto in sua vece nel 1381 il Cardinale Filippo d’Alansone; ma tosto contro il nuovo eletto si schierò una fazione di sediziosi a capo dei quali si pose il Savorgnano Federico. Dopo varie lotte sostenute contro il partito del Patriarca nel Friuli; il Savorgnano entrò nella Carnia, fece capitolare Tolmezzo e proseguì pel canale di Socchieve alla conquista del Codore. «Ma prevedendo, (riporto quasi le testuali parole di una antica promemoria) che l’impresa del Codore sarebbe riuscita difficile in riguardo del prossimo inverno che suole in quelle parti montuose apportare gran quantità di neve, impedimento notabile nella condotta degli eserciti; sospese a miglior stagione il proseguirla. Ma trattenendosi il Savorgnano di quartiere quella stagione nella Carnia (probabilmente nei suoi possessi di Forni), maneggiò secretamente la resa del Codore. Per meglio facilitare l’esito vi spedì alcuni fidali del suo castello di Forno sotto pretesto di trattare come solevano, affari di merci, e concretarono la resa. Filippone della Torre che era stato posto dal Patriarca Capitano del Codore, venne a tradimento fatto prigioniero e così senza spargimento di sangue anche il Codore prese le parti del Savorgnano».
 Nel 1412 questi paesi dovettero di nuovo sostenere angherie e forse vessazioni dagli Ungari qui passati col Misitino per l’occupazione del Cadore; essendo più che probabile che i due paesi si sieno schierati con. Tristano loro Signore a sostenere le parti della Repubblica. In questo secolo dal 1465 al 1471 dovettero pure fornir cernide per far fronte alle varie incursioni dei Turchi; ed oltre le guerre, non mancarono neppure in esso le collisioni, ma si agitarono con più violenza che mai fra i due stessi Comuni di Forni.  
Vi furono delle questioni nel 1406 in causa di confini, che si prestò ad appianarle certo Nicolò da Venzone, ne furono nel 1420 per pascoli nella località di Daguossas, nel 1488 pel monte Fluattas che Tristan Savorgnano decretò che fosse goduto da Forni di Sopra dal giorno di S. Michele a tutto Maggio, e riservò gli altri mesi per Forni di Sotto. Ma la grande questione che si agitò in questo secolo fra i due paesi fu la smembrazione delle due parrocchie.  
Già, come accennai, fin dal 1205 si era agitata la questione qual delle due Chiese, se cioè quella di S. Maria in Forni di Sopra o quella di S. Maria e Martino in Forni di Sotto, dovesse esserne la matrice. La controversia fu inoltrata al Pontefice Innocenzo III che delegò giudice in questione il Vescovo di Belluno e Feltro Turisini. Convocate le parti, ed affermando i procuratori di Forni di Sopra che la loro e chiesa era di antichissima data chiesa battesimale e matrice di tutte le altre chiese sia di propria pertinenza che di quelle di Forni di Sotto, asserendo invece i procuratori di Forni di Sotto il contrario, dopo esaminati i titoli, e pesate le ragioni delle parti; sentenziò che venga riconosciuta per Matrice la Chiesa di S. Maria e Martino di Forni di Sotto, e che perciò un sacerdote di detta chiesa dovesse portarsi in Forni di Sopra per la benedizione solenne del battistero il Sabbato Santo e la Vigilia di Pentecoste. Vi fu in seguito bensì, nel 1347 un nuovo screzio in argomento ma tuttavia le cose procedettero relativamente calme fino al 1445. In quell’anno, dietro istanza del comune di Forni di Sopra. che in quel tempo avea una maggior popolazione di Forni di Sotto, il Cardinal Lodovico Mezzarotta Patriarca di Aquileia elevava la lor Chiesa di S. Maria in pievana dipendente direttamente dal Patriarca. S’opposero tosto a tal decreto il pievano ed i Sindaci di Forni di Sotto, ma nel 1448, per opera specialmente di Giovanni da Pistorio, aderirono con un concordato all’erezione di Forni di Sopra in pievania rurale esigendo ottanta ducati a beneficio della prebenda parrocchiale di Forni di Sotto. Tale accordo venne giurato dalle parti e tosto dal Patriarca confermato. Ma una frazione di malcontenti che trasse tosto alla propria parte i Sindici ed il Pievano stesso, porse reclamo al Patriarca, dicendo che per tale concordato veniva seriamente compromessa la pubblica tranquillità, pel litigi, e poi disordini che nascevano per questa causa nei due comuni. Il Patriarca incaricò il proprio Vicario certo Guarnero di Artegna di appurare la cosa ed egli, troppo credulo ai malcontenti, nella speranza di tranquillizzare gli animi, annullò nel 1449 il concordato e rimise le cose nello stato primiero. Ma questo non fece che inasprire la controversia. Imperciocchè gli abitanti di Forni di Sopra, per mezzo del loro Sindaco, l’erudito notaio Nicolò Buliola, ricorsero a Roma, ed il Pontefice Nicolò V nell’anno 1451 delegò giudice in questione il canonico Giovanni di Maniago. Questi meglio appurate le cose ed udite e discusse le ragioni di parte, confermò pienamente l’accordo, e dichiarò la chiesa di S. Maria di Forni di Sopra affatto immune da qualunque soggezione a Forni di Sotto; obbligando però quel comune a sborsare entro tre anni al Parroco di Forni di Sotto gli ottanta ducati. Che se: il Parroco di Forni di Sotto si rifiutasse di accettarli, li mettessero in deposito presso una persona solvente. Tale sentenza fu pronunciata l’anno 1455, ma anche contro di essa reclamarono quelli di Forni di Sotto dicendo di voler ricorrere con migliori informazioni al Pontefice, e prima di ottenere una sentenza definitiva venne l’anno 1470.  
In allora il Vicario Patriarcale Andrea Vescovo di Ferentino impose una buona volta di. farla finita, e confermò di nuovo l’accordo del 1448, aggiungendo agli ottanta ducati da sborsarsi al Parroco di Forni di Sotto altri venti per l’affitto. Ma che? Il Parroco si rifiuta di accettarli e si deve nuovamente porsi in lite, finché l’anno 1478 il Vicario Patriarcale ordinò che i cento ducati si investissero in tanta rendita dalla quale provenisse al Parroco di Forni di Sotto un reddito di cinque annui ducati, e venne nominato a primo Parroco di Forni di Sopra un certo Bernardo. Ossequienti a tal mandato quelli di Forni di Sopra versano tale importo al Savorgnano che chiede garante per l’annuo livello, certo Bernardino Sbroiavacca nobiluomo udinese. Ma quelli di Forni di Sotto protestano di nuovo, -dicendo che il Savorgnano, essendo loro Signore, metteva reverenza nella riscossione, e lo Sbroiavacca essendo troppo distante rendeva loro gravoso il rimborso. Di nuovo si mettono in lite e finalmente nel 1494 il Vicario Capitolare certo Geronimo impose fine ad ogni lite, dichiarando valido il deposito fatto e minacciandoli delle pene ecclesiastiche se avessero ardito ancora di porre innanzi tal questione. Avendo nulla meno nel 1512 il Pievano di Forni di Sotto Sebastiano de Signoribus dovuto di nuovo porsi in lite per due affitti lasciati dal Savorgnano e dallo Sbroiavacca in arretrato; il livello fu estinto, ed investito in tanti beni stabili nel comune stesso di Forni.  
Il secolo XVI si aprì con la discesa di Massimiliano imperatore contro la Repubblica Veneta, (1508) ed uno dei principali condottieri che si oppose alla calata dei Tedeschi fu Girolamo Savorgnan. Incominciò egli a prender parte alla guerra nel Cadore, e da Forni nel pieno inverno entrò per il Mauria in Lorenzago in aiuto dell’Alviano. I due prodi generali sconfissero pienamente il nemico nella celebre battaglia di Rusecco avvenuta fra i paesi di Tai e Valle di Cadore. Nel Giugno 1509 i Tedeschi col loro duce Anhalt per il Mauria entrarono nuovamente nel Codore, ma giunti a Domegge, furono dai Cadorini e Veneziani nuovamente sconfitti a Vallesella. Nel 1512 fu fatta una tregua, ma riprese tosto le ostilità, ben presto tutta la provincia cadde sotto il Tedesco ad accezione del castello di Osoppo validamente difeso dal Savorgnano; ma per opera di questo mutate ben presto le sorti, il Tedesco fu. decisamente sconfitto e la patria fu libera. A queste guerre, oltre le 100 lancie allestite, presero parte anche in persona alcuni valorosi di Forni, e ne furono altamente lodati dal Luogotenente, e questa loro prodezza e fedeltà veniva sempre inserita nelle istanze che fecero nel 1520 per l’esenzione dai lavori nel ponte d’Ariis, e nel  1522 per l’esenzione dell’imposta dei galeotti. Al flagello della guerra si unì anche ora la peste, che ricomparve nella provincia l’anno 1511. Anche i due villaggi di Forni restarono grandemente intimoriti, come si esprime un’antica memoria, dal pestial flagello che da vicino incrassava e già cominciava a patire il paese; per cui fecero voto in Forni di Sopra di costruire un sacello sacro alla B. Vergine della salute, che con l’unite immagini di S. Rocco di S. Sebastiano costrussero nel 1515; in Forni di Sotto decretarono di erigere un sacello in onore di San Rocco e fu eretto nel 1521, e subito il paese sentì il beneficio della liberazione da un tal flagello.  
Nemmeno in questo secolo mancarono le liti. Vi furono delle liti col Savorgnano nel 1520-22 e di nuovo nel 1564. Vi furono liti fra due comuni nel 1560 pel bosco della Ruodia, e due anni dopo per la strada di Rio Verde. La manutenzione della strada che da questo rio si estendeva sino ai confini di Ampezzo, stava a carico del comune di Forni di Sopra, e dal rio Fielda (Vignorosa} sino alla chiesa di S. Antonio del Corso a carico del comune di Forni di Sotto. Contro quest’indebito gravame i due paesi aveano fin dal 1422 protestato; e nel 1467 e di nuovo nel 1470, la Serenissima condannò il comune di Ampezzo alla manutenzione della strada fino al proprio confine. Restava ancora per Forni di Sopra gravame indebito la strada del Rio Verde, e per essa incominciò a litigare con Forni di Sotto, lite che fu chiusa il 26 Settembre 1562. Forni di Sotto fu costretto ad assumere la manutenzione, ma Forni di Sopra dovette sobbarcarsi al tronco di strada che dal Marodia giunge a Mezzavia nonchè sborsare a Forni Inferiore ottanta Ducati a titolo d’indennizzo. 
Litigarono inoltre fra loro nel 1580 per pascoli e Forni di Sopra sostenne nel 1575 con Cimolais una lite per confini. 
Ma in sullo scorcio del secolo sopraggiunsero pei due paesi alcune annate di orribile carestia. Fin dal 1571 Forni Sotto era costretto a ricorrere ad un prestito in comune per provvista di grano, e nel 1596 Forni di Sopra ricorreva ad un prestito di ben 500 Ducati dalla Monaca Cristina Zorzi. Il peggio si era che i popoli circonvicini aveano stretto una specie di monopolio sulle derrate, a segno che nel 1578 dovette intromettersi lo stesso Luogotenente a regolarne i contratti: e nel 1590 la miseria era ridotta a tal punto che il Luogotenente Donà dovette proibire sotto pena di bando e di galera ai creditori di far esecuzioni per debiti privati fino al venturo raccolto.  
Salvo la guerra avvenuta fra la Repubblica e l’Arciduca Ferdinando sul primordio, il secolo seguente passò senza fatti d’arme; ma pei nostri due comuni non mancarono le liti e le intestine discordie. 
Litigarono per essere esonerati dal concorrere alla costruzione della fortezza di Osoppo, e ne furono dal Luogotenente dispensati nel 1630. Otto anni dopo essendo stati di nuovo molestati per tale aggravio, si misero in aperta ribellione e respinsero le stesse lettere d’invito, per cui furono in una Ducale della Serenissima severamente comminati. Litigarono per la esenzione dei dazii di muda contro Ampezzo e Pieve di Cadore; litigarono per l’esenzione dall’imposta dei galeotti ed ottennero, come nel 1522, un nuovo sgravio nel 1655. Litigarono finalmente per essere separati, nei dazii di macina, dal resto della Carnia; e nel 1656 furono dal doge Bertucio Valerio esauditi, anzi vennero ridotti Dazii di macina pei due Forni V. L. 343.18. 
Comunquesia questo secolo segnò un progresso pei due paesi. Vediamo infatti l’industria tessile vieppiù estendersi e l’istruzione progredire. Vi sono nei due paesi parecchi notai per opera dei quali in Forni di Sotto nel 1606, e nel 1640 in Forni di Sopra incominciarono a compilarsi gli Statuti o Regole che formavano un codice di regolamento interno dei due paesi; e sulla fine del secolo vengono pure sistemati dal parroco De Micheli i redditi della prebenda parrocchiale di Forni di Sopra. La fine però di questo secolo venne funestala dalla terribile inondazione dell’Agosto 1692. 
Veramente vi furono altri luttuosi disastri in questo secolo, e resterà sempre memorabile l’anno 1632 nel quale i due villaggi furono devastati da Terribili inondazioni, ma desse sono un nulla raffronto alla ricordata inondazione del 1692.
«Due giorni e due notti continue. (Così la descrive il Grassi), fu tanta e sì furiosa pioggia che parea fossero aperte le cateratte del ciclo e gli abissi della terra. Scaturirono fonti dove prima non erano e col tuonare tremò la terra: perlochè entrò spavento tale negli uomini che molti credettero essere già arrivata la fine del mondo». 
«E da questa impetuosa escrescenza dei torrenti, (così si esprime in una lettera del 1713 il Doge Giovanni Cornelio), furono innondate le strade, gli edifici e le Chiese, furono devastate ville e divorati terreni in monte ed in piano; e perciò si è giustamente commossa la pietà pubblica e con paterna predilezione e concorsa in suffragio degli occorrenti ripari calcolati per la somma di Ducati 170.000; condonando per due decenni il dazio della macina». 
Da questo condono però esteso per 28 anni a tutta la Carnia, furono esclusi i due Forni Savorgnani siccome dalla Carnia stessa separati. Non già che qui non si avessero a lamentare gravi danni: che a prova basta ricordare il subissamento di Buarta, paese situato quasi ai confini di Forni di Sotto, dove perirono gran parte degli abitanti; ed il Tagliamento, essendogli dalla valanga, intercettato il passaggio, avea dovuto retrocedere formando un gran lago. Tanto e vero che meglio esaminate e ponderate le cose, nel 1707 anche questi due comuni furono compresi nell’indulto.  
Sebbene però questa inondazione avesse dovuto al certo serbarsi memorabile per molti secoli, la sua ricordanza fu per Forni di Sopra ben presto cancellta, da un’altra ancor più memorabile avvenuta nel 1748. Dessa fu causata da un nubifragio che all’improvviso, come si esprime un cronista contemporaneo, «ingrossò l’acqua del Tollina siffattamente che diroccò dai fondamenti la canonica col l’orto contiguo ed appena il Piovano potè salvar la vita restando qual naufrago coi puri e soli abiti che teneva indosso. In. questa inondazione perirono sommerse tutte le memorie dei Battizii Sposalizii e Mortori in un con quanto racchiudevasi nella predetta canonica divenuta ludibrio e bersaglio delle onde altiere». Insieme alla canonica l’impeto della corrente asportò altre 14 case che formavano il borgo Cià di Pavon, e produsse dovunque tali danni, che a perennarne la memoria, il giorno 18 Agosto ogni anno si usa qui dare un segno col tocco di tutte le campane. 
Salvo la lite contro Tolmezzo pel pontasio in sul principio, e quella sostenuta dal comune di Forni di Sopra contro i fratelli Schiaulini per la riconfinazione del 1796 in sulla fine, questo secolo passò abbastanza tranquillo pei due comuni. Le industrie continuarono a prosperare, si diffuse la coltivazione del granoturco e delle patate, e l’agricoltura coltivata coi nuovi prodotti su più vasta scala, pose un argine alle frequenti carestie da cui venivano spesso travagliati per il passato. Forni di Sotto si approfittava di questa sua prosperità per costruire nel 1736 la piccola chiesetta di S. Rocco, e nel 1775 dava mano alla costruzione della Nuova Chiesa parrocchiale che in un decennio portava a compimento. Consacrata nel 1790 questa chiesa possiede ben tre corpi santi, cioè quello di S. Celestino M. posseduto fin dal 1775, quello di S. Minia M. collocato nel 1821, e quello di San Istercoria nel 1885. Oltre l’antica chiesa di S. Lorenzo, che vanta 5 secoli almeno di antichità, avvi ancora in Forni di Sotto la Chiesa della B.V. della Pietà che fu ristorata nel 1824. Approfittando di questo benessere economico, Forni di Sopra edificava nel 1776 il suo magnifico campanile ed in seguito i due paesi affrancavano nel 1799 ogni loro livello di decima coi Savorgnani; ma questa loro prosperità svanì ben presto proprio in sul finire del secolo.
Caduta nel 1797 la Repubblica Veneta i due paesi di Forni furono dal governo Francese incorporati al Cadore: e tosto incominciarono le famose requisizioni che dai carri, dai buoi e dal fieno, finirono con le camicie, le coperte da letto e l’argenteria delle Chiese. 
«E da queste fatali requisizioni ed aggravi come si esprime una delibera del 15 settembre 1802 del comune di Forni di Sopra, ebbe principio il consumo di parte delle vizze e boschi componenti il di lui patrimonio. Le cause, (continua), in appresso sostenute, la confinazione dei beni comunali ed altri impegni, cagionarono altra buona parte d’esterminio dei boschi, e finalmente i generali e replicati ripartimenti di biave e di denaro in questi anni di malattie e di penuria cagionarono l’ultimo esterminio a questo loro unico patrimonio». 
Costituito nel 1815 il regno Lombardo-Veneto, Forni di Sopra per sollevare la miseria da cui gli abitanti erano oppressi, passava ad una suddivisione di parte dei beni comunali, ma la miseria si aggravava e si rendeva orribile negli anni 1816-17-18. Sopravvennero poi annate di abbondanza e di quiete, e di queste Forni di Sopra si approfittava per costruire la sua vasta Chiesa parrocchiale nel sessennio 1835-41 e tosto nel triennio 1849-52 costruiva la Chiesa della B. V. della Salute. Oltre queste due chiese e quella di S. Floriano fin sul principio ricordata, che vanta quasi sei secoli di antichità, vi e la Chiesa di S. Vito in Andrazza costruita nel 1626, e di nuovo ristaurata nel 1742, essendo in parte insieme a cinque case vicine distrutta da un incendio, e quella di S. Giacomo in Vico. Quest’ultima chiesa di antichissima data fu restaurata nel 1461 come si rileva dall’iscrizione gotica posta in sulla porta maggiore Anno Domini MCCCCLXI die ultimo mensa Madij aedificata finiti haec Ecclesia.  
Salvo la insurrezione del 1848 a cui presero parte i due paesi con la resistenza al Passo della Morte; non successero fatti d’armi di sorte; e perciò vieppiù andarono qui prosperando l’istruzione e l’industria. Ed oggidì grazie ai numerosi ed intelligenti artisti che girano l’Europa e per fin la lontana America, grazie all’istituzione di quattro floride latterie sociali, grazie alle facili comunicazioni apportate dalla nuova strada passata nazionale nel maggio 1881, ed ai vari forastieri che nella stagione estiva vengono a respirare quest’aria balsamica; le condizioni locali sono di gran lunga avvantaggiate, e tutto ci dà a sperare che un prospero avvenire ci faccia scordar la passata miseria.  
Monsignor Fortunato De Santa

Scopri chi è stato il personaggio Fornese più importante della storia.


 (1)        Masselio che in luogo di Tasselio leggesi sul documento, è certo un errore dell’amanuense, essendo assai facile nel gotico confondere la T maiuscola con una M. Ma come va, se giusta il de Rubeis, nell’epoca stessa figura tra i duchi Marcario, mentre Masselione non si riscontra fra tutti i duchi del Friuli? Potrà dirsi un errore dell’amanuense? Ma fra Masselio e Marcarius è troppo sensibile la differenza. Si dirà forse apocrifo il documento? Ma il definir tale un documento riportato da tutte le stampe ad lites esistenti in questi due comuni, e sempre se gelosamente conservato presso i Nob. Lirutti come genuino, anzi convalidato dai nomi di varie località (badia - cella ecc.) che confermano su questi due comuni la giurisdizione abbaziale, sarebbe temerarietà. Invece di Masselione non potrebbe leggersi Tasselione, che fu tra i duchi di Baviera? E nel caso, quale relazione ebbe la Baviera coi Forni Savorgnani e colla badia di Sesto? E’ un punto assai arduo da definire.
(2)         Moneta spicciola che fu in corso dal 1204 al 1420.
(3)    Tali diritti riguardavano le vicinie e la nomina del meriga.

Martedì, 20 Dicembre 2016 21:51

FOR-SECURITY

FOR-SECURITY

Sicurezza nell'alta val Tagliamento

Segnalazioni ed informazioni sulla sicurezza.

Stiamo assistendo sempre più spesso a episodi malavitosi (in particolare furti, scassi, danneggiamenti) che si stanno verificando nella nostra valle e nel vicino Cadore. La preoccupazione è alta, le forze dell'ordine stanno lavorando intensamente ma tutti possiamo fare qualcosa per essere d'aiuto segnalando e collaborando attraverso TELEGRAM, l'App che molti di voi già conoscono.

L'era dei social sta cambiando (volente o nolente) le nostre vite rendendoci tutti un po' più vicini al prossimo, seppur virtualmente. Da qui nasce questa proposta di aderire al gruppo "FOR-SECURITY" il cui scopo è quello di utilizzare la piattaforma social TELEGRAM per migliorare la sicurezza della nostra valle.

Questo gruppo non sostituisce in alcun modo le segnalazioni alle forze dell’ordine che rimane un obbligo morale e giuridico di ogni cittadino qualora debba segnalare qualcosa. L'obiettivo è quello di collaborare con loro cercando di raccogliere informazioni che possano aiutare le indagini.
Questa iniziativa non è nuova: in varie città italiane si sta utilizzando questo strumento con buoni risultati. Grazie alla tempestività delle comunicazioni le forze dell'ordine possono intervenire in tempo. Segnalazioni sono già avvenute mediante Facebook.

 

Attenzione: NON deve essere uno strumento per farci una guerra fratricida sulle piccole cose, ma l'obiettivo è quello di difendere la valle da azioni che arrivano dall’esterno.

Perchè Telegram e non altri social?
perchè è immediato. In questi casi l’immediatezza è l’arma vincente. Whatsapp, nonostante sia la piattaforma più diffusa, consente la creazione di soli 250 utenti in un gruppo, mentre Telegram non ha questi limiti.

ESEMPI DI SEGNALAZIONI:
- truffatori che si presentano alla porta
- auto sospette
- personaggi poco raccomandibili
- furti, scassi, violenze
- pericoli sulle strade (sassi, alberi, frane)
- persone che si perdono o con vuoti di memoria
- oggetti smarriti
- bambini che si allontanano dai genitori
- cani smarriti
- animali morti in mezzo alla strada
- strada bloccata
- incidenti
- spaccio e vendita sostanze proibite
- abbandono di materiali
e tutti gli altri avvenimenti che possano destare preoccupazione nella popolazione

Questa iniziativa può contribuire ad aumentare la sensibilità e l’attenzione di tutti i cittadini verso la prevenzione degli odiosi reati contro la proprietà che in questo ultimo periodo ha creato forti disagi a residenti ed ospiti della nostra valle. Consente inoltre un miglioramento della sicurezza stradale.

Come si usa?
Il meccanismo è molto semplice: quando si nota qualcosa di strano, si segnala l'episodio sul gruppo in modo che in pochissimo tempo tutti possano venirne a conoscenza. Naturalmente vanno avvisate anche le forze dell’ordine!

Per utilizzare il servizio è sufficiente scaricare l'applicazione di TELEGRAM. L’app si scarica gratuitamente da Googleplay o Applestore. Inserire nell'app il proprio telefono (da attivare mediante ricezione sms) e comunicare poi  la volontà ad essere iscritto. Sarà possibile cancellarsi in qualsiasi momento.

Il gruppo FOR-SECURITY è studiato per inserire e ricevere segnalazioni sulla sicurezza, non sono ammesse altre argomentazioni, uso di lunguaggi offensivi, diffamazione o sostegno di attività illegali. In presenza di comportamenti che violino questo regolamento l'utente sarà bloccato. I partecipanti al gruppo non possono vedere il numero di telefono degli altri partecipanti, in tal modo la privacy è garantita a tutti.

E' un servizio a carattere sperimentale attuato applicando lo spirito del mutuo-aiuto con una nuova forma di controllo del vicinato.
Partecipa anche tu!

Se ti va di partecipare, scarica l'App. Telegram e comunicaci (in privato) il tuo numero di telefono.
Scrivere alla Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Mercoledì, 04 Novembre 2015 15:15

Piste sci Varmost - Forni di Sopra

Sciare al sole delle Dolomiti Friulane

Forni Di Sopra - Varmost 15 Km di piste, senza coda!

MAPPA DELLE PISTE DI SCI

(cliccala per ingrandire)

mappa invernale PER SITO WEB

 

Nel comprensorio del Varmost, a Forni di Sopra (UD), potete trovare le piste di sci più alte e più lunghe della regione Friuli Venezia Giulia che partono dalla cima del monte Crusicalas, a oltre 2000 mt di altitudine, e raggiunge l'abitato di Forni di Sopra a 920 m. di quota dopo 6 chilometri di neve e panorama. Dalle piste del Varmost infatti si gode di una vista spettacolare sulle Dolomiti: Tre cime di Lavaredo, Antelao, Pelmo, Civetta e le guglie delle Dolomiti Friulane. La salita avviene mediante tre seggiovie quadriposto. A Forni di Sopra potete trovare anche un comprensorio sciistico a fondovalle con i campi scuola, un parco Fantasy Snow Park sulla neve ed una bellissima pista di fondo lungo il Fiume Tagliamento. Scopri di più... 

 

Guarda il video

 

Martedì, 21 Luglio 2015 20:55

WEBCAM FORNI DI SOPRA

Webcam Forni di Sopra Dolomiti

Le migliori webcam sulla valle di Forni di Sopra, sul Varmost e sulle Dolomiti Friulane.

Web cam aggiornate in tempo reale installate nei punti più panoramici della valle di Forni di Sopra con vista sulle Dolomiti, sulle piste da sci, sul Varmost e sulla valle.

In questa pagina puoi trovare le webcam panoramiche di Forni di Sopra, solitamente sono sempre attive, ma eventualmente puoi segnalare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. eventuali malfunzionamenti. Per visualizzare la webcam in formato più grande puoi cliccare sull'immagine, si aprirà una nuova finestra con la web-cam a pieno schermo.  La Webcam installata in Varmost può essere comandata con il mouse per zoomare e spostare l'immagine. Guarda in questa pagina le tue Webcam Preferite!

 

WEBCAM MALGA VARMOST, Dolomiti e piste da sci

Nuova Webcam installata alla quota di 1750 M. in Malga Varmost - Forni di Sopra. La Webcam ruota a 360° in tutte le direzioni e consente una vista sulle piste di sci (pascoli d'estate), sulla malga Varmost e sulla stazione di arrivo della seggiovia Varmost due. Straordinarie sono le viste sulle montagne circostanti: dai monti Bivera e Clap Savon, al re delle Dolomiti, il Monte Antelao, passando per le magiche guglie delle Dolomiti Friulane. Sono proprio le Dolomiti Friulane che da questo punto di osservazione offrono la loro vista migliore, ricca di forcelle e guglie affilatissime. La web-cam può essere comandata con il mouse per visualizzare gli scorci a piacere ed offre anche le funzioni di Timelapse, archivio, condivisione ed altro.
 
 

WEBCAM SULLA VALLE DI FORNI DI SOPRA

Webcam in diretta sulla valle di Forni di Sopra posizionata a 960 M. di quota Località Stâlas. Questa webcam é  puntata in direzione sud verso l'abitato di Forni di Sopra. Sullo sfondo la Chiesa Parrocchiale con il Campanile. A destra in fondo si vedono le piste di sci di Davòst.
 

webcam valle di forni di sopra

 

WEBCAM SU FORNI DI SOPRA, Dolomiti

Telecamera webcam ad alta definizione, posizionata a 1050 M. di quota in Località Kolorman, punto panoramico a Forni di Sopra e punto di arrivo della seggiovia invernale "Cimacuta" La webcam punta in direzione est verso la frazione di Vico. In primo piano le piste di sci dei campi scuola di Forni di Sopra, in alto il Monte Lagna e Clapsavon. 
 

Webcam Forni di Sopra - Kolorman

 

Telecamera web cam panoramica installata dalla Scuola Italiana Sci di Forni di Sopra nei pressi della ski area di fondovalle in località "Davost" con vista sui campetti e sulla pista "Cimacuta". 
 
 Webcam Davost Forni di Sopra

 

WEBCAM - VAL DI SUOLA - DOLOMITI FRIULANE

La vista dai pressi dello stabilimento dell’azienda Legnolandia a Forni di Sopra, mostra la selvaggia Val di Suola e le vette che la sovrastano. Da sinistra la Punta Dria, in fondo a sx il Monte Pramaggiore alto 2478 metri, raggiungibile dalla val di Suola attraverso i sentieri CAI n. 362 - 363. In mezzo la frastagliata catena che comprende il Ciastièl, la Croda dal Siòn e Cima Val di Guera (m. 2353). In centro con la parete gialla strapiombante il Torrione Comici sulla cui parete nord, nei pressi del Pàs del Mùs sale la ferrata Cassiopea . Più a destra il Palòn di Suola che porta alla Forcella dell’Inferno, passaggio del famoso sentiero “Truoi dai Sclops”. A Destra le cime “Fantulina”.
Curiosità: In mezzo alla valle, in primavera è possibile scorgere la “Mina” (pecora in dialetto locale) grande e singolare figura che appare, solitamente a maggio, durante lo scioglimento della neve tra ghiaie e mughi. Sempre in centro alla valle, si trova il Rifugio Alpino Flaiban Pacherini, situato a 1600 metri di quota, sotto i bastioni sopra citati. Il Rifugio è gestito dalla famiglia Mitri per il CAI XXX Ottobre di Trieste.
 
Webcam Val di Suola - Dolomiti
  
Per i fornesi il monte Clap Varmost è un simbolo, per la sua simpatica forma tondeggiante e per la straordinaria vista panoramica che offre la sua cima situata a 1780 metri: dall'alta val Tagliamento alle Dolomiti Friulane, alle Dolomiti Cadorine con le Tre cime di Lavaredo, i massicci dell'Antelao, Pelmo e Civetta. La webcam che inquadra il Clap Varmost è posizionata a 980 M. di quota in Località Stâlas a Forni di Sopra. La cima del Clap Varmost è raggiungibile attraverso unfacile sentiero oppure attraverso una spettacolare ferrata leggi qui...
 

webcam Clap Varmost

 

WEBCAM EDELWEISS FORNI DI SOPRA Dolomiti

Telecamera web-cam posizionata a 930 M. di quota presso l'Hotel Edelweiss a Forni di Sopra
Webcam puntata in direzione ovest, con vista sulla partenza delle seggiovie Varmost e vista sulle Dolomiti Friulane di Forni di Sopra.
 

Webcam Forni di Sopra - Hotel Edelweiss

 

 

Le webcam sono installate nei punti di osservazione più suggestivi della valle Forni di Sopra e vengono aggiornate in real-time ogni 3-5 minuti.

Eventuali malfunzionamenti delle webcam o mancati aggiornamenti possono essere segnalati alla seguente Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Web-Cam


Webcam Forni di Sopra  |  Webcam Ski Area Varmost  |  Webcam Dolomiti Friulane

  

Mercoledì, 02 Novembre 2022 14:54

FORNI DI SOPRA

logo forni di sopra dolomiti in tutti i sensi

FORNI DI SOPRA, Dolomiti in tutti i sensi

Dominata dalle splendide vette delle Dolomiti Orientali, Forni di Sopra è il principale polo turistico delle Dolomiti Friulane, membro del circuito Alpine Pearls, il network per un turismo in mobilità dolce sulle Alpi.

 

A Forni di Sopra (Udine) la vita, ancora legata ad antiche tradizioni, si sposa armoniosamente con un turismo sostenibile. Scopri come...

PANORAMICA FORNIDISOPRA 360 DK025

Il territorio è caratterizzato da un'ampia valle situata nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, che va dai ricchi ambienti naturali del fondovalle, passando per i boschi e i pascoli della media quota, fino alle cime più alte, tra pareti rocciose e creste affilate. Un territorio che ospita una flora e una fauna varia e ricca, da ammirare muovendosi lentamente sulla fitta rete di strade forestali e sentieri, perfettamente segnalati. Un attrezzato comprensorio sciistico consente di praticare lo sci alpino tanto ai principianti quanto ai più esperti con splendidi panorami che si spingono fino alle Tre Cime di Lavaredo. Senza tralasciare lo sci di fondo, con un anello di 13 chilometri (una parte illuminata di sera e con innevamento artificiale), lo scialpinismo e le numerose possibilità per escursioni con le ciaspole, all’interno di un comprensorio con elevati livelli di innevamento. Anche d’estate Forni di Sopra offre una vacanza completa: i rifugi e le malghe sparsi su tutto il territorio sono piacevoli punti d’appoggio per le escursioni, dove gustare la ricca tradizione gastronomica locale e sostare ammirando il paesaggio. Un paradiso adatto anche agli amanti della mountain bike, con percorsi a loro dedicati sulle numerose stare sterrate e facili sentieri. Le Dolomiti Friulane sono lo sfondo perfetto per muoversi anche in famiglia, con piacevoli passeggiate tra boschi, pascoli e solitarie valli. Per non parlare, poi, dei trekking più impegnativi, anche di più giorni, dove chi ha gambe e fiato può cimentarsi su percorsi grandiosi in ambienti severi, collegando tra loro i rifugi dell’area. Non mancano inoltre le possibilità per praticare l’alpinismo, dalle falesie più basse adatte ai climber, fino ad ascensioni avventurose sulle cime del Pramaggiore, degli Spalti di Toro, del Cridola, del Monfalconi e del Bivera. La vitalità del paese, grazie alla presenza di operatori turistici qualificati e di lunga esperienza, e di numerose associazioni sportive, culturali e di volontariato, offre molte opportunità di svago e divertimento. Tornando in paese dopo una giornata all’aria aperta si può gustare la speciale gastronomia della montagna friulana ed a un ricco calendario di eventi che ogni anno anima Forni di Sopra e tutta l’alta Valle del Tagliamento, un territorio ampio e variegato che offre occasioni di riposo e svago personalizzate a tutti gli amanti della montagna, dalle famiglie con bambini piccoli agli alpinisti più esperti, in tutte le stagioni.

Scopriamo di seguito Forni di Sopra nelle sue stagioni:

forni di sopra dolomites winter panoramica

L'INVERNO A FORNI DI SOPRA

Forni di Sopra, uno dei principali poli turistici della montagna friulana, presenta sempre un ottimo grado di innevamento. La località offre un ampio comprensorio sciistico suddiviso in due zone. Una a fondovalle dedicata ai principianti, con seggiovia, sciovie, tapis roulant piste per gare sociali, il Fantasy Snow Park parco giochi sulla neve, pista per slittini e gommoni anche notturna. L'altra, la Ski Area del Varmost, che permette di raggiungere i 2100 mt di cima Crusicalas, i più alti della regione, le discese godono di un panorama unico: Tre Cime di Lavaredo, Pelmo, Civetta e le fantastiche Dolomiti Friulane, lungo piste lunghissime e sempre innevate. I complessivi 15 km di piste sono assicurati da un imponente impianto di innevamento programmato. Qui è possibile scendere una delle piste più lunghe del nord-est: 7 chilometri e 1100 metri di dislivello!

Oltre alle piste di discesa, Forni di Sopra presenta una splendida pista per lo sci di fondo lunga 13 km, immersa in un paesaggio incantevole di boschi e radure. La pista comprende un anello notturno illuminato e dotato di innevamento artificiale, la pista è omologata dalla FIS per disputare competizioni di carattere internazionale. Nei pressi della pista di Fondo si trova un noleggio sci ed un punto di ristoro après-ski. L'anello di fondo è denomiato "Tagliamento" in quanto affianca i primi chilometri di vita del fiume Tagliamento, considerato uno degli ultimi fiumi naturali in Europa, leggi di più... 

A Forni di Sopra è possibile inoltre pattinare sulla pista di ghiaccio e frequentare anche d'inverno il grande centro sportivo per il tennis, volley, basket, sala pesi, sala boulder, sauna, centro benessere e molto altro ancora...
Sia l'attività invernale che quella estiva sono ben integrate con le gite ed escursioni organizzate dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, Anelli didattici e naturalistici per ogni età, sci escursionismo, sci alpinismo, uscite con le ciaspole (ciaspolada racchette da neve), cascate di ghiaccio.

Uno Ski Bus gratuito collega le aree da sci con alberghi e principali vie del paese. Forni di Sopra offre anche una vasta scelta di itinerari per lo scialpinismo, per il Nordic Walking e per le passeggiate con racchette e ciaspole.

Ti piacciono sport e natura? Vai QUI al sito dedicato allo sport e l'avventura a Forni di Sopra.

 

Guarda il video "Suggestioni Invernali"

 

Forni di Sopra, non solo sport...

Molto invitante è anche il paniere di alternative per chi non pratica lo sport. Dalle ciaspolate golose con degustazione di frico, specialità regionale del Friuli Venezia Giulia, a quelle con boccale di birra artigianale Foglie d'erba di montagna. O ancora gli itinerari nella natura fiabesca del Parco Dolomiti Friulane insieme alle guide naturalistiche che conducono sulle tracce degli animali selvatici. Tra le novità ci sono poi le fiaccolate escursionistiche, passeggiate serali accompagnati dai maestri della Scuola di sci lungo il tracciato battuto che costeggia il Tagliamento.

Ma Forni di Sopra è anche cultura con i piccoli musei rurali allestiti nelle case più antiche e tradizionali, aperti gratuitamente (Info point PromoTurismoFVG Forni di Sopra, tel. 0433886767). È il caso della seicentesca Ciasa dai Fornés con l’allestimento del museo filo dei ricordi, dedicato agli strumenti e ai prodotti del lavoro agricolo e della tessitura naturale a base di lana, canapa e lino con tinture vegetali. Da ammirare sono poi le raffinate scarpéts, tradizionali calzature carniche in velluto ricamato lavorate esclusivamente a mano. L’ottocentesca Casina di vîc ospita invece il Museo rurale Fornese dedicato al patrimonio culturale ed etnografico di questa piccola comunità solidale di montagna. E l'arte è anche open air grazie ai 50 e più murales dell'artista Marino Spadavecchia, che illustrano la vita montanare di un tempo non troppo lontano sui muri in pietra del borgo.
 
 
forni di sopra spring panoramica

 

L'ESTATE A FORNI DI SOPRA

forni di sopra panoramica vico

Con i prati verdi punteggiati di fiori colorati ed erbe spontanee, il paesaggio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (dal 2009 Patrimonio universale dell'Umanità Unesco), Forni di Sopra si trasforma in una riserva incontaminata e selvaggia nella montagna friulana. Una fitta rete di sentieri di vari gradi di difficoltà, percorribili a piedi, in mountain bike o a cavallo, conducono i turisti in innumerevoli escursioni, alla scoperta di flora e fauna: dalle passeggiate rilassanti adatte anche alle famiglie fino ai trekking, ai percorsi alpinistici più impegnativi ed alle ferrate. Tra le attrazioni più note, c'è il Dolomiti Adventure Park, uno dei parchi avventura più grandi d'Italia con le sue 70 piazzole suddivise in molti percorsi per bambini per adulti. E' dotato delle più moderne ed esclusive attrazioni "naturali" ovvero di vari sistemi di passaggio in altezza tra un albero ed un altro mediante funi, passerelle, reti, pioli e "vertiginose" teleferiche. E' inoltre dotato del POWERFAN un'attrazione esclusica che permette letteralmente di tuffarsi dalla cima di un albero. Per chi necessita di più adrenalina, c'è la ferrata del Varmost, unica nel suo genere in regione, lungo la quale è possibile provare l'ebbrezza di un'ardita salita su roccia (percorso facilitato anche per non esperti) e godere un panorama a 360° sulle Dolomiti del Cadore e del Friuli.

Il comprensorio malghivo del Varmost d'estate è sempre molto apprezzato per la possibilità di raggiungere comodamente in seggiovia gli alpeggi dell'omonima Malga, ove è possibile decollare con il parapendio oppure acquistare i più squisiti prodotti tipici di malga, oppure procedere nei suggestivi itinerari del "Giro delle Malghe". Gli appassionati di Mountain Bike possono raggiungere le aree Som Picol (mt 1.450) e Malga Varmost (mt 1.750) utilizzando la seggiovia e seguire i percorsi in quota e di discesa a valle  in sella alle proprie bici. Molto apprezzato è il Gravity Bike Park del varmost  che ospita anche i Campionati italiani di Enduro e Downhill. Il grande Anello di Mountain Bike Tagliamento, lungo  oltre 30 km, è uno dei più apprezzati della regione, si sviluppa quasi interamente su piste sterrate, sentieri e radure, parallelamente al corso dell'omonimo fiume.

Ti piacciono sport e natura? Vai QUI al sito dedicato allo sport e l'avventura a Forni di Sopra.

Forni di Sopra offre anche la possibilità di visitare un singolare sito archeologico: i resti del Castello di Sacuidic, antico maniero del XII-XIII secolo, sulla sponda sinistra del fiume Tagliamento, che fu dato alle fiamme verso la fine del 1200, probabile sede di una zecca clandestina. Ancora oggetto di scavi e restauri, dal sito sono stati portati alla luce frammenti di ceramiche e vetro, oggetti in metallo e antiche monete.

 


Guarda il video "Suggestioni Estive"

 

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Informazioni turistiche

Infopoint PromoTurismo FVG

Via Cadore, 1 - 33024 Forni di Sopra (UD)
tel. +39 0433 886767
fax +39 0433 886686
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DANIELE CAPPELLARI AL MONDIALE DI BIATHLON 2020

Daniele Cappellari Photo Solero

daniele cappellari biathlon italyDaniele Cappellari, il biathleta di Forni di Sopra cresciuto nella Società Sportiva Fornese ed ora in Squadra Nazionale con le Fiamme Oro di Moena, è impegnato nel Campionato Mondiale di Biathlon di Anterselva.

Daniele Cappellari (classe 1997) aveva già partecipato ad un Campionato Mondiale nella categoria Juniores, vincendo la medaglia di bronzo, in staffetta, ai Campionati di Osrblie (Slovacchia) il 30 gennaio 2019. In Coppa del Mondo, Daniele aveva esordito nella staffetta di Oslo, in Norvegia, il 18 marzo 2018.

Il 7 dicembre 2020 Daniele Cappellari ha ottenuto un podio in coppa del mondo nella staffetta 4×7.5 km maschile di Oestersund (Svezia). Bronzo ottenuto dal quartetto composto da Lukas Hofer, Thomas Bormolini, Daniele Cappellari, Dominik Windisch, lo stesso che gareggerà a questo mondiale di Anterselva sabato 22 febbraio 2020.

Daniele Cappellari, e la campionessa Sappadina Lisa Vitozzi, rappresenteranno nel mondo il movimento del Biathlon FISI Friulano, oltre che ovviamente l’Italia intera 🇮🇹

 

Programma e risultati di Daniele Cappellari al Mondiale 2020:

Sabato 15 febbraio 14.45 – 10 km Sprint maschile
Risultato: Esordio nel Mondiale Assoluto Per Daniele Cappellari che, dopo zero errori nei tiri a terra, ha commesso un errore in piedi piazzandosi 73° a 3’06” dal vincitore, il russo Loginov, che ha preceduto i favoriti della vigilia, nell’ordine i francesi Fillon Maillet e Fourcade e i fratelli norvegesi Tarie e Johannes Boe. Primo azzurro Lukas Hofer, 21° a 1’22”.

“L’obiettivo era qualificarmi per l’inseguimento, non ci sono riuscito – dice Daniele . Sono stato un pò al di sotto delle mie aspettative, ma ho imparato sicuramente cose importanti gareggiando in mezzo ai grandi di questa disciplina e cercherò di metterle in pratica in futuro”.


Sabato 22 febbraio 14:45 4×7.5 km Staffetta maschile

Buon settimo posto per l’Italia nella 4×7.5 km maschile dei Mondiali di biathlon. In gara  Daniele Cappellari, schierato in terza corsia dopo Lukas Hofer e Thomas Bormolini e prima di Dominik Windisch. Daniele ha effettuato due ricariche a terra, mentre in piedi è stato perfetto. Titolo alla Francia con 21″5 sulla Norvegia e 36″2 sulla Germania. L’Italia chiude a 2’32”.

Così Daniele dopo la gara: “Ho cercato di fare il mio, nei primi due giri ho fatto bene, poi ho perso qualcosa sugli sci ed ho avuto problemi nella serie a terra – dice Cappellari -. Dovremo crescere e migliorare per tenere alta la velocità per tutti e tre i giri”.


Il Mondiale di Biathlon 2020 di Anterselva ha portato così grandi soddisfazioni al Friuli ed all'Italia: Daniele Cappellari ha ben figurato nel suo esordio nella massima competizione, confermandosi tra i migliori tiratori al mondo, Lisa Vitozzi ha conquistato un argento nella staffetta mista e poi c'è lei: la regina di Anterselva Dorothea Wierer che con due ori e due argenti ha dato lustro e visibilità al movimento del Biathlon Italiano 🇮🇹👏


 Foto Solero: Daniele Cappellari allo stadio di Anterselva, Campionati Mondiali Biathlon 2020

daniele cappellari anterselva 2020 ph solero

 

Forza Azzurri!

squadra biathlon 2020 daniele cappellari


Il sogno Olimpico fornese continua grazie a Daniele Cappellari (Biathlon) e Martin Coradazzi (Sci di Fondo). #sognoolimpicoforni

 

Lunedì, 23 Maggio 2022 08:11

RETE DI IMPRESE

RETE DI IMPRESE

"Forni di Sopra - Dolomiti in tutti i sensi”

logo forni di sopra dolomiti

La Rete d’imprese “Forni di Sopra - Dolomiti in tutti i sensi” è nata principalmente per svolgere l’attività di promozione e commercializzazione dell’offerta turistica e produttiva integrata, oltre a fornire servizi turistici, alberghieri, ristorazione, pacchetti, corsi di formazione e strumenti operativi.

 

rete imprese fornidisopra

 

La creazione della rete di impresa è stata promossa dal Comune di Forni di Sopra nel 2020 per la gestione di tutti i servizi sociali (non assoggettabili all'azienda sanitaria) e di tutta la rete turistica del comune. L'obiettivo è quello di caratterizzare le rispettive iniziative economiche secondo delle procedure comuni, a livello organizzativo, operativo e di immagine, nel rispetto di parametri di servizio e di qualità condivisi, pubblicizzati e resi riconoscibili presso i clienti finali, anche nelle forme del marchio collettivo.

 

L'attività principale avviata dalla Rete di Imprese “Forni di Sopra - Dolomiti in tutti i sensi” consiste in:
- gestire il flusso turistico per l’intera area di competenza, orientando l’offerta turistica del settore alberghiero e della ristorazione in favore della domanda turistica pervenuta o raccolta;
- organizzare e razionalizzare la raccolta dei dati relativi al movimento turistico;
- elaborare e svolgere attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica;
- gestire e organizzare sul territorio la logistica per i turisti in occasione di eventi culturali sportivi o di altra natura, fornendo servizi ed informazioni in modo da aumentare qualitativamente e quantitativamente le occasioni di permanenza sul territorio.

 

forni di sopra dolomites winter panoramica

 

La rete d’imprese e multiservizi turistica di Forni di Sopra è la più estesa del Nord Est e una delle più grandi d'Italia. Il presidente è Maurizio Ferigo.

Questo l'elenco aggiornato delle società aderenti ala rete d'impresa Forni di Sopra, Dolomiti in tutti i sensi:

 

DENOMINAZIONE Telefono Email
3 S DI COMIS BRUNO & C. SAS 348 8563427 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
AGENZIA IMMOBILIARE LA FORNESE DI LUCCHINI LUCIANO 348 2557161 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ALBERGO CENTRALE DI CORADAZZI VALLY & C. SAS 335 6463070 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ALBERGO DIFFUSO DOLOMITI - Forni di Sotto 3667391870 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ALIMENTARI BOBOT 0433 88067 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ANTICA OSTERIA LA SPERANZA SAS DI CELLA SARA & C. 333 2221937 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ANTONIACOMI RAUL 0433 88138 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ANTONIUTTI LORENZO 338 8050123 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BAR AGLI SPORTIVI 0433 88048 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BAR CELLA CICCHETTERIA 3923685184 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BARTESAGHI ALBERTO 043388028 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
BISTRO' CHIERIGO BAR GELATERIA DI DORIGO MANUEL 340 1000197 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CAMPING TORNERAI di COLMAN PIERINO 0433 88035 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CAR.FIL. SRL 348 2557161  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CEDOLIN DANIELE 333 2732924 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CEDOLIN LUCA 377 1206139 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CEDOLIN MONICA 333 2399039 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
COMIS FEDERICO 333 7895054 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
DAVOST SRL 0433 88103 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
DOTTOR MARCO MARANZANO SRL 3925148850 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
EDELWEISS DI FERIGO MAURIZIO & C. SNC 0433 88016 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ESTETICA FORFASHION DI VERITTI-D'ANDREA IRENE 338 8479730 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FAGIOLI LAURA 349 5856881 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
FOR-ADVENTURE s.a.s 329 7210474 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FRATELLI BANDIERA di Cinzia Pieli & C. Snc 0433 88387 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
GIAF SRL 327 8531534 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
H.K.T. SRL 0433 88158 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
HOTEL POSTA SRL 0433 88423 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
IDROTERMICA DOLOMITI DI DEL FABBRO ROSANNA & C. SAS 348 4017812 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
IL SAULIN - DOLOMITI SKI-BAR 329-9689977 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L'ALLEGRA FATTORIA 349 4521694 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LEGNOLANDIA SRL 0433 88307 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LEONARDO ZACCHINI 3463146897 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LOZZA LUCA 335 1872647 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LUCA ANTONIACOMI 3393258082 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LUIGI CRESCINI 3288183630  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
MARCO LENNA 3666873351 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
MULTIDATA E CONSULT 43131762 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
OFFICINE ALPINE DI CORADAZZI MOLLI & C. SAS 0433 886641 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PANIFICIO FORNESE DI PIELI SANDRO & C. SNC 340 8086418 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PATINI ASIA 3294777011 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PERISSUTTI DAVID 335 6226684 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PERISSUTTI GINO 347 3555197 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PICCO PIERINO 347 2241970  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PIZZERIA ALLE ALPI (accettura antony) 34992293159 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
RETE BIKE FVG - SOC COOP 3939324539 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
RIFUGIO AQUILEIA S.R.L.S.  3516095199 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SAMUELE SERRA 3292226061  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SBURLINO DANIEL 3339799621 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SPAZIO VERTICALE SNC di Crescini Luigi e Veritti-D'andrea Thomas 328 1841988 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
STUDIO L2B TECNICI ASSOCIATI 43343988 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
T.D.S. SRL 327 8736422 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
YESTOUR 3346749042 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ZANINI MAURIZIO 320 3733730 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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